Codice identificativo monumento: 40
1492: In un catalogo la chiesa di Santa Maria in Secundicerio compare rinominata in Santa Maria Aegyptiacae.
1916: Lo stato acquista la proprietà del Collegio degli Armeni presso il velabro.
2006: Iniziano i lavori di restauro al tempio di Portuno al Foro boario. I lavori sono realizzati grazie al sostegno del World Monuments Fund, agenzia internazionale per la ricerca di finanziamenti per la salvaguardia di monumenti di alta valenza culturale. Donors americani per il progetto, American Express, Robert W. Wilson Challenge e Selz Foundation con un milione e 720 mila euro stanziati tra Mibact e Soprintendenza e più di 1 milione di dollari dal WMF.
9/7/2014: Si conclude il restauro del Tempio di Portuno. Consolidazione e ripulitura del pronao e le pitture e della cella, predisposte nuove misure antisismiche e messa in opera una nuova copertura del tetto.
Sulla base di elementi stilistici e di materiale ceramico rinvenuto nel corso degli scavi, sembrerebbe essere stato ricostruito tra l’80 e il 70 a.C. Al di sotto dell’edificio sono state individuate le strutture di un tempio più antico, realizzato in tufo di Grotta Oscura tra IV e III secolo a.C.
La forma è di tipo pseudoperiptero (le colonne perimetrali sono costituite semi-colonne addossate al muro della cella) tetrastilo (ha sulla fronte quattro colonne), con capitelli di stile ionico.
Il tempio sorge su un alto podio rivestito di lastre di travertino e mostra quattro colonne ioniche sulla fronte principale. I lati maggiori presentano due colonne e cinque semicolonne sui muri della cella. Le colonne, le basi e i capitelli sono in travertino, le semicolonne in tufo dell'Aniene, come i muri della cella. Si conserva parte del rivestimento in stucco dell'architrave con un fregio di festoni appesi a candelabri, mentre il cornicione presenta delle protomi leonine.
Delle decorazione del IX secolo, si sono conservate quattro fasce verticali (due per ogni parete, rimaste nascoste dietro i pilastri rinascimentali) e otto frammenti di affreschi staccati e applicati su supporto mobile.