Data: 1895 / 1897
Codice identificativo monumento: 4119
Rogito del Notaio Apolloni con la vendita di un terreno a vigna presso Sant'Agnese a Via Nomentana, del Signor F. Argenti a Lorenso Lezzani.
Messimiliano Lezzani acquisice in eredità dal fratello Lorenzo, la vigna di Via Nomentana.
Rogito del notaio F. Ciccolini dove la contessa Violante Filippi, acquista da Massimo Lezzani, la vigna e il casino a via Nomentana. Nell'atto d’acquisto si parla di: "terreno vigneto ortivo cannettato seminativo ed in parte tenuto a delizie con casino nobile con tutto il mobilio ivi esistente, casa rurale tinello grotta con tutti gli stigli ed attrezzi cappella ed utensili acqua marcia di mezz’oncia".
Con Regio Decreto si decide l'allargamento da dieci a quaranta metri della Via Nomentana come opera di pubblica utilità, dando avvio ai conseguenti espropri.
Rogito del notaio Bini dove il barone Alberto Blanc, senatore del Regno d'Italia, acquista per 75.000 lire dalla contessa Violante Filippi, la vigna e il casino Lezzani a via Nomentana.
Viene presentato alla Commissione Edilizia un progetto a firma dell'ingegnere piemontese Francesco Mora per trasformare la vigna Lezzani a Via Nomentana, in Villa residenziale. Il progetto prevede di sostituire la piccola fabbrica rurale collocata all'apice dell'appezzamento di terreno, punto in cui il terreno si presenta più consistente ed asciutto.
I marmi del sepolcro scoperto nel 1875 nella tenuta di Adriano Ranucci, vengono proposti in vendita al Museo Nazionale Romano, che non li acquista per mancanza di fondi. Vengono quindi acquistati dal barone Alberto Blanc e riutilizzati per la ricostruzione parziale del monumento, nella ristrutturazione della sua proprietà in via Nomentana, eseguita su progetto dello stesso Boni.
Villa Blanc diventa oggetto del “vincolo di importante interesse artistico” posto dal Ministero della pubblica istruzione.
Atto di successione a favore dei figli Gian Alberto, Margherita, Mario e Giulio in virtù del testamento olografo della baronessa Natalia Blanc, delle proprietà della Villa a via Nomentana.
Rogito del Notaio Igino Clemente, con la vendita dagli eredi Blanc a favore della Società Generale Immobiliare di Lavori di Utilità pubblica e Agricola per lire 180.000.000.
Villa Blanc viene affittata alla Legazione di Cina presso la Santa Sede.
A Villa Blanc viene apposto il vincolo paesaggistico, per preserva tutte le alberature del parco.
La Società Generale Immobiliare ottiene la rimozione del vincolo ottenuto da Villa Blanc nel 1922. Rimane il vincolo paesaggistico apposto nel 1953.
Approvato con D.P.R. il nuovo Piano Regolatore Generale di Roma. Villa Blanc è destinata a “parco privato vincolato” che esclude nuove costruzioni.
Lavori di ampliamento della via Nomentana, dopo la chiesa di Sant'Agnese fuori le mura, eliminano una fascia del parco di Villa Blanc, portando la ricostruzione del sepolcro antico, tra le due carreggiate stradali all’esterno della villa.
Rogito notaio Panvini Rosati con cui la Generale Immobiliare (che nel 1968 era stata acquisita da Michele Sindona), vende per 15,5 milioni di marchi tedeschi Villa Blanc e il parco all'ambasciata della Repubblica Federale Tedesca con la condizione risolutiva della previa rimozione dei vincoli urbanistici.
Il Comune di Roma aggiunge a Villa Blanc un vincolo di destinazione a “zona di verde pubblico”. La vendita all'ambasciata della Repubblica Federale Tedesca non viene completata.
Il Ministero della Pubblica Istruzione appone a Villa Blanc il vincolo della Legge 1089 del 1939 che tutela tutti gli edifici costruiti da almeno 50 anni.
L'Università LUISS acquista per 6,3 miliardi di lire villa Blanc ed il parco circostante dal commissario liquidatore della Generale Immobiliare. Parte un primo intervento urgente di restauro del costo di 2 miliardi, finalizzato al ripristino del tetto ormai crollato.
La LUISS prosegue la ristrutturazione di villa Blanc per ospitarvi la nuova sede della Business School.
Apertura al pubblico dei giardini di Villa Blanc, a conclusione dei restauri dell'intero complesso, durante il quale sono stati riportati fedelmente gli schemi architettonici originali. L’investimento complessivo è stato pari a circa 30 milioni di euro. Nell'occasione sono collocate due targhe (una all'esterno) con il nome della Luiss Business School (proprietari ed autori dei restauri) e una (all'interno di un'aula) dedicata a Carlo Azeglio Ciampi.