Codice identificativo monumento: 2459
Su iniziativa di Otto Magnus von Stackelberg, Theodor Panofka e August Kestner, con il patrocinio dell'allora principe ereditario di Prussia, poi re Federico Guglielmo IV, viene fondata a Roma l'Istituto prussiano di corrispondenza archeologica. La sede romana si installa presso la Villa Caffarelli, sede dell'Ambasciatore prussiano.
Pubblica apertura del giardino di Monte Caprino. Nell'occasione viene anche inaugurata una statua di Cola di Rienzo presso la cordonata del Campidoglio.
Inaugurazione della nuova decorazione della Sala del Trono nel palazzo dell'ambasciata germanica a Roma, al quale intervengono i Sovrani: "La decorazione venne eseguita per incarico dell’imperatore Guglielmo da uno dei pittori tedeschi meritamente più in voga, Hermann Prell."
Parziale demolizione del Palazzo Caffarelli sul Campidoglio già sede dell' Ambascita di Germania. Sull'onda del nazionalismo postbellico, si sceglie di cancellare la memoria della presenza tedesca in Italia, con il pretesto degli scavi dei sottostanti resti del Tempio di Giove Ottimo Massimo.
Seppur con alcune alterazioni, viene avviata la ricostruzione del palazzo Caffarelli al Campidoglio. Al terzo piano è ricavata una grande terrazza Caffarelli e al piano terra si realizzano dieci sale ampie stanze da adibire a sede museale.
Portone della Vigna Della Rovere a Via Salaria viene ricomposto presso il giardino della Villa Caffarelli al Campidoglio.
Inaugurazione del Museo Mussolini al Campidoglio, nuova sede della Galleria Comunale d'Arte Moderna e nuova sezione dei Musei Capitolini (dove sono trasferite le opere di scultura conservate nell'Antiquarium al Celio). Per l'esigenze espositive viene parzialmente ricostruito il Palazzo Caffarelli e sistemati i suoi giardini:
"Nel tratto già occupato dal Palazzo Caffarelli, dove il Comune di Roma ha cancellato, con una quasi totale demolizione, il ricordo degli abitatori teutonici, è stata messa alla luce una parte della platea del tempio di Giove Capitolino e sono stati ordinati due nuovi Musei con dedicazione al Primo Ministro Benito Mussolini. In pari tempo il Governatore di Roma, Filippo Cremonesi, coadiuvato dal Capo dell'Ufficio Belle Arti, Tomaso Bencivenga, ha voluto il restauro del Tabularium con opportuni abbellimenti.
Oggi, con l'ampliamento dei locali destinati ai Musei Capitolini, la suppellettile, talvolta preziosa, già custodita all’Orto Botanico del Celio, è stata sistemata sul colle che riassume la storia civile, religiosa e bellica di Roma.
Nel recentissimo ordinamento scientifico, compiuto dal prof. Settimo Bocconi, d'accordo con l'architetto Ghino Venturi, s'è tenuto conto d'una distribuzione il più possibile cronologica. La statua tutelare di Giove è stata collocata al sommo della platea del Tempio di cui furono dissotterrati i maestosi blocchi di tufo, nel salone centrale del nuovo Museo.
Attorno alla statua di Giove, stanno quelle dell'Azeradi Piazza Sciarra, dell'A sc/epio di Piazza Colonna. Alcune opere dell'età repubblicana sono riunite nella sala seguente: Affena di Castro Pretorio, l'Adoratrice in basalto, l'Aphrodite di Arles, l’Athena attribuita da alcuni archeologi a Timoteo; insieme alle due are ad Ercole e al dio agreste Vermino, al sepolcreto rozzo in peperino dei Tibicini.
La Protomoteca capitolina è anch'essa riorganizzata, e prenderà il necessario sviluppo. Vi figurano, insieme a numerosi «Ritratti » d’uomini grandi, di s simo valore artistico, due busti dovuti ad Antonio Canova: il Pontefice Pio VII e il musicista Domenico Cimarosa.
È stata pure ordinata ed esposta una raccolta interessantissima di acquarelli di Roesler Franz, di prevalente sapore topografico, gustosi talvolta anche per la sveltezza del segno e l'immediatezza della forma.
La scultura è rappresentata da un bronzo i Ercole Rosa, da opere di Duilio CambelGiovanni Prini, Attilio Selva, Arturo Dazzi, Alfredo Biagini, Sirio. Tofanari. Ritrattisti e anim slalternano per le sale. Ci son pure il Nicolini e il Brozzi, il Cataldi e il D'Antino.
La Sezione del bianco e nero è scelta, non numerosa: essa avrà certo un notevole incremento in seguito. E se il Comune di Roma non darà vita ad un Museo delle Arti decorative che considero necessario, in queste nuove raccolte capitoline che arricchiscono Roma d'altre attrattive estetiche, dovranno pure ere collocati i migliori prodotti delle arti applicate.
Nelle quali è la ragione prima, la salvezza dell'arte italiana."
Irnerio
In seguito ai lavori di realizzazione della galleria della metropolitana (che avrebbe collegato la Stazione Termini al nuovo quartiere dell'esposizione Universale), cede il terreno sotto l'Antiquario del Celio, creando scollamenti di interi settori dei muri perimetrali e vistose crepe. I le collezioni ed i materiali esposti vengono trasferiti nel vicino Palazzetto dell'Orto Botanico del Celio. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti ad un un deposito di Palazzo Caffarelli.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Caffarelli ad un altro magazzino a Palazzo Braschi.
1919
anonimo
Il Campidoglio e l'invadenza Germanica
1899
Dante Paolocci
Nuove decorazioni dell'ambasciata Germanica
L'Illustrazione Italiana 1899
1899
Dante Paolocci
Nuove decorazioni dell'ambasciata Germanica
L'Illustrazione Italiana 1899
1899
Dante Paolocci
Nuove decorazioni dell'ambasciata Germanica
L'Illustrazione Italiana 1899
1892
Dante Paolocci
Sontuoso il ballo all'Ambasciata germanica
L'Illustrazione Italiana 1892
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta generale del Campidoglio
Edifices Modernes de Rome
1838
Gaetano Cottafavi
Veduta del Campidoglio
Roma nell'anno MDCCCXXXVIII
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta del Campidoglio
Vedute di Roma