Codice identificativo monumento: 4220
Papa Callisto II commissiona la costruzione del condotto dell'acqua Crabra, anche detto Fosso dell'Acqua Mariana, per garantire l'adduzione di acqua per alimentare i molini ed irrigare gli orti di proprietà della Basilica di San Giovanni in Laterano. Il canale seguiva gli antichi acquedotti e scendeva verso Roma. Vicino alla villa dei Centroni a Morena, tramite una diga veniva incanalata in un condotto sotterraneo appartenente all’antico acquedotto Claudio. Uscito allo scoperto il fosso attraversava la tenuta di Roma Vecchia, dove formava un laghetto dove vi erano anche i pesci. Quindi proseguiva verso Roma attraversava la via Tuscolana e Porta Furba, passava per via del Mandrione e costeggiando a distanza la Tuscolana giungeva a porta di San Giovanni, formando un altro laghetto. Costeggiava le mura, passando lì dove ora è via Sannio. Entrava in Roma a porta Metronia, quindi percorrendo l’odierna Passeggiata Archeologica e passando attraverso il Circo Massimo, si gettava nel Tevere accanto alla Cloaca Massima.
Giovanni Raimondo Torlonia, acquista la tenuta di Roma Vecchia dall'ospedale del S. Salvatore ad Sancta Sanctorum, per la somma di 93.775 scudi.
La Marrana dell'Acqua mariana, progressivamente coperta all’altezza dei vari tratti da edificare a seguito dell'urbanizzazione dei quartieri Appio e Tuscolano, viene definitivamente deviata, dopo il Casale di Roma Vecchia, per farla confluire nel fiume Almone, che si immette nel collettore di Roma Sud.