Data: 1640 / 1711
Codice identificativo monumento: 34
Sull'isola tiberina viene fondato uno xenodochio presso la chiesa di San Giovanni calibita.
Nella chiesa di San Giovanni Calibita, si tiene un'adunanza di cardinali e del clero romano per convalidare l'elezione di papa Callisto II avvenuta a Cluny.
Il Gran Maestro dei templari Giacomo di Molay affida la chiesa di San Giovanni Calibita ad una badessa.
La chiesa di San Giovanni Calibita viene elevata a Parocchia.
Papa Urbano V trasferisce le suore Santucce nella chiesa di Santa Maria Cantu Fluminis, che la riedificano fondendola con la chiesa di San Giovanni Calibita.
A causa delle continue minaccie per le inondazioni, papa Gregorio XIII trasferisce le monache Santucce nella chiesa di Sant'Anna de Funari.
La Confraternita dei Bolognesi rileva la chiesa di San Giovanni Calibita.
Fra Pietro Soriano, per conto della congregazione di Giovanni di Dio, acquista la chiesa e il monastero di San Giovanni Calibita all'isola Tiberina, per trasferirvi l'ospedale da poco fondato a Piazza di Pietra.
In vista della ristrutturazione della chiesa di San Giovanni Calibita, si decide di conservare la sola navata centrale e utilizzare le altre due come corsie dell'ospedale.
Grazie al lascito di Francesco Amici, si progetta l'ampliamento dell'Ospedale Fatebenefratelli, per dotarlo di una moderna corsia riservata agli uomini.
L'immagine della Madonna della lanterna all'isola Tiberina, viene custodita nella vicina chiesa di San Giovanni Calibita, e sostituito con una copia.
Papa Pio XI, con la bolla Pastorale munus, erige a parrocchia la Basilica di San Giovanni Calibita.
Lavori di scavo promossi dall'Ospedale Fatebenefratelli per guadagnare spazio al piano interrato. La Soprintendenza Archeologica di Roma avvia delle esplorazioni che portano alla scoperta, in corrispondenza della chiesa di San Giovanni Calibita, di due cortili di un edificio repubblicano e aree esterne limitrofe. Nel cortile cosiddetto dei Pesci, a 2 metri di profondità, è rinvenuto un grande blocco di marmo con iscrizione, datata alla prima metà del III sec. d.C., contenente la menzione di un certo Aelius o Aurelius Rugianus legato della XIII Legione Gemina. Due metri sotto, emersa parte di una platea antica in pietra gabina bordata da lastre di travertino, datata metà del I sec. a. C. .
Seconda serie di esplorazioni della Soprintendenza Archeologica di Roma nei sotterranei dell'Ospedale Fatebenefratelli. Viene ripreso lo scavo all'intero secondo cortile dell'edificio repubblicano, mettendo in luce, alla profondità di 3.30 metri, un'aula rettangolare a blocchi di tufo da identificare col tempio di Iuppiter e un’area retrostante, appartenente allo stesso santuario, pavimentata a lastre di pietra gabina. La pavimentazione dell’edificio, parzialmente conservata, è a mosaico. Ai piedi delle pareti interne, decorate da intonaci colorati, privi di decorazione figurata, corre una zoccolatura a sezione rettangolare con nucleo interno cementizio e rivestimento di intonaco rosso. Il pavimento musivo, a piccole tessere bianche, disposte secondo un ordito orizzontale, presenta al centro, entro una tabella delimitata da una fascia di tessere nere, un’iscrizione, anch’essa a piccole tessere nere, riferibile probabilmente a un restauro del tempio, che sappiamo da Livio dedicato nel 194 a. C. .
1835
Giovanni Battista Cipriani
San Giovanni Calibita
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1823
Luigi Rossini
Ponte Fabricio all'Isola Tiberina
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1759
Giuseppe Vasi
Chiesa e Spedale di S. Giovanni di Dio
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro IX