Codice identificativo monumento: 379
L'archeologo Rodolfo Lanciani, durante una campagna di scavi tra la Tribuna della chiesa e il Convento di Santa Maria sopra Minerva, scopre un nuovo obelisco dell'Iseo Campese perfettamente conservato. Il monolite, dopo essere stato estratto con gli argani, viene trasportato e depositato a Piazza del Collegio Romano.
Il Principe Boncompagni di Venosa dona un blocco di granito egizio rosa, un tempo base dell'obelisco Sallustiano, al comune di Roma, intenzionato ad innalzare a Piazza Strozzi l'obelisco appena scoperto presso il Convento della Minerva dall'Archeologo Lanciani.
Dopo il massacro di Dògali, il Consiglio Comunale, su proposta del sindaco Principe Leopoldo Torlonia, delibera la realizzazione di un monumento in memoria dei caduti italiani. Una commissione tecnica, di cui fa parte l'assessore Libani il consigliere Giorni e l'architetto Francesco Azzurri, riceve l'incarico di seguire le varie fasi dei lavori che devono concludersi per il 5 giugno, anniversario dello Statuto, data prevista per l'inaugurazione. Nella stessa seduta viene ratificata dalla Giunta la donazione da parte della famiglia Boncompagni di uno zoccolo in granito per l’obelisco, da parte delle imprese esercenti delle cave di Sardegna e Baveno dei blocchi di pietra per la realizzazione del monumento e da parte della ditta Lelli e Orlandi l'offerta di prestazione gratuita per i lavori di muratura.
Ll'Obelisco recentemente scoperto dal Lanciani presso gli scavi all'Iseo Campense, viene trasferito dal deposito a Piazza del Collegio Romano e Innalzato sul monumento ai Caduti di Dogali alla Stazione Termini.
Inaugurazione del Monumento ai Cinquecento caduti di Dogali, posto di fronte alla stazione Termini. Presenti i sovrani, i membri del governo, molti parlamentari e il Sindaco Leopoldo Torlonia. La Piazza Termini cambia nome nell'occasione in Piazza dei Cinquecento. Una lapide commemorativa viene anche posta su Palazzo Senatorio.
In preparazione della visita ufficiale dell'Imperatore di Germania Guglielmo II, vengono demolite alcune fabbriche davanti agli appartamenti per gli ospiti, nella manica lunga del Palazzo del Quirinale, in modo da realizzare una vista su nuovi giardini. Tra queste la chiesa della Maddalena e di Santa Chiara. Viene inoltre completato il monumento dedicato ai Caduti di Dogali alla Stazione Termini. L'obelisco viene innalzato di due metri, installando il piedistallo in granito di Baveno (appartenente all'obelisco Sallustiano) regalato dai Boncompagni Ludovisi al Municipio nel 1883.
Per ragioni urbanistiche, il monumento ai caduti di Dogali, viene spostato dalla fronte della stazione Termini a i giardini di Viale Einaudi.
1894
Dante Paolocci
Commemorazione dei Caduti di Agordat
L'Illustrazione Italiana 1894
1887
Dante Paolocci
Monumento ai Caduti di Dogali
L'Illustrazione Italiana 1887
1887
anonimo
Inaugurazione del monumento ai Caduti di Dogali
L'Illustrazione Italiana 1887
1887
anonimo
Inaugurazione del monumento ai Caduti di Dogali
L'Illustrazione popolare
1883
Dante Paolocci
Scavi di via S. Ignazio
L'Illustrazione Italiana 1883