Data: -296
Codice identificativo monumento: 42
Appio Claudio Cieco promette in voto dopo una vittoria sugli Etruschi, l'edificiazione del tempio di Bellona.
Marco Claudio Marcello, al termine viene accolto dal pretore Gaio Calpurnio Pisone e dal senato, radunato nel tempio di Bellona, per ascoltare la sua relazione sulla fine dell'assedio di Siracusa.
Il console Appio Claudio Pulcro, appone le imagines clipeatae (ritratti su scudi) dei suoi antenati nel tempio di Bellona.
Inaugurati per la ricorrenza del Natale di Roma, i lavori per la liberazione del Teatro di Marcello nella zona del Circo Flaminio, guidati dall'architetto Calza Bini.
Avvio dei lavori di sistemazione di piazza Campitelli (con il ripristino del quarto lato), diretti da Gustavo Giovannoni, con la collaborazione di Vincenzo Fasolo. Appoggiandosi sui resti del Tempio di Bellona, si progetta la ricostruzione della chiesa di Santa Rita e del palazzetto di Flaminio Ponzio.
In occasione del Natale di Roma, si inaugura la ricostruita chiesa di Santa Rita a Piazza Campitelli.
Il tempio si trovava al di fuori del pomerium cittadino, in prossimità delle mura e ospitò diverse riunioni del Senato quando queste coinvolgevano stranieri (ricevimento di ambascerie di popoli non alleati) o comandanti militari (come nel caso del saluto ai proconsoli in partenza per la provincia loro assegnata).
Dai resti riportata sulla Forma Urbis Severiana, risulta che il tempio fosse un periptero (con colonne su tutti i lati della cella) con sei colonne in facciata (esastilo) e nove sui lati lunghi. Si accedeva per mezzo di una scalinata frontale.
I resti del podio sono costituiti dal riempimento in cementizio tra strutture portanti dell'elevato in blocchi di opera quadrata, asportati dopo l'abbandono per essere reimpiegati e quindi ora mancanti.
Sui resti insiste ora la struttura della chiesa di Santa Rita, qui spostata dalle pendici del Campidoglio durante i lavori degli anni '30. L'elevato doveva essere, come nel vicino tempio di Apollo Sosiano, parte in marmo (forse solo la facciata) e parte in travertino.
Un'area circolare con la pavimentazione rifatta di fronte al tempio è stata interpretata come il luogo sorgeva la Columna Bellica, utilizzata nella cerimonia delle dichiarazioni di guerra.