Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

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Codice identificativo monumento: 4022

Cronologia

1923

Durante gli scavi per la costruzione di una palazzina tra via Livenza e via Po, viene scoperta una struttura ipogea del IV secolo d.C., con una forma quasi di circo. La costruzione si trovava nel mezzo del sepolcreto Salario, a cinque metri sotto il livello della omonima.

"La parte esistente della scala a più rampe che scende al livello inferiore, e di cui frazione della penultima e l'ultima rampa sono ben conservate, ha sotto di sè una nicchia decorata nelle pareti a finti marmi, entro la quale doveva trovarsi una statua, probabilmente di dimensioni poco minori del vero.

Ai lati della nicchia veggonsi delle figure dipinte a fresco, alla brava, con colori vivaci in cui dominano i toni rossi, di scuola, si direbbe oggi, impressionista; scuola della quale non s'incontrano che scarsi esempi fra le memorie pittoriche dell'antichità, e che nel caso attuale dà uno straordinario risalto al paesaggio che serve di fondo alle figure.

Una delle due figure che fiancheggiano la nicchia, quella di sinistra, rappresenta Diana cacciatrice, con arco e faretra da cui sta in atto di trarre una freccia; e ha ai suoi piedi un cervo da un lato, e dall’altro una cerva fuggente. A destra della nicchia è dipinta una figura di Ninfa che si appoggia ad un'asta e accarezza il muso di un capriolo

Sulla cuffia della nicchia vedesi rappresentata, su d’'un bacino quadrato, una fontana formata da un ricco «kantaro» intorno alla quale stanno alcuni uccelli a colori bianco e turchino, forse palombe, che cercano d’abbeverarsi.

Nella parete sotto alla nicchia, una stretta apertura doveva servire d'uscita all'acqua che, rimbalsando sui gradini marmorei di una scaletta, cadeva entro un vascone rettangolare non molto ampio ma assai profondo, circa 2,50 metri; il vascone ha il piancito formato da tegoloni con bollo d’età costaniana.

Una serie di quattro gradini permetteva di giungere al piano inferiore della vasca; scala che. per altro presenta lasingolarità di avere il primo scalino della straordinaria e poco pratica altezza di un metro e quindici centimetri. Nel piano del gradino sotto l'orlo della vasca, veggonsi poste în opera due stele funebri di cui le iscrizioni ricordano, l'una un pretoriano e l’altra tre. Entro la sca un tubo di scarico non permetteva all’acqua di superar l’altezza di m. 1,40; la vasca tuttavia poteva vuotarsi rapidamente ricorrendo ad una grande apertura a saracimesca. E finalmente una transenna marmorea, senza aperture, separava nettamente la vasca dal rimanente del salone."

Fonte: L'Illustrazione Italiana. 27 aprile 1924.

Stampe antiche

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