Data: 1888 / 1895
Codice identificativo monumento: 3605
In preparazione della visita ufficiale dell'Imperatore di Germania Guglielmo II, vengono demolite alcune fabbriche davanti agli appartamenti per gli ospiti, nella manica lunga del Palazzo del Quirinale, in modo da realizzare una vista su nuovi giardini. Tra queste la chiesa della Maddalena e di Santa Chiara. Viene inoltre completato il monumento dedicato ai Caduti di Dogali alla Stazione Termini. L'obelisco viene innalzato di due metri, installando il piedistallo in granito di Baveno (appartenente all'obelisco Sallustiano) regalato dai Boncompagni Ludovisi al Municipio nel 1883.
Eseguendosi alcuni sterri nel terreno di proprietà della R. Casa, ad est dell'ex-noviziato dei Gesuiti, sono tornati in luce alcuni grandi pilastri costruiti con massì rettangoli di travertino. Sopra tre di cotesti massi sono dipinte in colore rosso ed a grandi caratteri le sigle seguenti, trascritte dal prot. Lanciani.
Le lettere notate su due facce del primo travertino, manifestamente indicano il giorno 30 di marzo: III K(alendas) APR(iles). Il nome Totil(a), in lettere corsive, non pare dubbio sopra un lato della stessa pietra, a sinistra della sigla TR commune a tutti i massi.
Fondandosi i piloni pel muro di cinta del nuovo giardino al Quirinale, nell'area già occupata dal monastero di s. Maria Maddalena, si sono incontrati avanzi di tin grande muro d'opera laterizia. Nel cavo poi pel primo pilone dal lato orientale, presso il muro sopra indicato, è stato scoperto, alla considerevole profondità di quasi m. 18, un tratto di antica strada, larga m. 5,00, lastricata a grossi poligoni di selce.
Presso la via della Consulta, gli sterri pel giardino suddetto hanno fatto scoprire il selciato di un'antica strada, che corre parallela alla sala a cristalli del palazzo dell'Esposizione di belle arti. Ivi stesso si è rinvenuta la parte superiore di un cippo semicircolare, in travertino.
Il Consiglio Comunale approva una Convenzione col sig. cav. W. Huffer per la completa sistemazione del pubblico giardino al Quirinale e le varie vie d'accesso:
"Il signor cav Huffer (quegli stesso che a tutte sue spese formò il pubblico giardino in piazza Cairoli) possiede un villino in via Nazionale il quale confina con una delle aree menzionate egli è al tempo stesso uno di coloro il cui fondo deve essere parzialmente espropriato per gli accessi al giardino del Quirinale, devesi infatti occupare e demolire una sua casa annessa al villino e che ha anche ingresso dal vicolo cieco della Consulta, devesi cambiare di linea il confine del suo villino dalla parte opposta alla via Milano e riordinare la serra, vasche e piantagioni che vi aderiscono.
Nel computo dell'ufficio comunale le relative indennità si sono presuntivamente stimate per L 50,000 e se il sig Huffer prendesse a fare il lavoro del giardino e delle strade di accesso compresa la sistemazione del tronco inferiore di via Milano e financo le piantagioni e l'illuminazione del giardino e tutto ciò secondo il progetto municipale preventivato per L 266,881, il correspettivo sarebbe rappresentato dal totale di L 316,881.
Orbene il sig Huffer che ha interesse di veder sistemate decorosamente le adiacenze del suo villino e che mal comporterebbe che per parte di terzi si erigessero fabbricati a ridosso del suo giardino privato s'è offerto di eseguire egli stesso l'opera immediatamente e di chiedere come unico compenso tanto pel lavoro quanto per l'espropriazione che lo riguarda, la cessione delle due aree svincolate dal divieto di fabbricazione.
Che anzi accetterebbe eziandio la imposizione che la Giunta crede conveniente pel migliore effetto e decoro dell opera, di fabbricare solo parzialmente sulle due aree entro certi limiti di estensione e di altezza, come si dirà in seguito.
Sicchè a conti fatti egli prenderebbe queste aree e con questi vincoli come se oggi valessero L 105 circa a metro quadrato. Per tal modo l'unica spesa che resterebbe a carico del Comune sarebbe quella per le piccole espropriazioni necessarie a regolare l'allineamento della strada principale d'accesso a partire dalla via Nazionale e sul lato opposto a quello che formerebbe il nuovo confine colla proprietà del sig Huffer.
Il Sig Cav Huffer assume a propria cura e rischio l'esecuzione completa del giardino al Quirinale e strade d accesso e contermini compresa la sistemazione dell'adiacente tronco inferiore della via Milano il tutto secondo i disegni del progetto municipale di cui ha preso esatta conoscenza.
Il Comune cederà al Sig Huffer in correspettivo dell'esecuzione e dell'espropriazione che lo riguarda, le due aree poste fra il prolungamento della via parallela alla Nazionale e le vie della Consulta e Milano della estensione di circa metri quadrati 3026 con facoltà di fabbricarvi in ritiro dai loro lati lungo la via parallela suddetta e lungo la via d accesso normale alla Nazionale ma con case o villini alti al più metri 18 terminati a terrazza scoperta."
La Fontana del Prigione viene spostata dai giardini di via del Quirinale e ricostruita come fondale monumentale di Via Genova su un prospetto del Palazzo del Viminale. In questa fase sono ricostruite le parti mancanti in travertino, la nicchia, la scogliera e la vasca: "La fontana detta del Prigione, venne in potere del Comune con la espropriazione della villa Massimo alle Terme. Fu quindi con approvazione della Commissione edilizia destinata a far mostra nell alto del muraglione del nuovo giardino del Quirinale di contro la via che si congiunge con la via Nazionale e a tale scopo il lavoro della sua erezione fu incluso nel contratto aversionale stipulato col Sig Cav Huffer per la definitiva sistemazione di detto giardino. In atto pratico però per estetiche ragioni e nuovamente udito il voto della Commissione edilizia si ritenne miglior partito di non erigere la fontana nel giardino del Quirinale ma di addos sarla ad un muraglione da costruirsi a sostegno del terrapieno dell Orto botanico di Panisperna là ove termina la via Genova."
Re Umberto partecipa alla Cerimonia della posa della prima pietra del monumento a Re Carlo. Alberto nei Giardini di Via del Quirinale.
Inaugurazione del monumento dedicato a Carlo Alberto nei giardini presso il Quirinale. Presenti Umberto I, la Regina Margherita, Ciro Menotti, il figlio primogenito di Garibaldi, ministri, parlamentari, la giunta comunale, le rappresentanze diplomatiche di Austria, Russia e Giappone: "Quest'inaugurazione ebbe un carattere mai visto finora; perchè dî veterani delle guerre dell'indipendenza si mescolarono molti pellegrini papali: il contrasto era singolare. Un'altra singolarità consisteva nel monumento stesso non ancora finito, È forse la prima volta che s'inauguri un monumento non terminato: in una delle nostre fotografie, si vede ancora l’armatura che deve durare pel completamento.
Il cavallo era arrivato dalle fonderie appena il giorno avanti, e fu collocato sul piedestallo di granito alla meglio. Non solo lavorarono febbrilmente muratorive Sealpellini, ma anche una cinquantina di soldati del genio.
L'impazienza del Comitato, che non voleva mancare all'impegno preso pel 14 marzo con S. M. il Re e col paese, era terribile. Tutti gridavano, protestavano; alcuni erano avviliti, accasciati. Povero Re Carlo Alberto! Anche nel suo monumento doveva esser disgraziato. Quest'era il pensiero di tutti. Nonostante il lavoro diurno e notturno, alla mattina del 14, al cavaliere mancava la sciabola! Non si era, riusciti a metterla a posto, neppure provvisoriamente. Invece si potè pulire l'iscrizione che reca le parole: Al Re Carlo Alberto Il popolo italiano riconoscente.
Re Umberto e Margherita salirono accompagnati dal sindaco principe Colonna, dai ministri Pelloux, Baccelli, Boselli, San Giuliano.
Il lenzuolo, che copriva la statua, sbattendo al vento, calò a uno squillo di tromba: tutti si scopersero: le musiche suonarono la marcia reale e l'inno di Carlo Arberto; un inno che moltissimi dei presenti udivano per la prima volta e che, acuto ricordo ridestato, faceva sussultare i veterani venuti da ogni parte d'Italia."
Per iniziativa del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il giardino Carlo Alberto viene aperto al pubblico.
1900
Inaugurazione del monumento a Carlo Alberto
L'Illustrazione Italiana 1900
1900
Inaugurazione del monumento a Carlo Alberto
L'Illustrazione Italiana 1900
1898
Collocazione della prima pietra del Monumento a Carlo Alberto
L'Illustrazione Italiana 1898
1895
Il nuovo Giardino del Quirinale
L'Illustrazione Italiana 1895