Data: 1918
Codice identificativo monumento: 3354
A causa della ristrettezze del bilancio, si decide di mantenere a il palazzo di Montecitorio a sede dello rappresentanza nazionale, costruendo una nuova aula e sistemando in modo stabile e definitivo i locali occorrenti. Una nuova Commissione, nominata dall'onorevole Zanardelli, riceve l'incarico di esaminare i diversi progetti. Sono chiamati a farne parte gli onorevoli Colombo, Biscaxetti, Celli, Panzacchi e gli architetti Luca Beltrami, Pisanti, e Schioppa. La Commissione valuta quattro progetti più meritevoli: quelli dell'architetto Moretti di Milano, Kock-Marchesi-Mengarini, e Cirilli-Passerini entrambi di Roma, e degl'ingegneri Talamo e Mannajuolo di Napoli. Avendo peraltro riscontrate in ciascuno delle mende, concluse di bandire un nuovo concorso fra i quattro prescelti.
La Commissione preposta a valutare il progetto per la sistemazione del palazzo di Montecitorio a sede dello rappresentanza nazionale, sceglie a maggioranza il progetto presentato degl'ingegneri Talamo e Mannajuolo.
Gli ingegneri Rocco, Biglieri e Arnaud incaricati di esaminare la vecchia aula di Montecitorio "trovano che i montanti esterni in legname, per la loro vecchiezza, sono tarlati e fradici, în guisa che varie tribune, sorrette parzialmente da quei montanti, non possono sopportare che un carico limitato. E trovarono ancora che le centine, costituiscono la parte maggiormente danneggiata di tutto lo scheletro dell'aula. Esse sono per due terzi o marcite o molto tarlate nelle membrature e si deve ritenere che presentino tale grave pericolo da escludere la sicurezza della volta dell'aula. In altri termini, il lucernario famoso, minacciava di rovinare sulla testa degli onorevoli. Onde l'aula fu chiusa in fretta e in furia agli onorevoli e a tutti quanti, ad aula provvisoria, per le sedute della Camera, fu scelto il salone di lettura posto al primo piano dello stesso palazzo di Montecitorio, salone il più vasto dopo l'aula pericolante. In meno di venti giorni, îl salone fu ridotto ad aula delle sedute e rimarrà, finchè l'aula nuova, deliberata fin dal 30 aprile scorso."
Alla vigilia della riapertura della Camera dei deputati, terminano le demolizioni delle strutture della vecchia Camera (ormai degradate) e comincia la costruzioni della nuova auletta.
A via della Missione, vengono completati i lavori dell'Aula provvisoria per la Camera dei Deputati.
La Camera approva il progetto dell'architetto Basile, per far sorgere in continuazione del palazzo Innocenziano a Montecitorio, il nuovo Palazzo del Parlamento.
Con la legge n. 293, la Camera stanzia i fondi necessari all'ampliamento del Palazzo di Montecitorio, realizzando (secondo il progetto approvato dell'architetto Basile) in continuazione del palazzo Innocenziano a Montecitorio, la nuova camera del Parlamento.
Negli sterri por la costruzione del nuovo palazzo della Camera dei Deputati in Montecitorio sono tornati in luce altri bellissimi frammenti architettonici appartenenti ad un monumento di carattere pubblico.
A Montecitorio nei lavori per la nuova aula della Camera dei Deputati, è avvenuta la scoperta di un sistema di palafitte. In questi medesimi sterri si è rinvenuta una gamba marmorea di una grande statua femminile (alt. m. 0,60).
Proseguono attivamente lavori per far sorgere in continuazione del palazzo Innocenziano a Montecitorio, il nuovo Palazzo del Parlamento progettato dall'Architetto Basile. "Le espropriazioni, in Via della Missione (dove era la tipografia della Camera), in Via dell'Impresa, in via dello Sdrucciolo, in Via delle Vignacce, sul Corso (con l'espropriazione e demolizione del palazzo Theodoli), sull'angolo settentrionale del palazzo Chigi, sul fianco del palazzo Levera, nel palazzone dove è l'Olympia, hanno portato in lungo e non sarà cosa facile. nè breve rettificare i notevoli dislivelli delle adiacenti strade. Si è sinora asportata una massa di terra di almeno 60000 metri cubi e nel cavo immenso si lavora giorno e notte per le fondazioni del nuovo grande edificio, per le quali sono già stati esegniti diecimila metri cubi di muratura, di cui 7000 sotto il livello ordinario delle acque, applicandosi all'uopo i cassoni ad aria compressa, come si è fatto per i muraglioni del Tevere.
Salvo circostanze sfavorevoli Straordinarie, fra un anno potranno essere completate le fondazioni e sopraelevati tutti i muri fino al livello del piano basamentale.
Contemporaneamente procedonoi lavori attinenti alle sistemazioni delle zone circostanti al nuovo palazzo."
A Montecitorio, verso via del Giardino, nei lavori por la costruzione della nuova aula parlamentare, a m. 8,00 sotto il piano stradale, si sono rinvenute due belle pigne, scolpite in marmo unito sopra un pezzo a tortiglione con foglie di acanto e due rosoni (alt. m. 0,63).
È tornata pure in luce una parrucca in marmo per testa di statua secondo la moda del terzo secolo; e con essi si è rinvenuto un frammento d'iscrizione cristiana.
Negli sterri medesimi è stato raccolto il fondo di un vaso aretino, che presenta, scritto inferiormente graffito da un lato: ATTALL
La Camera dei deputati si riunisce per la prima volta nella nuova Aula di Palazzo Montecitorio.
Durante la prima riunione del Gran Consiglio del fascismo, allo scopo di trasformare le squadre d'azione in un vero e proprio corpo di forza armata, istituiscono la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale: "La Camera si è riaperta senza presentare l'imponente aspetto delle altre riprese parlament.iri. Ma in Piazza Montecitot c'è stato però molto movimento non essendo mancata una nota esterna, di viva curiosità. Il solenne debutto, cioè, della Milizia per la sicurezza nazionale. I militi, in tenuta grigio-verde all'alpina e camicia nera, armati di moschetto, formavano col loro schieramento un reticolato che andava dall'estremo limite di Piazza Montecitorio al centro di Piazza Colonna. La folla, ammassata dietro i cordoni. ha seguito con fervoroso interesse tutti i movimenti della caratteristica milizia, sottolineando il passaggio attraverso lo sbarramento dei deputati più noti. Quando fu annunciato l'arrivo del Duce, con tre squilli di tromba, la coorte fascista presentò le armi e gli ufficiali comandanti di plotone salutarono, romanamente, alzando il braccio, mentre la banda intonava con festosità il canto Giovinezza, giovinezza. La prima giornata della ripresa parlamentare si è aperta coll'annuncio del fidanzamento di S. A. R. la principessa Jolanda. Tutti i deputati si sono alzati ad applaudire meno l'unico socialista presente : l'on. Bellotti (gli altri socialisti entrarono alla spiccialata appena finita la manifestazione dinastica). Dopo, Mussolini ha pronunciato un breve discorso metttendo in rilievo lo spirito con cui l'Italia aderisce alla limitazione degli armamenti: e la discussione si chiuse con l'approvazione delle convenzioni stipulate a Washington. All'uscita il Capo del Governo ha passato in rivista le squadre della Milizia Nazionale fra l'entusiasmo della folla ch'era rimasta fuori in attesa."
Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, parla alla Camera dei Deputati denunciando brogli elettorali: "L'elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replicatamente - avrebbe mantenuto il potere con la forza".
I parlamentari dell'opposizione si riunirscono nella sala della Lupa di Montecitorio, decidendo comunemente di abbandonare i lavori parlamentari finché il governo non avesse chiarito la propria posizione a proposito della scomparsa di Giacomo Matteotti.
Discorso dell'on. Mussolini al parlamento, sul delitto Matteotti, dove assume la responsabilità "morale" e non materiale dell'omicidio, chiudere la questione e risolvere la posizione difficile in cui si era venuto a trovare il Partito fascista.
L'on. Mussolini presenta alla Camera un disegno di legge sulla disciplina di associazioni, enti e istituti e sull'appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo stato, dalle amministrazioni comunali e provinciali e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello stato e degli enti locali; disegno di legge che pur non nominando mai la massoneria era stato presentato dal Partito Fascista per mettere fuorilegge proprio la massoneria.
Approvato dalla Camera il disegno di legge sulla disciplina di associazioni, enti e istituti e sull’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo stato.
La Camera dei deputati è convocata in seduta straordinaria per approvare l'ordine del giorno di Augusto Turati, che decretava la decadenza dei deputati aventinisti.
Discorso alla Camera del Duce Mussolini, contro la politica sanzionista: "Non v’è assedio che possa piegarci, né coalizione, per quanto numerosa, che possa illudersi di distoglierci dalle nostre mete." Il discorso è trasmesso in diretta a piazza Colonna, dove si è raccolta una grande folla.
Una Targa commemorativa della fondazione dell'Impero viene esposta nell'aula di Montecitorio.
In occasione del XX aniversario della Fondazione dei Fasci littori, la Camera dei Fasci e delle Corporazioni si insedia a palazzo di Montecitorio, sostituendo la Camera dei deputati. Discorso della Corona di Vittorio Emanuele III.
Ultimo discorso pronunciato dal Duce Mussolini, alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Giorno dell'insediamento dell'Assemblea Costituente (Italia), iniziano le trasmissioni radio di Oggi al Parlamento.
Con la legge n.43 il Parlamento approva il piano INA-Casa: "Provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori", (pubblicata in G.U. n.54 del 7 marzo 1949). La realizzazione del piano viene affidata all'INA.
Papa Giovanni Paolo II in visita al Parlamento Italiano. Nel suo discorso chiede “un segno di clemenza e la riduzione della pena” per i detenuti".
1910
Il Nuovo palazzo del Parlamento italiano
L'Illustrazione Italiana 1910
1908
Il Nuovo palazzo del Parlamento
L'Illustrazione Italiana 1908
1908
Fregio decorativo dell'Aula del Parlamento
L'Illustrazione Italiana 1908
1908
Prospetto della nuova facciata del palazzo di Montecitorio
L'Illustrazione Italiana 1908
1908
Particolari decorativi della nuova Sala dei Passi Perduti
L'Illustrazione Italiana 1908
1908
Nuova aula del Parlamento
L'Illustrazione Italiana 1908
1908
Soffitto della nuova aula con i vetri di Beltrami
L'Illustrazione Italiana 1908
1899
Dante Paolocci
La Futura Aula di Montecitorio
L'Illustrazione Italiana 1899