Codice identificativo monumento: 3438
L'ufficio culturale dell'ambasciata tedesca in via Tasso, diventa sede della Gestapo e delle SS al comando di Kappler, luogo di reclusione e di tortura dei detenuti politici, le stanze adibite a cella, con le porte a spioncino (dopo qualche giorno saranno murate le finestre). Gli ufficiali tedeschi risiedono nel vicino Villimo Giustiniani.
I generali Sabato Martelli e Roberto Lordi dirigenti del Polverificio Stacchini di Colleferro (che riforniscono d'esplosivo i gruppi della Resistenza) si presentano a via Tasso, per far tornare in libertà il proprietario dell'azienda che vi è detenuto, sospettato di intese con i partigiani. Vengono trattenuti e arrestati da Kappler. Moriranno alle Ardeatine.
Irruzione della Gestapo in via Giulia 25, santabarbara dei GAP Centrali, dove vengono confezionati gli ordigni eplosivi e modificate le bombe da mortaio leggero Brixia per il lancio a mano. Vengono arrestati Gianfranco Mattei e Giorgio Labò. Mattei si impiccherà in una cella di via Tasso temendo di non reggere ad altri interrogatori dopo le torture subite. Labò verrà fucilato a Forte Bravetta.
Gianfranco Mattei, docente universitario di fisica, artificiere dei GAP Centrali, si impicca in una cella di via Tasso.
Il vicebrigadiere dei carabinieri Angelo Joppi cade prigioniero di Kappler. Viene torturato orribilmente in via Tasso.
Il tenente di polizia Maurizio Giglio (agente dell'OSS) viene scoperto ed arrestato dalla banda di Pietro Koch e torturato a via Tasso. Morirà alle fosse Ardeatine.
Il sindacalista socialista Bruno Buozzi viene arrestato e imprigionato a Via Tasso.
Arrestato dalla Gestapo il maggiore Alfio Brandimarte del Fronte Militare Clandestino. Rinchiuso in via Tasso, sarà ucciso a La Storta il 4 giugno.
Si inaugura il Museo della Resistenza nell’ex prigione di Via Tasso.