Data: / 1934
Codice identificativo monumento: 4076
Il cardinale Mariano Pierbenedetti da Camerino acquista una Vigna su via Nomentana per trasformarla in residenza di prestigio.
Il cardinale Cardinale Giulio Alberoni acquista la vigna Pierbenedetti a Via Nomentana e intraprende importanti lavori di sistemazione degli edifici e del giardino (di cui rimane oggi visibile solo la fontana a parete addossata al piccolo fabbricato attiguo al Casino Nobile).
Lorenzo Ardenti vende la Villa Alberoni alla Compagnia di Gesł.
Pietro Roesler Franz acquista dalla Compagnia di Gesł, Villa Alberoni.
Gli eredi di Pietro Roesler Franz, cedono l'intero comprensorio di Villa Alberoni, alla Societą Anonima italiana per l'acquisto e vendita di beni immobili (detta comunemente Compagnia fondiaria italiana), che lottizza l'area.
La duchessa di Rancidello ed Acquaviva Ottilia Heyroth vedova Wagener, acquista dalla Compagnia fondiaria italiana il lotto principale della Villa Alberoni.
Villa Alberoni a Via Nomentana viene acquistata dal Senatore Roberto Paganini.
Il Comune di Roma acquista il complesso di Villa Paganini a Via Nomentana per destinarlo a parco pubblico, adibendo il Casino Nobile a sede scolastica ed affidando la sistemazione del parco a Raffele De Vico, architetto del Servizio Giardini.
Inaugurato del Parco di Villa Paganini, alla presenza di Benito Mussolini, e del Governatore Francesco Boncompagni.
Il monumento ai caduti nella I Guerra Mondiale del quartiere Nomentano, originariamente collocato al centro di piazza Regina Margherita, viene spostato sul lato di via Nomentana di VIlla Paganini.
Il sindaco Veltrono presenzia alla riapertura al pubblico di Villa Paganini, dopo un attento restauro durato un anno, condotto dall'architetto Maria Grazia Forte dell'assessorato all'Ambiente, in collaborazione con la Sovraintendenza capitolina. i lavori sono costati un milione e 700. 000 euro
Per ricordare la lotta contro la mafia, Il il sindaco Veltrono presenzia alla dedicate di alcuni sentieri di Villa Paganini a Giuseppe Impastato, Pio La Torre e Antonino Caponnetto.
Sono ancora ben visibili le tracce della scenografia del giardino all'inglese, composta di piante, collinette artificiali, ruscelli e arredi rustici, che un tempo saliva in leggera pendenza dalla Via Nomentana verso l'edificio della villa.