Data: 1882 / 1887
Codice identificativo monumento: 2861
Prima rivista passata da Re Vittorio Emanuele III: "Alle ore 5.20 della mattina, il Re, scortato dai corazzieri, uscì in carrozza dal Quirinale. Davanti alla caserma degli allievi carabinieri S. M. montò a cavallo dirigendosi. in Piazza d'Armi. Le truppe si componevano di due battaglioni della legione allievi carabinieri, uno squadrone di reali carabinieri, il battaglione del 2° granatieri, i reggimenti 63°, 64°, 93° e 94° fanteria, il 5° bersaglieri, quattro squadroni dei cavalleggieri di Monferrato, due brigate del 13° artiglieria, la brigata genio.
Una novità: Sembra che due battagli ria non compiessero con regolarità i movi Re diede ordine che rimanessero in Piazza d'Armi facendo poi loro eseguire, in sua presenza, varie evoluzioni.
Dopo che il Re ebbe passato la rivista, si collocò nel viale delle Milizie, dove seguì lo sfilamento per plotoni, guida a destra, Quindi il Re tornò in caserma degli allievi carabinieri, ove rimontò in carrozza ritornando al Quirinale sempre scortato dai corazzieri, Nonostante l'ora mattutina, gran folla accalcavasi in Piazza del Popolo e nelle vie adiacenti alla Piazza d'Armi, Durante il ritorno, il Re fu salutato e più volte applaudito."
Il Re consegna la medaglia al valore alla legione allievi-carabinieri in Roma:
"L'arma dei reali carabinieri ha tra le sue grandi fenemerenze patriottiche, ina splendida pagina storica — la carica di Pastrengo del 1848. In ricordo di questa gloriosa carica, che fu già illustrata da un bellissimo quadro del De Albertis, il Re assegnò la medaglia d’argento al valor militare alla bandiera della legione al lievi-carabinieri, e la cerimonia del conferimento ebbe luogo domenica mattina in Roma, nel piazzale interno della caserma, presenti le rappresentanze militari, le autorità civili, il sindaco di Roma, Nathan, ecc.
Il Re fece avanzare la bandiera dei carabinieri, portata dal tenente Fazati, e appose la medaglia, Poi pronunziò brevi parole dicendosi ben lieto di fregiare della medaglia al valor. militare la bandiera dell'arma benemerita a ricordo della valorosa azione spiegata a Pastrengo, il 1848, nelle cariche compiute sotto gli occhi e per la difesa del suo bisavolo Carlo Alberto.
Il Re infine espresse la fiducia che l'arma saprà mantenersi all'altezza guadagnatasi con valore. Il colonnello Dogliotti, comandante la legione, pronunziò quindi un discorso în cui rievocò il ricordo della battaglia di Pastrengo, di Re Carlo Alberto e dell’eroica azione dei carabinieri. La legione sfilò dinanzi al Re mentre la musica suonava la marcia reale.
In elegante padiglione eretto nel cortile venne poi servito un rinfresco. Dopo °la cerimonia il Re fece chiamare îl capitano Gorino, al duale il ministro della guerra, generale Spingardi, al-lorchè era comandante dell'arma dei carabinieri, aveva dato incarico di raccogliere il materiale storico per documentare l'episodio della battaglia di Pastrengo, e gli chiese conto degli atti di valore compiuti dai tre squadroni dei carabinieri e dai Joro comandanti conte di Sanfront, Incisa di Camerana, Brunetta d'Usseanx, che erano alla testa dei rispettivi squadroni quando il manipolo si strinse intorno al Re Carlo Alberto che correva-gravissimo pericolo.
Il Re infine si congratulò col capitano Gorino, per l’opera da lui compiuta in onore dell'arma a cui appartiene."
Il principe ereditario di Etiopia Asfaw Wossen e la sorella giungono alla Stazione Termini in visita a Roma. Il 20 gennaio rende Omaggio alla tomba del Milite Ignoto e visita la Sala d'Armi a Palazzo Venezia; il 21 gennaio, insieme al re Vittorio Emanuele III, passano in rassegna i battaglioni dei carabinieri alla Caserma dei Vittorio Emanuele II e la scuola di cavalleria di Tor di Quinto; Il 22 gennaio viene ricevuto in Udienza dal Papa Pio XI; il 23 gennaio visita la Caserma della Milizia.
Il Re Vittorio Emanuele III passa in rassegna un battaglione dei Carabinieri in partenza per l'Africa Orientale
Il Duce Mussolini si presenta alle 17 a Villa Savoia per discutere con il Vittorio Emanuele III la precedente sfiducia ricevuta nella riunione del Gran Consiglio. Il re gli comunica la sua sostituzione da capo del governo con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Verso le 17:20 Mussolini, esce dalla villa e viene affrontato dal capitano dei carabinieri Paolo Vigneri, che in nome del re gli chiede di seguirlo per «sottrarlo ad eventuali violenze della folla». Ricevuto un rifiuto, Vigneri prende per un braccio Mussolini ed esegue l'arresto caricandolo su un'ambulanza militare (scelta per non destare sospetti) che era già sul luogo. Mussolini viene quindi condotto prima nella Caserma Podgora di Trastevere e dopo alcune ore tradotto nella caserma della Scuola allievi carabinieri a Prati.
Ora Scuola Allievi Carabinieri
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