Data: 110 / 1850
Codice identificativo monumento: 4125
Costantino marcia verso Roma. Sulla via Flamina, secondo la leggenda, ha la visione di una croce con la scritta “In hoc signo vinces”, interpretata come promessa divina di una vittoria. Massenzio nel frattempo aveva fatto abbattere il ponte in calcestruzzo costruendo accanto uno di barche, in modo da creare una trappola per l'esercito nemico.
Battaglia di Ponte Milvio. Le truppe di Costantino sconfiggono quelle di Massenzio, che viene ucciso.
Enrico VII di Lussemburgo attraversa Ponte Milvio e riceve l'omaggio del clero e dei ghibellini romani.
Per impedire l'avanzata dei nemici, gli Orsini distruggono le due estremità di Ponte Milvio.
I ghibellini attaccano le guardie papali a Ponte Milvio, dopo che il Comune aveva dovuto rinunciare al controllo del ponte. Sono incendiate le strutture di legno utilizzate per ricostruire le due arcate esterne.
In pratis apud pontem milvium (l'attuale largo Cardinal Consalvi) papa Pio II incontro il cardinale Bessarione, giunto a Roma con la testa dell'apostolo Andrea, dono dell'ultimo imperatore di Bisanzio Tommaso Paleontologo. Dal ponte Milvio parte poi un corteo che condusse la reliquia nella basilica di San Pietro. Sul posto dell'incontro, verrà realizzata un'edicola con la statua di sant'Andrea.
Carlo VIII di Francia, ottiene dal papa Alessandro VI il permesso di entrare a Roma. Dopo aver attraversato il Tevere a Ponte Milvio, entra con le sue truppe da porta del Popolo, dove riceve in dono le chiavi di tutte le porte di Roma. Prende poi alloggio nel palazzo del Cardinale Barbo.
Il cardinale Camerlengo dispone che tutte le porte e i ponti della città siano riuniti sotto il controllo della dogana di Roma.
Valadier colloca sul ponte le statue di Francesco Mochi rifiutate per San Giovanni dei Fiorentini.
Per ostacolare l'avanzata delle truppe francesi viene fatto saltare la pavimentazione di ponte Milvio.
Con una retata improvvisa vengono arrestati presso Ponte Milvio, un gruppo di nove anarchici internazionalisti, che si erano dati convegno a per mettersi in viaggio alla volta della Campania ed unirsi al movimento della Banda del Matese: "La sera del 9 aprile le poche case di cui è costituita quella località furono circondate dai carabinieri, guardie di sicure; pubblica e da una mezza compagnia di soldati, inviati nel pomeriggio in quelle vicinanze per tentare il loro colpo. Dirigeva le operazioni un colonnello dei reali carabinieri è alcuni ufficiali della stessa arma. Tutte le persone che vi si trovarono furono minutamente perquisite, e si procedette all'arresto di 18 persone, o mancanti di ricapiti, o che si trovarono armate di stili. Da un manifesto trovato addosso ad uno di loro, apparisce ch'essì appartengono ad un'Associazione internazionale di lavoranti. Cotesti lavoranti di Roma formano un Circolo di propaganda socialista romana, e prendono titolo di Zederazione romana e Lazio. Il manifesto espone, com'è naturale, idee estremamente confuse in stile estremamente rozzo; ma la confusione delle idee e la rozzezza dello stile non diminuiscono per nulla l'efficacia dei solletichi coi quali queste propagande sì stuzzicano è si diffondono."
Inaugurata la linea tramviaria a cavalli lungo la via Flaminia. Si sviluppa a binario unico, con scartamento ordinario di 1445 mm, sul lato destro della via Flaminia uscendo da Roma, con due raddoppi intermedi ed uno sviluppo di circa 2800 metri fino all'imbocco di ponte Milvio. La struttura è stata realizzata da Ernesto Emanuele Oblieght, proprietario di terreni lungo la via Flaminia ed imprenditore nel campo delle costruzioni ferro-tramviarie, che aveva costituito una società, l'Impresa Tramways (con capitali forniti da una finanziaria belga, la Société d'Entreprise) e ottenuto dal comune la concessione per la futura linea.
La Impresa Tramways, dopo il successo della tramvia a cavalli di via Flaminia, prolunga il binario al di là del Tevere, su ponte Milvio e realizzazione due nuovi raddoppi intermedi. Il deposito delle vetture è realizzato a circa due chilometri da piazza del Popolo, in località villa Massani (circa all'altezza dell’attuale palazzetto dello sport).
La SRTO inaugurazione alla presenza di Re Umberto I il primo tram elettrico, con percorso da Porta del Popolo a Ponte Milvio. Utilizza tre motrici numerate da 1 a 3 dotate di equipaggiamento elettrico di costruzione Brush.
A circa 300 metri a valle di Ponte Milvio, sono individuate alcune strutture di un edificio realizzato in opera reticolata, lungo circa m 70, con un andamento parallelo al fiume. Internamente lo spazio è scandito da pilastri a base quadrata, elementi che hanno fatto ipotizzare l'utilizzo di questa costruzione come magazzino connesso alle attività del trasporto fluviale. Mentre immediatamente a ridosso della rampa meridionale del ponte furono viste murature in opera mista.
Viene elettrificata l'ultima linea ancora con trazione a cavalli, quella da piazza del Popolo a ponte Milvio.
Primo viaggio di servizio urbano del tranvia Roma Civita Castellana Il percorso si sviluppa da Piazza della Libertà, Via delle Milizie, Viale Angelico a Piazzale di Ponte Milvio.
Avviata la linea tramviaria 48, dal piazzale di ponte Milvio alla via Prenestina (all'altezza del deposito della ATG).
La Federazione Nazionale Volontari Garibaldini inaugura una targa a Ponte Milvio in memoria dei Garibaldini di Roma e Viterbo che nel 1849 minarono le arcate per ritardare l'offensiva dei francesi contro la Repubblica Romana.
In servizio le prime linee filoviarie, 137 e 138 nel Quartiere Flaminio. Due percorsi che collegano Piazza del Popolo con Piazza Risorgimento e Ponte Milvio.
L'Unione Italiana dei Ciechi oranizza la marcia del dolore. Le delegazioni dei ciechi provenienti da tutt'Italia partono da Ponte Milvio fino a piazza Montecitorio. L'obiettivo è il conseguimento di una pensione che riconoscesse, in termini economici, a norma dell'art. 38 della Costituzione, i pesanti condizionamenti derivanti dalla cecità.
Le statue di Francesco Mochi a Ponte Milvio vengono sostituite da copie e spostate al museo di Palazzo Braschi.
A monte di Ponte Milvio sono individuati i resti di una banchina realizzata in blocchi di tufo dell’Aniene con margini esterni di travertino che doveva collegare la sponda sinistra del Tevere con il primo pilone del ponte e i resti di un monumento funerario.
Dalla Torretta Valadier di Ponte Milvio, si staccano alcuni pezzi di intonaco del cornicione più alto. La struttura viene chiusa al pubblico anche per l'avvio di lavori interni di ristrutturazione.
Dopo 9 anni di chiusura, al termine dei lavori di riqualificazione, riapre al pubblico la Torretta valadier di Ponte Milvio. I lavori hanno riguardato: la sostituzione e il rifacimento dell’impianto elettrico; la revisione dell'impianto idrico e degli scarichi; la riqualificazione degli spazi interni e la sostituzione del parafulmine.
Durante i lavori per realizzare il Parco d'affaccio di Ponte Milvio, sono riportati alla luce alla luce parte degli antichi argini del Tevere del I secolo a. C., in tufo con un cippo che riporta la firma dei magistrati che li realizzarono, un tratto dell'antica via Flaminia e un tratto di sanpietrini del primo '900.
1877
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