Data: / 1870
Codice identificativo monumento: 388
Papa Simmaco inaugura il sinodo dei vescovi riunito a San Pietro in vaticano, per decide sulle nuove norme per la successione papale: La nomina del successore deve competere di norma al vescovo in carica, in caso di morte improvvisa, all'ordo ecclesiasticus (Gli atti di questo sinodo si sono conservati ed anno aiutato a ricostruire la lista delle chiese presenti all'epoca a Roma): Aemilianae (Santi Quattro Coronati), Anastasiae (Sant'Anastasia al Palatino), SS. Apostolorum (Santi Apostoli), Byzantis o Vizantis (sconosciuta), Caeciliae (Santa Cecilia in Trastevere), Clementis (San Clemente), Crescentianae (San Sisto Vecchio), Crysogoni (San Crisogono), Cyriaci (di incerta identificazione), Damasi (San Lorenzo in Damaso), Equitii (San Martino ai Monti), Eusebi (Sant'Eusebio), Fasciolae (Santi Nereo e Achilleo), Gaii (Santa Susanna), Iulii (Santa Maria in Trastevere, identico al Callixti), Lucinae (San Lorenzo in Lucina), Marcelli (San Marcello al Corso), Marci (San Marco), Matthaei (San Matteo a via Merulana), Nicomedis (San Nicomede in Via Nomentana), Pammachii (Santi Giovanni e Paolo), Praxedis (Santa Prassede), Priscae (Santa Prisca), Pudentis (Santa Pudenziana), Romani (sconosciuto), S Sabinae (Santa Sabina), Tigridae (incerto, forse Santa Balbina all'Aventino), Vestinae (San Vitale, Valeria Gervasio e Protasio ), S Laurenti (San Lorenzo in Panisperna).
Secondo la tradizione, durante una messa celebrata da papa Gregorio Magno nella basilica di Santa Pudenziana, le specie del pane si muta in carne e in sangue.
Papa Sisto V, con la breve Religiosos viros, concede il complesso di Santa pudenziana ai monaci Foglianti, nuova diramazione dell'ordine Cistercense.
Intrapresi dal Ministero della pubblica Istruzione alcuni lavori per rimuovere l'umidità nel pavimento della chiesa detta di s. Pudenziana, si è sterrata una parte degli antichi edifici sui quali quella chiesa fu fondata.
Quando i lavori saranno compiuti, e saranno tratte piante e disegni delle costruzioni sottoposte alla chiesa, potrà riconoscersi se queste costruzioni siano da attribuire ai portici delle terme di Novato, nelle quali alla metà del secondo secolo dell'era nostra fu costituito il titolo di Pudente ossia ecclesia Pudentiana, ovvero se spettino alia riedificazione della chiesa stessa fatta nell'annuo 398 sotto il pontificato di Sirieio, dai preti Leopardo ed Ilicio.
Frattanto possiamo accennare, che quattro spaziose e lunghe gallerie, costruite in buon laterizio, parallele fra loro e comunicanti mediante una serie di arenazioni, sono state già scoperte: qualcun'altra ne ò ancora nascosta sotto le terre, come indicano gli ardii di comunicazione clie appariscono in una di esse. Tali gallerie occupano tutto lo spazio della chiesa superiore, e verso la facciata di questa mettono in alcune stanze quadrate, con volta a crociera, sulle cui pareti intonacate veggonsi tuttora tracce di decorazione a scomparti architettonici, formati da linee di colore rosso.
In una delle indicate gallerie, e poco sotto la volta, si è scoperta una nicchia in forma di arcosolio ; nel cui fondo è conservatissimo un bel dipinto, che ritrae l'apostolo Pietro in mezzo alle giovani Prassede e Pudenziana. Le figure sono distinte coi propri nomi, scritti con lettere una sotto l'altra.
Il piano antico è stato in alcuni luoghi raggiunto, e trovasi a piìi di setto metri sotto il pavimento della chiesa. In un punto si è scoperto un avanzo di pavimento a musaico bianco e nero; in un altro si è incontrato il selciato di un'antica strada romana.
Fra le terre è stato raccolto un frammento di zoccolo in porfido, un piccolo rocchio di colonna scanalata in marmo bianco, frammenti di lastre diverse di marmi colorati, e quattro pezzi di tegoli con bollo. Due di questi sono delle figline di Q. Servilio Pudente e spettano agli anni 128-133 (cfr. CI. L. XV, 1439); uno è delle figline Terenziane e dell'età di Settimio Severo (cfr. C.I.L. XV, G2(3) ; un altro ricorda l'officina Vicciana, e dee riferirsi alla metà del primo secolo: VICCIN
A sinistra delle gallerie sopra indicate, cioè nella parte che si estende alle pendici del Viminale, sono state sterrate altre gallerie minori ; e quivi la caduta di una piccola parte della volta ha messo allo scoperto il pavimento a musaico di un'antica stanza romana, che si trova a livello più alto e di poco inferiore a quello della chiesa.
Il musaico è a minuti tesselli bianchi e posa sopra un piano di mattoni, uno dei quali ha il bollo dell'età di Antonino Pio, coi nomi di Flavio Apro e del figulo Giulio Callisto (C.I.L. XV, 1145).
Giuseppe Gatti.
1874
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