Informazioni storicheData: 1835
Codice identificativo monumento: 3387
CronologiaPapa Gregorio XVI istituisce al Celio una passeggiata pubblica e un Orto Botanico, come ampliamento/sostituzione di quello al Palatino presso il convento di San Bonaventura.
In seguito ai lavori di realizzazione della galleria della metropolitana (che avrebbe collegato la Stazione Termini al nuovo quartiere dell'esposizione Universale), cede il terreno sotto l'Antiquario del Celio, creando scollamenti di interi settori dei muri perimetrali e vistose crepe. I le collezioni ed i materiali esposti vengono trasferiti nel vicino Palazzetto dell'Orto Botanico del Celio. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti ad un un deposito di Palazzo Caffarelli.
Nell'ambito del programma PNRR Caput Mundi, è previsto un intervento di recupero dell'Ex Antiquarium Comunale, con l'obiettivo di ripristinarne la funzione originaria e ricucire e connettere nuovamente il monumento al tessuto della città.
Viene progettato il Consolidamento strutturale, risanamento e restauro conservativo attraverso i seguenti interventi: consolidamento strutturale e demolizione porzioni non risanabili; risanamento e restauro conservativi; impianti tecnologici; interventi di efficientamento energetico; interventi esterni con bonifica delle essenze arboree, pulizia dei rovi e selezione di essenze tipiche della macchia mediterranea e autoctone; movimentazione di reperti; allestimenti interni; allestimento dell'area esterna.
Apre al Pubblico il nuovo Museo della Forma Urbis e il Parco Archeologico del Celio. Il progetto è stato realizzato grazie al recupero degli edifici presenti nell'area, la Casina del Salvi e l'ex Palestra, e alla sistemazione del contiguo giardino archeologico, in cui sono stati organizzati per nuclei tematici una grande quantità di materiali epigrafici e architettonici di grandi dimensioni delle collezioni dell'ex Antiquarium Comunale, provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento. L'allestimento della Forma urbis nell'Ex Palestra ONB, vede la sovrapposizione dei frammenti marmorei della mappa antica su una riproduzione in scala della settecentesca carta di Giovan Battista Nolli.
La Casina Salvi al Celio, riapre al pubblico come sala studio e un spazio ristoro del nuovo Museo del Celio.
Progetto
Committenti e finanziatori