Codice identificativo monumento: 3433
Convenzione tra il Comune e la banca Tiberina, per il risanamento del Ghetto.
Fra la piazza delle Scuole e quella del Pianto, intrapresa la costruzione di un edificio scolastico, nello sterro verso la via de Calderai si è incontrata un'antica platea in lastroni di travertino. Essa trovasi a m. 4,70 sotto l'odierno piano stradale: è stata riconosciuta per lunghezza di m. 6,40, ed occupa tutta la larghezza del cavo.
In altro sterro verso est, alla profondità di m. 8,50, è stato scoperto il ripiano di una scala costruita in opera laterizia, che aveva due rampe ad angolo retto, larghe ciascuna m. 0,90. Rimangono soltanto quattro gradini di una rampa, e cinque dell'altra: sono rivestiti di lastre marmoree, ed hanno l'altezza di m., 0,20 con la pedata di m. 0,50.
Giuseppe Gatti.
Nella piazza del Pianto, durante le opere per la fondazione del nuovo edificio scolastico comunale, sono stati rinvenuti due frammenti di lastre marmoree inscritte. Il primo, di m. 0,35 X 0,15, conserva in grandi e belli caratteri le poche lettere: ER SiBA. Nell'altro, lungo m. 0,27 X 0,20, si legge: IR LAM PRXV-VIR
L'iscrizione ricordava un personaggio della nobile famigia degli Aelii Lamiae, e d forse quegli che fu console nell’anno 3 d. Cr. e prefetto di Roma nell'anno 32/33. Dal medesimo luogo proviene un rocchio di colonna scanalata, in travertino, del diametro di m. 0,45 e lungo m. 0,85.
Giuseppe Gatti.
In piazza del Pianto, continuandosi gli sterri per la costruzione di un edificio scolastico comunale, di fronte al casamento segnato col numero civico 25 ed a m. 3,50 sotto il piano stradale, è tornato in luce un avanzo di muraglione in opera quadrata di tufo. Ne sono stati riconosciuti due filari: i massi rettangoli misurano ciascuno m. 1,60 X 0,60 X 0,60.
Proviene dagli stessi movimenti di terra un frammento di grande lastra marmorea, alto m. 0,38 X 0,36, che in belle lettere conserva questo avanzo epigrafico: AP PVLCH... COS... COL... A P... Nei due primi versi sono da restituire, nel primo o nel terzo caso, i nomi di Ap. Pulch(er C. f.) cos. (imp.), il quale ebbe il consolato ordinario nell'anno di R. 716 con L. Norbano Flacco, ed è ricordato in due lapidi di Ercolano (C.I.L.. X, 1428, 1424). La seconda lettera dell'ultimo verso non è P, ma B o R; e nelle due iniziali superstiti potrebbe forse riconoscersi il nome di una colonia, che ad Appio Claudio Pulchro dedicò un monumento onorario.
Giuseppe Gatti.
In piazza del Pianto nel cavo laterale, verso nord, del nuovo edificio scolastico comunale, a m. 2 sotto il livello della strada, si è rinvenuto un frammento di frontone marmoreo, formante angolo, con dentelli ed ovoli (m. 1 x 0,95).
Dante Vaglieri.