Codice identificativo monumento: 3897
Tiberio Castellani cede a Pietro de’ Massimi la cappella presente al primo miglio dalla Porta Portese. Il nuovo proprietario affida il culto ai Frati di San Pietro in Montorio per l'utilizzo dei contadini.
Essendo fatiscente il corpo originario della cappella di Santa Maria del riposo a Porta Porte, Massimo de’ Massimi incarica il Mastro Battista Bosij dell'erezione della nuova fabbrica, munita di cancelli.
La famiglia Massimo cede al prezzo di scudi 3.000 la Vigna a Porta Porte e la Cappella di Santa Maria del riposo a Monsignor Giulio Cenci e a Pietro Gigli.
Papa Innocenzo XII (per venire incontro ai bisogni dei contadini che nei mesi invernali non potevano beneficiare dei servizi religiosi) con breve, consente a Francesca Guerra (moglie di Pietro Gigli), di istituire una Cappellania presso la Cappella di Santa Maria del Riposo.
Francesca Guerra (moglie di Pietro Gigli), acquista al prezzo di 140 scudi dal Marchese Camillo Giovan Battista Massimo, un giardinetto limitrofo alla cappella di Santa Maria del riposo. Vi fa erigere la Sagrestia e alcune stanze soprastanti per il Cappellano.
La chiesa di Santa Maria del riposo e la Vigna murata presso Porta Portese, sono lasciate in eredità da Francesca Guerra al nipote Gironimo della Porta Rodiani, che a sua volta cura il culto della chiesa, aumentandone la rendita, arricchendone l’arredo e affiancando un chierico al Cappellano.
Motu proprio di Benedetto XIV, in cui nominata parrocchia rurale Santa Maria del Riposo a Vigna murata, anche se non assunse mai tale funzione.
Scavandosi una fossa per ispegnere la calce nella vigna Costa, sul margine della Portuense e presso la Madonnella (cappellina sul bivio della strada di Monteverde), si trovò un musaico a chiaroscuro di soggetto bacchico con figure umane e figure di animali grandi al vero. Il disegno del musaico fu preso da Giuseppe Tosi.
Carlo Ludovico Visconti
Giacinta della Porta Rodiani, lascia la chiesa di Santa maria del riposo e la vigna murata, in eredità al figlio padre Massimiliano Massimo.