Codice identificativo monumento: 3602
Costruendosi dal Comune di Roma un nuova ala di fabbricato nel giardino che divide la chiesa di s. Sabina da quella di s. Alessio, per istabilirvi una lavanderia a vapore a servigio del prossimo lazzaretto, sono tornati in luce avanzi di un edifizio dei tempi repubblicani, ai quali, in epoca assai tarda, furono sovrapposte altre costruzioni.
Appartiene allo strato inferiore un muraglione formato di massi squadrati di tufa giallo, il quale è perpendicolare alla via di s. Sabina, ed è stato scoperto per la lunghezza di m. 27,60. È fondato sul vergine, a m. 4,75 sotto il piano del giardino. Alla distanza di m. 5,60 dal lazzaretto sta ancora in piedi, sul detto muro, un tronco di colonna di travertino, di m. 0,50 di diametro. Ha la base di marmo, sovrapposta ad un lastrone di travertino, e questo poggia sul muraglione di tufi.
Più oltre 22 metri, s'incontra lungo il medesimo muraglione un pozzo verticale, del diametro di m. 0,70, formato da grossi anelli di terracotta, con pedarole all’interno. Non si è potuto esplorare sino al fondo, ma solo fino alla profondità di m. 3,75. L'altezza degli anelli cilindrici varia dai m. 0,50 a 0,75.
Alle costruzioni più recenti spetta un piano di calce battuta, che si estende per quasi tutta l’area scavata, alla profondità di m. 2,40, ed un pezzo di muro costruito con scaglie di marmo e di pietre diverse. Questo è perpendicolare al muro di tufi, ed è lungo m. 1,90. In prossimità del medesimo si è incontrato qualche avanzo di altro muro laterizio, ed un pezzo di pavimento a musaico bianco e nero.
Sotto il piano di calce, ed alla profondità di m. 3,60, corre una chiavica, alta m. 0,70, larga m. 0,48, coperta a capanna con tegoli; uno dei quali porta il bollo della seconda metà del secolo secondo, C. I. Z. XV, 417. Nel pavimento di questa cloaca era murata una grande lastra di cipollino, lunga m. 1,05, alta m. 0,52, sopra cui in lettere rubricate leggesi l'iscrizione cristiana: ATTICE DORMI IN PACE DE TVA INCOLVMITATE SECVRVS ET PRO NOSTRIS PECGA:LlS5 PETE SOLLICETVS
Questa parte del monte Aventino è traversata, sino alla profondità di almeno 25 metri, da cunicoli e da pozzi tagliati nel masso e coperti di intonaco.
Giuseppe Gatti.
Nella costruzione della lavanderia annessa al lazzaretto comunale, presso s. Alessio, alla profondità di m. 3,50 è apparso il selciato di un'antica strada; e 6 metri sotto il piano di questa strada si è rinvenuto un altro pozzo formato di grandi cilindri in terracotta, che dista m. 7,50 da quello precedentemente scoperto (cfr. Notizie 1893, p. 118).
Si è pure riconosciuta, a m. 5 sotto l'odierno livello stradale, un'antica fogna, coperta con tegoli alla cappuccina, larga m. 0,50, alta m. 1,40.
Giuseppe Gatti.
Continuandosi i lavori per la lavanderia annessa al lazzaretto comunale pure sull'Aventino, è comparsa alla profondità di m. 1,20 una solida platea formata di coccio pesto; ed a m. 2 sotto di essa, si è trovato un pavimento composto di grandi lastre di marmi diversi, per la maggior parte di cipollino. Sono pure apparsi nello stesso luogo resti di muri laterizî, e parte di antico lastricato stradale.
Fra la terra.si è recuperato un capitello corinzio alto m. 0.40, col diametro di m. 0,32, ed un frammento di colonnina in marmo bianco.
Giuseppe Gatti.
Inaugurazione della nuova sistemazione delle pendici dell'Aventino e della Piazza della Bocca della Verità. L'on. Mussolini partecipa alla cerimonia, accompagnato dal governatore Boncompagni Ludovisi, dal ministro Bottai e da altre personalità. Con la realizzazione dei nuovi giardini, il fontanile abbeveratoio viene spostato 100 metri più a sud.