Data: 1736
Codice identificativo monumento: 437
L'Accademia degli Arcadi trasferisce i propri incontri nel giardino di Palazzo Riario, ex residenza di Cristina di Svezia, dove ebbero a disposizione una specie di fosso rotondo che comunque aveva parvenza di teatro.
Il marchese Ridolfi, affittuario del palazzo, vi radunava i membri della neocostituita Accademia degli Imperfetti, ora chiamata degli Infecondi.
Apre al pubblico la Biblioteca Corsini, nel Palazzo alla lungara.
Su iniziativa del barone Joseph-Marie de Gérando, viene fondata a Palazzo Corsini l'Accademia Romana di Archeologia.
La famiglia Corsini autorizza i giovani della scuola fondata dalla famiglia Massimo a Trastevere, a poter giocare nei propri giardini alla Lungara
Ratificato l'accordo tra il governo del re e il principe Tommaso Corsini duca di Casigliano. Il nobile aveva offerto alla Stato il palazzo di famiglia con la sua collezione d'arte affinchè ne potessero beneficiare le istituzioni culturali romane, in particolare l'Accademia dei Lincei. I giardini sono destinati a nuova sede dell'Orto Botanico, che vi si trasferisce dai giardini di Palazzo Salviati.
Il principe Tommaso Corsini vende al Comune le proprietà del casino a monte, dependance sul colle gianicolo del sottostante palazzo di famiglia.
Con il decreto del ministro Baccelli, viene approvato il nuovo statuto dell'Accademia dei Lincei, che conferisce all'istituto un assegno statale stabilmente inserito nel bilancio dello Stato e viene ceduto ai Lincei Palazzo Cosini come nuova sede dell'Accademia.
A Palazzo Corsini si tiene la Conferenza per la difesa sociale contro gli anarchici, cui partecipano 21 paesi.
Con R.D. n. 371 viene istituito il Gabinetto Nazionale delle Stampe e la Galleria Nazionale d'Arte Antica, entrambi con sede a a Palazzo Corsini.
Conferenza internazionale Antianarchica a Palazzo Corsini. "In seguito al numerosi attentati anarchici, parecchi dei quali (purtroppo!) commessi da italiani, il Governo italiano sentì il dovere di promuovere egli stesso una conferenza internazionale fra i varii Governi per stabilire una azione comune, una difesa sociale contro l'anarchia. La conferenza cominciò giovedì 24 novembre, nel palazzo Corsini. Alla riunione furono ammessi soli rappresentanti esteri delle potenze, che pronte aderirono all'iniziativa italiana; i delegati italiani; i ministri e i sotto segretarli. La seduta fu inaugurata con un discorso del conte Canevaro, ministro degli affari esteri."
A seguito delle demolizioni al Palazzo Torlonia, il gruppo Ercole e Lica viene trasferito a Palazzo Corsini, sede della galleria Nazionale d'Arte antica, in un andito a pianterreno in attesa della sua collocazione definitiva: "È l'avvenimento artistico del giorno nella Capitale. Le demolizioni di piazza Venezia han fatto parlare assai, dopo un secolo della sua esistenza, del gigantesco gruppo fa scaglia Lica, d'Antonio Canova, Trovavasì infatti collocato in un'apposita edicola nel palazzo Torlonia a Roma; ma ben pochi avevano il bene di poter ammirare quello stupendo capolavoro, nel quale il sommo statuario veneto, eguagliò Michelangelo nell'ardimento del gruppo titanico, nel movimento furibondo, immane di Ercole. Il gruppo è valutato oltre il milione di lire.
La galleria d'opere d'arte del Torlonia e il sontuoso suo appartamento, secondo la volontà del defunto Duca, dovevano essere, alla fine, esposti alla vista del pubblico. Ma era scritto lassù che dovessero, invece, scomparire. Il palazzo cominciò col cedere il suo angolo nord per il rettifilo della Via Nationale e fu destinato ch'esso sparisca anche per il resto, affine di non impedire la veduta del Corso sul sorgente monumento a Vittorio Emanuele; mole che quando sarà finita (quando ?) parrà degna dei secoli antichi. Fu approvata dal Parlamento la convenzione, per la quale la Galleria Torlonia entrava a far parte, come sezione speciale, della Galleria antica Corsini in Trastevere, nel palazzo dei Lincei; e adesso, era venuto appunto il momento che l'ornamento massimo della galleria Torlonia doveva essere trasferito nella nuova sua sede, che si crede definitiva. Eminenti artisti (Giulio Monteverde, Maccari, Galloni, Biondi) volevano collocare quel gruppo meraviglioso nella Galleria d'arte moderna in via Nazionale. Infatti, nessun'altra opera d'arie del secolo XIX poteva -illustrarla meglio, tanto pii, che il Canova esercitò sugli statuarii del secolo or ora passato influenza grandissima. Ma i propugnatori dell'idea dovet-tero, con rammarico, vederla cadere. E il gruppo moderno di Erede che scaglia Lica (è spaventoso l'eroe che scaglia come un fuscello quella delicata creatura atterrita, venne in questi giorni trasportato fra i gruppi antichi.
L'opera dell'immortale Possagnese, su carri guidati da parecchie coppie di cavalli da tiro, pareva un fantasma enorme della Grecia leggendaria che passasse per la Roma d'oggi."
Inaugurazione dei nuovi locali del Gabinetto Nazionale delle stampe a Palazzo Corsini.
Alla presenza del Re e delle autorità, viene inaugurata la sala dell'Ercole e Lica alla Galleria Nazionale di Palazzo Corsini.
Presentazione al Duce Mussolini e al Governatore Gian Giacomo Borghese, del progetto definitivo per la grandiosa sistemazione dell'area della Farnesina e delle falde del Gianicolo, in conformità del Piano regolatore generale dell'Urbe:
"...in occasione di un'adunanza della Classe delle Arti all'Accademia d'Italia, alla presenza del Governatore di Roma, di un gran numero di Accademici e di una rapresentanza della stampa, il Presidente Luigi Federzoni ha posto in rilievo le ragioni dell'iniziativa ed i caratteri salienti della sistemazione della zona in parola, plaudendo în modo particolare all'opera di Marcello Piacentini, il quale è riuscito a dare (come ha detto il Presidente) la prova più alta e convincente del suo eccezionale talento nel campo dell'urbanistica.
Ed ha anche ricordato e lodato, il lungo e intelligente lavoro compiuto dalla Commissione presieduta da Ugo Ojetti e composta degli Accademici Giovannoni, Marangoni e Pession. È giusto accennare che al progetto Piacentini hanno collaborato l'ing. Fuselli del Governatorato di Roma e gli ingegneri Jacopini e Massari dell'ufficio tecnico dell'Accademia d'Italia.
Dopo il breve discorso del Presidente dell'Accademia, Marcello Piacentini ha fatto un'ampia lucida e colorita illustrazione del progetto di sistemazione della zona, con l'ausilio di fotografie, di piante topografiche e di un grande plastico.
Da piazza della Chiesa Nuova si dipartirà un grande rettifilo che, attraverso il ponte Mazzini, salirà fino alla terrazza belvedere aperta in cima al colle Gianicolense, in mezzo a un succedersi di scenari architettonici che avranno una cornice e un fondale di verde, mentre l'accesso al Gianicolo assumerà un'aspetto imponente che ricorderà quanto Valadier fece in Piazza del Papolo e sul Pincio. Roma si arriechirà così di una nuova magnifica prospettiva.
Subito dopo il ponte Mazzini si snoderà sul declivio del colle, un ampio viale inquadrato da nuovi edifici. La caratteristica via della Lungara sarà mantenuta nella sua attuale direttrice, ma rialzata nel piano stradale. Ancora più in alto, dipartendosi dal grande viale di accesso, si biforcheranno due rampe, una delle quali sì inserirà nella nuova strada dal Gianicolo a San Paolo e alla zona dell'E. 42, e l'altra discenderà verso le poetiche pendici di Sant'Onofrio.
La nuova sistemazione impone la demolizione di case di poco conto e dell'edificio del carcere giudiziario di Regina Coeli, mette in valore gli edifici monumentali della Farnesina e di Palazzo Corsini, la cui facciata verso il colle ha un aspetto elegante e severo ad un tempo, e dà un nuovo accesso alla R. Accademia d'Italia da un viale di alberi dell'Orto Botanico.
Il progetto di massima comprende edifici per il Conservatorio di Santa Cecilia, per l'Istituto dell'Arte Drammatica, per la Sala dei grandi concerti sinfonici, per un Teatro all'aperto e forse per la Biblioteca Nazionale. Comprenderà anche un edificio per la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, l'istituto fondato, da Corrado Ricci già a Palazzo Venezia e da poco trasferito in questa zona.
Attorno alla più importante istituzione della cultura quale è la R. Accademia d'Italia, dovrebbero sorgere quando il progetto sarà diventato realtà, enti culturali e artistici tali da formare di questo settore dell'Urbe la zona accademica per eccellenza.
In luogo adatto, quale sfondo al complesso architettonico, verrà collocata la fontana del Mosè, che per ragioni urbanistiche verrà spostata da Piazza S. Bernardo dove attualmente si trova e che nella nuova sede, verrà sistemata con opportuni, ampliamenti alle parti laterali in modo da renderla più proporzionata alla vastità dell'ambiente.
Ma la parte architettonica ed edilizia del progetto in discorso è subordinata all'importanza e alla vastità della zona arborea che deliberatimente si vuol lasciare protagonista di tutto il nuovo ordinamento, facendo assurgere la zona alla magnificenza delle ville tuscolane e tiburtine.
Parte essenziale del progetto è quindi l'utilizzazione, come parco pubblico, dell'Orto Botanico [...] di Villa Corsini, fatto risorgere a nuova Vita dal Pirotta nel 1885, ed ora affidato alle vigili cure dell'illustre prof. Enrico Carano, che l'insegnamento della botanica impartisce con l'ausilio anche del «giardino didattico» annesso alla Città Unversitaria, con la sistemazione ideata dal Piacentini potrà essere valorizzato e aperto al pubblico, mentre attualmento è si può dire, sconosciuto alla cittadinanza romana.
Il visitatore della zona, quando questa sarà opportunamente sistemata resa accessibile non soltanto a pochi privilegiati, sostando all'ombra delle palme e al murmure delle fontane e di cadute d'acqua, salendo la scalea cosiddetta garibaldina centro di uno degli episodi della gloriosa resistenza del '49, inoltrandosi poi lungo il viale che porta all’aerea terrazza da cui il monumento di Garibaldi e il monumento’ di Anita dominano il panorama dell'Urbe, respirerà il clima eroico di fasti memorabili, in cui Italia, nel brivido di un'ora sacra, ritrovava a Roma il suo cuore pulsante.
GIOVANNI BIADENE
Lo Stato Italiano stipula una convenzione con il collezionista Evan Gorga, che cede al ministero della Pubblica Istruzione le sue collezioni. L'amministrazione statale si impegna: a istituire dieci borse di studio (di 300.000 lire ciascuna) da conferire per concorso a studenti di canto; a ordinare ed esporre convenientemente il materiale delle collezioni; a corrispondere a Gorga un vitalizio e a pagare i debiti da lui contratti. Tramonta l'utopistica idea di Gorgia nel realizzare un grande teatro lirico e anche le borse di studio saranno poi indirizzate a generici studi musicali. Inoltre le collezioni continueranno per lungo tempo a giacere abbandonate in diversi magazzini, i seminterrati della Farnesina al foro Italico, l'Accademia di Santa Cecilia, la Galleria Corsini, villa d'Este a Tivoli, palazzo Barberini.
Il Gabinetto Nazionale delle Stampe viene spostato da Palazzo Corsini e trasferito a Villa della Farnesina.
La Calcografia Nazionale e il Gabinetto nazionale delle stampe vengono fusi in un unico istituto con sede nel palazzo della Calcografia a via della Stamperia.
Viene costituita l'Associazione degli Amici dell'Accademia dei Lincei, ad opera di esponenti del mondo economico pubblico e privato e sotto gli auspici dell'Accademia stessa.
1940
Marcello Piacentini
Progetto di Sistemazione del Gianicolo
1907
Nuova esposizione al Gabinetto Nazionale delle Stampe
L'Illustrazione Italiana 1907
1898
Dante Paolocci
Conferenza internazionale Antianarchica
L'Illustrazione Italiana 1898
1886
Dante Paolocci
Palazzo delle Scienze
L'Illustrazione Italiana 1886
1886
Dante Paolocci
Biblioteca del Palazzo delle Scienze
L'Illustrazione Italiana 1886
1886
Dante Paolocci
Decorazione della Sala reale nel Palazzo delle Scienze
L'Illustrazione Italiana 1886
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta di Palazzo Corsini alla Lungara
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Spaccato del vestibolo di Palazzo Corsini
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Vista del vestibolo di Palazzo Corsini
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta del vestibolo di Palazzo Corsini
Edifices Modernes de Rome
1838
Gaetano Cottafavi
Palazzo Corsini
Roma nell'anno MDCCCXXXVIII
1835
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo Corsini
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo Corsini
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1817
Giovanni Battista Cipriani
Vestibolo di palazzo Corsini
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1799
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo Corsini
Vedute principali e più interessanti di Roma
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Plan du Palais Corsini della lungara
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Vue du palis Corsini
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1774
Pierre Adrien Paris
Plan de la villa Corsini
Études d'Architecture faites en Italie
1754
Giuseppe Vasi
Palazzo Corsini
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro IV
1754
Giuseppe Vasi
Farnesina e palazzo Corsini
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro V
1754
Giuseppe Vasi
Palazzo Corsini alla Lungara
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro IV
1750
Giardino di Palazzo Corsini
1746
Progetto del piano terreno di Palazzo Corsini
1746
Progetto del piano nobile di Palazzo Corsini
1659
Giovan Battista Falda
Veduta del Palazzo Riario alla Lungara