Codice identificativo monumento: 2706
Una bolla di Papa Urbano III, segnala le chiese filiali della basilica di San Lorenzo in Damaso: Santa Maria in Grottapinta, San Salvatore in Primicerio, San Nicolao Melinorum e San Nicola dei Cesarini.
L'Università dei Credenzie avvia la ricostruzione della chiesa di Sant'Elena ai cavlieri. Cessa la funzione di parrocchia ed il suo territorio viene suddiviso fra le vicine parrocchie di San Nicola dei Cesarini e di San Biagio dell'Anello.
Si conclude la ricostruzione completa della chiesa di Nicola de Calcarario.
Nuova consacrazione della chiesa di San Nicola dei Cesarini, dopo una fase di restauri.
Firmata la convenzione tra l'Istituto romano beni Stabili ed il Governatore di Roma per la riqualificazione della zona dei Cesarini (attuale Largo Argentina). Avvio dei lavori di demolizione che si svolsero in tre tempi: · demolizione dei palazzi Acquari e Rossi che si affacciavano su via di Torre Argentina; demolizione di parte del palazzo Chiassi-Cesarini fino al limite della retrostante chiesa di S. Nicola ai Cesarini; demolizione del fronte prospettante su Corso Vittorio; demolizione dei fronti prospettanti sulle vie Florida e S. Nicola ai Cesarini.
A seguito di una supplica inviata dall'archeologo Giuseppe Marchetti Longhi, Mussolini dichiara la non edificabilità nell'area di Largo Argentina, riconoscendo l'importanza storica dei ritrovamenti in corso.
Il Duce Mussolini innaugura l'area archeologica di Largo Argentina.
In un documento del 1369 viene indicata come San Nicolai de Calcariis, essendo quella contrada presenti numerose calcare, le fornaci per la cottura della calce.