Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

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Monumento Scomparso!

Codice identificativo monumento: 2468

Cronologia

1566: Papa Pio V impone la vendita delle case presenti nel Ghettarello e la chiusura della Scuola Portaleone.

13/3/1581: Chirografo di papa Gregorio XIII, in cui si affermava che gli ebrei, dopo pagamento di 1000 scudi, possono riaprire la Scuola Portaleone.

27/9/1620: Atto notarile in cui l'Universitas Hebreorum Urbis pagare mille scudi d'oro per il sostentamento della Casa dei Catecumeni. Il procedimento salva dalla chiusura il Ghettarello e finanzia la costituzione del Collegio dei neofiti.

23/7/1731: La Congregazione del Sant'Uffizio, su insistenza dei mercanti cristiani preoccupati per la concorrenza del ghettarello, avviano un'indagine e notifica un'ordinanza al rabbino Sabato di Segni ed ai due fattori dell'Università degli Ebrei di Roma, Benedetto Panzieri e Laudadio di Segni, che impone nel termine di otto giorni, l'evacuazione del Ghettarello, "dove gli ebrei avevano in affitto magazzini e tinelli per conservarvi vino, farina, azzime robbe vecchie ed a nolo, ed anche una stanza adibita a sinagoga", la scola di Portaleone.

1/9/1735: A seguito delle proteste per la chiusura del Ghettarello, inviati del Santo Uffizio entrano nelle 5 sinagoghe del Ghetto per eseguire una ricognizione. Valutano che possono trovar posto 1217 persone, e non 1023 come aveva affermato l’Università degli ebrei.

10/11/1735: Nella riunione della Congrega dei 60 nella Scuola del Tempio ebraico, dopo una votazione che aveva avuto come risultato 4 palle bianche (diniego) e 26 nere (assenso), viene confermata la fine della Scuola Portaleone: "li centoottanta animi de uomini in circache erano aggregati nella soppressa Scola Portaglione si dividessero con il seguente criterio: alla Scuola Tempio n. 16 persone; alla Scuola Nuova n. 34 persone; alla Scuola Siciliana n. 34 persone; alla Scuola Castigliana n. 33 persone; alla Scuola Catalana n. 62 persone".

1999: Scavi della Soprintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma nel Ghettarello degli ebrei, la zona compresa tra la piazza di Monte Savello e le parti retrostanti le chiese di S. Gregorio. I lavori, diretti dalla dott.ssa Paola Ciancio Rossetti, riportano alla luce il selciato in sampietrini del vicolo di Portaleone, un forno per la cottura delle azzime, i resti di una colonna di epoca romana e abbeveratoi delle stalle.

Descrizione

2° ghetto di Roma noto in passato come il Ghettarello o Macelletto la cui presenza è documentata in quel luogo sin dal secolo XV, in cui vivevano circa 180 capifamiglia con magazzini di grano, forni e stalle destinati a mantenere i duemila ebrei poveri.

Gruppi e Istituzioni

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