Data: 1113 / 1934
Codice identificativo monumento: 2802
Il vescovo di Ostia, Leone, consacra la chiesa di San Salvatore in Primicerio nel rione Ponte.
Una bolla di Papa Urbano III, segnala le chiese filiali della basilica di San Lorenzo in Damaso: Santa Maria in Grottapinta, San Salvatore in Primicerio, San Nicolao Melinorum e San Nicola dei Cesarini.
Il rettore della chiesa di San Salvatore in Primicerio ottiene dall'abate di San Paolo fuori le mura tutte le rendite della chiesa di Santo Stefano di Sutri, cum ecclesie S. Salvatoris fructus ad victum et vestitum nullo modo sufficiant.
La chiesa San Salvatore in Primicerio viene concessa alla confraternita del Santissimo Sacramento dei Santi Trifone e Camillo, dopo che avevano dovuto abbandonato l'antica loro sede nella chiesa di San Trifone in Posterula, a via della Scrofa. La chiesa comincia ad essere conosciuta come San Trifone, senza che l'antico nome sparisce.
Il rettore della confraternita del Santissimo Sacramento restaura la Chiesa di San Salvatore in Primicerio, nuova loro sede. La lapide posta già sulla porta della chiesa (che attestava che haec aedes S. Salvatori in Primicerio ... consecrata, vetustate dilapsa bi dismembrata et depauperata) viene ricomposta all'interno.
La Chiesa di San Trifone viene demolita per fare spazio a un edificio per abitazioni. Viene mantenuto il portale trasformato in un portone di ingresso.
Mensionata come Salvatori Primicerii nel Catalogo di Cencio Camerario del 1192; Salvator de Primicerio nel catalogo Parigino del 1230; Ecclesia sancti Salvatoris Primicereis nel catalogo di Torino del 1320; Salvatoris Primicerii nel catalogo del Signorili del 1425 e nei Liber Anniversariorum del 1461.
La chiesa era conosciuta con altri nomi, per lo più storpiature del nome originario: San Salvatore de Locereo, San Salvatore in primoscero, San Salvatorello, San Salvatore alla Volpe (catalogo di San Pio V, probabilmente per il vicolo della volpe, che si trova nelle vicinanze).
È presente nella pianta del Nolli al n. 532.