Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

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Codice identificativo monumento: 2466

Cronologia

9/1892

Intrapresi gli sterri per la fondazione del nuovo monastero dei Benedettini, sull’Aventino, nel lato di perimetro rispondente alla via di Marmorata, si è trovato alla profondità di circa m.20 dal piano di campagna, un antico cunicolo, largo in media m. 0,80 ed intonacato nelle pareti. La parte esplorata, lunga quasi m. 50, segue un andamento alquanto curvilineo, ed è terminata da pozzetti verticali.

A fianco del predetto cunicolo, ma in direzione un po' obliqua, è stato scoperto, per la lunghezza di m.12, un ambulacro, largo m. 3,20, terminato a volta, ed alto m. 4,40. Le pareti sono costruite in opera reticolata di tufo.

Nel lato opposto dell'edificio, cioè sulla linea che è nella sommità del colle e guarda le vie di S. Sabina e di S. Maria del Priorato, sono apparsi, a m. 4,80 sotto il piano attuale, avanzi di camere e costruzioni diverse a mattoni, con pavimento ad opera spicata. Ivi presso trovansi due antiche fogne; una delle quali è allo stesso piano delle fabbriche, l’altra a m. 1,40 più in alto. Sono costruite e coperte con tegoloni bipedali, in alcuni dei quali è impresso il bollo circolare, con grandi e belle lettere rilevate: M ANNI THOANTIS

Altri resti di costruzioni laterizie sono stati scoperti alquanto più a sud; e fra questi, a m. 5 sotto il piano della vigna, è stata sterrata una parte di antica camera, i cui muri conservano ancora in basso gli avanzi del rivestimento in lastre di marmi, . quasi tutti colorati. La larghezza della stanza è di m. 3,25: una parete è rettilinea, quella di fronte si compone di due segmenti circolari, in mezzo ai quali è un pilastrino laterizio. Il pavimento era decorato di un grande musaico, a semplice chiaroscuro. Nel tratto messo allo scoperto, lungo m. 5,75, è rappresentato Orfeo seduto e suonante la lira, verso il quale si avvicinano belve di ogni specie, quadrupediì, rettili e volatili. Più a destra, è figurato un Centauro assalito da vari animali feroci, ed in atto di vibrare l’asta contro una tigre.

A circa m. 8 dalla stanza testè descritta, e verso occidente, è apparso un grande muraglione a parallelepipedi di tufa, lungo m. 16, che segue approssimativamente la direzione da nord a sud. A sinistra di questo muro si apre una galleria, larga m. 2,40, con paramento di opera reticolata, ed avente nel mezzo, per tutta la lunghezza esplorata, che è di m. 12, un muro laterizio, largo m. 0,90, che s'innalza al disopra della volta e va quasi a raggiungere la superficie del suolo. Presso questa galleria è stato rimesso all'aperto un piccolo avanzo di altro pavimento a musaico a fondo bianco, con cubetti di vari colori, sparsi qua e là, senza disegno geometrico.

Sono stati raccolti nello sterro: una vasca, forse da bagno, di forma singolare, con alta scorniciatura, ed aperta da un lato, quasi nella forma data dalla sezione di un cratere; due pezzi di mattoni, uno dei quali ha il noto bollo delle figline Terenziane C. I. L. XV, 624, l’altro è improntato col sigillo circolare: DOL EX FIG PVBLIANIS gf ARVNTI FELICIS

Fonte: 1892. Notizie degli scavi di antichità.

11/1892

Descrizione

Sotto il convento di Sant’Anselmo, ad ovest della piazza dei Cavalieri di Malta, all’inizio della via di Porta Lavernale, sono i resti della cosiddetta “domus Pactumeiorum”.

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