Informazioni storicheCodice identificativo monumento: 2468
CronologiaPapa Pio V impone la vendita delle case presenti nel Ghettarello e la chiusura della Scuola Portaleone.
Chirografo di papa Gregorio XIII, in cui si affermava che gli ebrei, dopo pagamento di 1000 scudi, possono riaprire la Scuola Portaleone.
Atto notarile in cui l'Universitas Hebreorum Urbis pagare mille scudi d'oro per il sostentamento della Casa dei Catecumeni. Il procedimento salva dalla chiusura il Ghettarello e finanzia la costituzione del Collegio dei neofiti.
La Congregazione del Sant'Uffizio, su insistenza dei mercanti cristiani preoccupati per la concorrenza del ghettarello, avviano un'indagine e notifica un'ordinanza al rabbino Sabato di Segni ed ai due fattori dell'Università degli Ebrei di Roma, Benedetto Panzieri e Laudadio di Segni, che impone nel termine di otto giorni, l'evacuazione del Ghettarello, "dove gli ebrei avevano in affitto magazzini e tinelli per conservarvi vino, farina, azzime robbe vecchie ed a nolo, ed anche una stanza adibita a sinagoga", la scola di Portaleone.
A seguito delle proteste per la chiusura del Ghettarello, inviati del Santo Uffizio entrano nelle 5 sinagoghe del Ghetto per eseguire una ricognizione. Valutano che possono trovar posto 1217 persone, e non 1023 come aveva affermato l’Università degli ebrei.
Nella riunione della Congrega dei 60 nella Scuola del Tempio ebraico, dopo una votazione che aveva avuto come risultato 4 palle bianche (diniego) e 26 nere (assenso), viene confermata la fine della Scuola Portaleone: "li centoottanta animi de uomini in circache erano aggregati nella soppressa Scola Portaglione si dividessero con il seguente criterio: alla Scuola Tempio n. 16 persone; alla Scuola Nuova n. 34 persone; alla Scuola Siciliana n. 34 persone; alla Scuola Castigliana n. 33 persone; alla Scuola Catalana n. 62 persone".
Scavi della Soprintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma nel Ghettarello degli ebrei, la zona compresa tra la piazza di Monte Savello e le parti retrostanti le chiese di S. Gregorio. I lavori, diretti dalla dott.ssa Paola Ciancio Rossetti, riportano alla luce il selciato in sampietrini del vicolo di Portaleone, un forno per la cottura delle azzime, i resti di una colonna di epoca romana e abbeveratoi delle stalle.
Descrizione2° ghetto di Roma noto in passato come il Ghettarello o Macelletto la cui presenza è documentata in quel luogo sin dal secolo XV, in cui vivevano circa 180 capifamiglia con magazzini di grano, forni e stalle destinati a mantenere i duemila ebrei poveri.
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