Codice identificativo monumento: 3692
Papa Pio V restaura ed unifica due piccoli monasteri limitrofi sorti nei pressi di Montecitorio, dell'Immacolata Concezione e della Santa Croce. Le due case religiose (dette delle Castellane e delle Perugine, dal loro luogo di provenienza) sono unite e le suore obbligate alla professione solenne dei voti.
Papa Clemente IX sopprime il monastero di Santa Croce in Montecitorio. Le suore sono trasferite nel convento di San Bernardino da Siena ai Monti.
Il cardinale Giacomo Rospigliosi acquista il convento di Santa Croce a Montecitorio per trasferivi le suore FIlippine provenienti dal convento di San Giovanni e Paolo al Celio.
Pala Innocenzo XII, abbandonato il progetto di realizzare un grande emiciclo dietro la nuova Curia di Montecitorio, dove installare gli Uffici dei Cinque Notari dell'Uditore, decide di espropriare (e utilizzare per lo scopo) il vicino monastero di Santa Croce. Le suore Filippine sono costrette a tornare alla Casa presso il Palazzo Incoronati.
Lo storico Alessandro Cremona Urbani identifica per la prima volta una riproduzione della chiesa scomparsa di Santa Croce in Montecitorio, in una stampa di Tiburzio Vergelli edita da Matteo Gregorio de Rossi.