Codice identificativo monumento: 4005
L'annuale Festa degli artisti parte dalla rotonda di Tor de' Schiavi per accamparsi nella grotta della Ninfa Egeria alla Caffarella. L'evento viene tramandato dal pittore Ippolito Caffi in un suo dipinto (oggi a Palazzo Braschi).
L'archeologo Lorenzo Fortunati, con l'appoggio del cardinale Camillo Di Pietro, avvia una campagna di scavo nella zona lungo la via Prenestina, tra le tenute di Tor Sapienza, Acqua Bollicante e la Pedica di Tor de Schiavi (complesso ora noto come Villa dei Gordiani). L'indagine si conclude il 19 giugno.
Seconda campagna di scavo dell'archeologo Lorenzo Fortunati nella zona della Villa dei Gordiani. L'esplorazione si conclude il 21 luglio 1862.
Il sig. principe del Drago fa scavare alcuni sepolcri della via labicana e parte degli avanzi della villa dei Gordiani. I sepolcri si ritrovano sul margine sinistro della via, a m. 8350 fuori di Porta Maggiore.
Essi in generale sono elegantissimi, e della più perfetta opera reticolata. Le nicchiette, a una o due olle, sono alternate con graziose edicole, ornate di pilastrini, di mensole, di timpani, e contenenti fino a tre olle.
Sotto ciascuna nicchia e sotto ciascuna edicola vi è il cartello marmoreo, sovente anepigrafo , talvolta con iscrizione, racchiuso entro cornice di stucco.
Il sepolcreto presenta molte singolarità. In primo luogo la venustà dell’opera reticolata, senza mescolanza di mattoni, accenna agli ultimi tempi della repubblica, o ai primi dell’ impero : e ciò non concorda con la paleografia delle iscrizioni; le quali, tolte alcune che spettano al secondo secolo, in massima parte appartengono al terzo secolo dell’era volgare. In secondo luogo è notevole, la coesistenza in uno istesso ipogeo, di nicchiette per cinerari e di loculi per sarcofagi. In terzo luogo l'intonaco, che ricopre l’ossatura dei muri in alcuni ipogei, le traccie di dipinti murali, lo stile degli scorniciamenti di stucco, accusano un’ epoca assai tarda, certo posteriore di due secoli alla costruzione delle ottime pareti. Si direbbe quasi, che i sepoleri debbono essere restati disoccupati per lunghissimo spazio.
Fra gli avanzi della villa sono stati trovati, fusti di colonne di eipollino e di granito.
Rodolfo Lanciani,
Avvio della prima campagnia di indagini archeologiche nel complesso della villa dei Gordiani. I primi scavi presso l'Aula con volta a conchiglia, evidenziano una pavimentazione in mosaico, realizzato con piccole tessere di colore bianco e nero a motivi geometrici.
Durante gli scavi eseguiti dalla Sovrintendenza Capitolina, nell’area ad est del mausoleo c.d. dei Gordiani, portano alla scoperta dei resti di una basilica circiforme paleocristiana.
La cosiddetta Villa dei Gordiani prende il nome dalla famiglia imperiale del III sec. d.C. a cui generalmente si attribuisce la proprietà dell'intero complesso. Citata nell'Historia Augusta, l'identificazione archeologica resta ancora un argomento dibattuto.
Le strutture della villa (sul lato N della strada moderna) sono riconducibili a tre distinti nuclei cronologici: la villa repubblicana (di età sillano-cesariana) che si sviluppava intorno ad un atrio tuscanico; un nucleo medio imperiale, quando viene aggiunto un grande peristilio trapezoidale con una serie di ambienti di servizio sul lato nord, due cisterne e un esteso complesso termale.
Nel IV secolo d.C. si sviluppano nuove trasformazioni, tra cui la realizzazione della grande aula ottagonale, il mausoleo, la basilica circiforme e una catacomba.
1915
Mappa della Via Prenstina dal II al IV Km
Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma
1860
Arthur John Strutt
Villa Gordiani
1854
John Gadsby Chapman
Excavations on a roman Campagna
1817
Giovanni Battista Cipriani
Pago Lemonio o Roma Vecchia
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1756
Giovan Battista Piranesi
Avanzi di Fabbrica vicina a Torre de Schiavi
Le Antichità Romane - Tomo II
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Fabbrica sepolcrale fuori di Porta Maggiore
Le Antichità Romane - Tomo II
1745
Resti dei templi fuori da porta Maggiore
Varie vedute di Roma antica, e moderna
1740
Giovanni Battista Busiri
Veduta di Tor de Schiavi