Data: 1890
Codice identificativo monumento: 3943
Nell'area della nuova stazione ferroviaria, espropriata alla casa religiosa della Missione, e conosciuta nell’ istoria dei giardini di Cesare appunto col nome di vigna della Missione, è stato scoperto il pavimento di una strada antica, che sembra correre parallelamente alla Portuense, lungo il piede delle colline Gianicolensi, alla distanza di m. 100 dal margine destro di detta via.
Rodolfo Lanciani.
Sgombrandosi le terre per la nuova stazione delle strade ferrate in Trastevere, poco fuori la porta Portese, nella proprietà del sig. Luigi de Cavi, è stata scoperta una lastra marmorea scorniciata, lunga m. 0,85, larga m. 0,41, sulla quale sono incise le parole seguenti:
CIRCVS PLENVS NVS VS
Quantunque le lettere della seconda e terza riga sieno state abrase, pure da quello che resta chiaro apparisce, che tale frammento epigrafico sia di una tavola lusoria, completandosi il secondo verso CLAMOR MAGNVS, come si ha in altra tavola simile scoperta nell’agro Verano, edita dal ch. p. L. Bruzza, unitamente a molte altre iscrizioni di tal genere (cfr. Bu. Comm. arch. com. 1877, p. 81 sgg.).
Gli sterri che si vanno eseguendo sulle colline di Monte Verde, come cave di prestito per le terre necessarie a rialzare il piano della nuova stazione ferroviaria, hanno messo allo scoperto una lunga serie di fabbriche antiche, di varia costruzione.
Nel sito ov'era la vigna Mangani, e dove anticamente estendevansi i celeberrimi giardini di Cesare, si sono trovate tracce di un portico, costruito con pilastri di opera reticolata, il quale prolungavasi verso ponente, a mezza costa in circa della collina.
A breve distanza da tali ruderi, si è rinvenuto il seguente frammento epigrafico, inciso su grosso lastrone marmoreo di m. 0,40X0,34X0,08:
VLIVS
NICETVS
TO SVSCEPTO
PRIMAM PORTIC OLIS CVM MARMORIE
OPERE NOVO AMPLIA
NTIS INCHOATIS SV
A A SOLO RESTITVIT
ATORVMPONTIFICV
Non è improbabile, che appartenendo questa lapide ai primi tempi dell'impero, sia da riferire al portico stesso, di cui sono tornati in luce gli avanzi, e che fu ampliato e riedificato da Giulio Aniceto, per voto fattone a qualche divinità. Le lettere superstiti nell'ultimo v., confrontate con le iscrizioni edite nel C. Z Z. VI, 712 e 2186, suggeriscono spontaneo il supplemento: SVa impensA A SOLO RESTITVIT permissu calATORVM PONTIFICVm et flaminum, cui immunitas data est ab eis sacrum faciendi.
Nella vigna contigua, già appartenuta ai Signori della Missione; ed ora proprietà del sig. De Cavi, si è rinvenuto fra le rovine di antichi edifici, posti quasi sulla sommità della collina, un plinto di marmo bigio, largo m. 0,40, lungo m. 0,51, alto m. 0,09; sul quale posava una statua od un busto, di cui rimane ancora l'incassatura, di forma quasi pentagonale, nel lato superiore della pietra. L'iscrizione incisa su cotesto plinto attesta, che il ritratto marmoreo sovrastante rappresentava Cleobulo, uno dei sette celebri sapienti della Grecia
Giova ricordare, che in immediata vicinanza di quel luogo medesimo, fu trovato sul finire del 1883 un busto di Anacreonte, designato col proprio nome ANAKPEWN AYPIKOC (v. Notizie 1884, p. 42), e che anco in tempi anteriori vi sì rinvennero ermi e busti di celebri letterati e filosofi, massime dell'antica Grecia (cf. Bull. com. 1884, p. 31).
In seguito ai movimenti di terra sopra accennati, sì è parimenti rinvenuto un pezzo di grande lastrone di marmo, alto m. 0, 96 e largo nella parte conservata m. 0,70, sul quale ad. alto rilievo: di assai buona scoltura è rappresentata la consueta scena del Mitra taurottono.
Vi rimane la metà della figura del mistico nume, col mantello svolazzante, e con la gamba destra tesa lungo la zampa del toro: dietro ad essa, in alto, il busto del Sole radiato, e il corvo; sul piano inferiore, uno dei ministri lampadofori con la face sollevata. Sotto al toro vedesi lo scorpione, che ne abbranca i genitali; e più in basso la coda del serpente.
Dell'altra metà della tavola scolpita — la quale proviene certamente da un grandioso mitrèo scavato nella collina di Monte Verde, ma di cui finora niuna traccia è comparsa — sono stati pure raccolti fra le terre parecchi frammenti.
I più notevoli sono quelli che contengono l'intiera figura del cane, il quale si solleva per lambire il sangue sgorgante dalla ferita del toro; la testa quasi intiera dell'animale ucciso da Mitra; e parte dell'altro lampadoforo.
È finalmente da ricordare, che nei terreni situati al piede della collina di Monteverde, ed in modo particolaré nell'area già posseduta dai Signori della Missione, frequentemente s'incontrano a poca profondità antiche condotture di acqua e fistole plumbee, che si diramano in molteplici direzioni.
Il sig. De Cavi ha raccolto una grande quantità di cotesti tubi aquarii, per la maggior parte anepigrafi; ed inoltre ha messo in disparte una piastra di cassetta di divisione, vari pezzi di tubi innestati e saldati fra loro, ed una lamina quadrata, parimenti di piombo e tutta forata, alla quale è ancora unita parte del condotto.
Questa lamina spettava certamente ad una fontana, e serviva ad impedire l'intromissione di materie galleggianti nei canali di sopravanzo.
Giuseppe Gatti e Luigi Borsari.
Per sostituire la vecchia Stazione ferroviaria di Porta Portese e realizzazione un secondo grande scalo nel versante meridionale della capitale, sono espropriato i terreni della Confraternita Israelitica della Carità e Morte fuori Porta Portese.
Durante i lavori di allacciamento della costruenda stazione ferroviaria di Trastevere (presso l'estremità meridionale del piazzale), sono scoperti i resti di un Sacello degli horti cesariani, consacrata a Hercules Cubans.
La Stazione ferroviaria di Trastevere viene aperta al pubblico servizio, momentaneamente limitato alle sole merci.
La Stazione ferroviaria di Trastevere avvia il servizio passeggeri.
A seguito dell'entrata in servizio della della Stazione di Roma Trastevere, la SRTO chiede e ottiene la concessione per nuove linee tramviarie: da piazza Venezia a San Pietro per corso Vittorio Emanuele; da piazza Venezia alla stazione di Trastevere per ponte Garibaldi, con raccordo alla linea di San Paolo; da via Cernaia a Sant'Agnese per via XX Settembre con diramazione da Porta Pia a Porta Salaria.
Inaugurazione della La ferrovia Roma - Capranica - Viterbo, aperta al pubblico il giorno successivo. La Stazione ferroviaria di Porta Portese, ormai sostituita dalla nuova stazione di Trastevere, viene demolita.
La SRTO attiva una nuova linea a trazione elettrica, dalla stazione di Trastevere alla stazione Termini (in trazione elettrica mista, con filo aereo e accumulatori in via Nazionale, attraverso piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio Emanuele, via di Torre Argentina, via Arenula, ponte Garibaldi, piazza d'Italia e il viale del Re).
Re Vittorio Emanuele III partecipa alla cerimonia per la posa della prima pietra della Nuova Stazione Trastevere:
"La storia della stazione ferroviaria di Trastevere è una storia pietosa, come quella di molte delle opere pubbliche della grande capitale. La stazione attuale di Trastevere fu costruita venticinque anni sono: in questo tempo non si ottenne mai che ve collegata con quella principale delle Terme (stazione, grande poco meno di quella di Bologna, è stata finora quasi inutile).
Se non che, domenica scorsa, 19 maggio, il Re, accompagnato da vari ministri, dalle rappresentanze del Parlamento, dal corpo diplomatico, da varii sottosegretari e da alti funzionari ferroviari, pose in Trastevere la: prima pietra della nuova stazione (un 800 metri più in là di quella attuale) compiendo così il primo atto positivo della tanto invocata: trasformazione ferroviaria in Roma.
Nel luogo ove sorgerà il nuovo edificio erano state erette delle tribune che erano gremite di invitati; nel centro ven'era una esagonale dove il Re e le autorità presero posto.
La nuova stazione viaggiatori sorgerà sullo sfondo del viale del Re prolungato in curva per cir metri e sarà fronteggiata da un grande piazzale semicircolare, sul fondo del quale sboccherà la nuova via, Il fascio dei binari sarà collegato da un lato con quelli dello scalo merci attuale, che tale rimarrà amche.in seguito, e dall’altro col nuovo quartiere industriale in formazione sulla sponda del Tevere e presso il nuovo porto fluviale già funzionano gli stabilimenti per la fabbricazione dei concimi e pei mulini, e dove presto gli altri sorgeranno, data la facilità dei trasporti per ferrovia come per via fluviale.
Il tracciato del nuovo tronco ferroviario si stacca dall'attuale linea di Pisa (verso € avecchia) a cirea un chilometro a valle d ne di San Paolo e segue la stessa linea quasi a sinistra fino a raggiungere l'estremo del fascio dei binari per poi volgere e destra entrando nella nuova stazione, dalla quale attraversando il Tevere su un nuovo ponte in muratura poco più a nord dell'attule ponte di ferro."
Inaugurata la nuova Stazione Trastevere e del nuovo ponte ferroviario di Ponte San Paolo. La vecchia stazione cambia nome in Scalo di Trastevere e viene ridotta alla funzione esclusiva di scalo merci e officina veicoli. L'intero traffico ferroviario si riversa sul Ponte San Paolo, rendendo marginale la funzione del Ponte dell'Industria, che non viene smantellato, ma trasformato in ponte carrabile a doppio senso di marcia, con piccoli marciapiedi ai lati per il traffico pedonale.
Le Ferrovie dello Stato portano alla stazione di Trastevere i collegamenti per Fiumicino e Viterbo; l'ATM ripristina quindi il vecchio percorso della linea 2 da piazza della Regina a piazza Flavio Biondo, mentre la precedente linea 2 diviene la 2 barrato con una variazione di percorso nel quartiere Parioli.
Nella vecchia Stazione di Trastevere, Viene dismesso anche lo scalo merci.
Le Ferrovie mettono in vendita l'edificio della vecchia Stazione di Trastevere. Viene acquistato dall'immobiliarista Statuto per quarantaquattro milioni, che ha presentato il progetto per dare vita ad un grande albergo.