Codice identificativo monumento: 4401
Papa Gregorio IX, con una bolla pontificia decreta l'unione degli eremiti di Palazzolo con i monaci cisterciensi dell'abbazia delle Tre Fontane a Roma.
Papa Innocenzo IV, con una bolla pontificia, riconosce il convento di Palazzolo, abbazia indipendente da quella delle Tre Fontane.
Durante il giubile, viene esteso a nove il numero delle chiese nel percorso devozionale istituito da San Filippo Neri, includendo una visita (subito dopo quella alla basilica di San Paolo) all'abbazia delle Tre Fontane e alla chiesetta della SS. Annunziata (a metà strada tra le Tre Fontane e San Sebastiano), dove si trova un piccolo ospedale per i pellegrini impegnati nel lungo percorso.
Papa Pio IX, Con una Bolla, ricostituisce una comunità monastica trappista nel convento delle Tre fontane.
Nella Tenuta delle Tre Fontane si installa una colonia penale agricola, che si occupa della bonifica dalla malaria.
Nei lavori di bonificamento della colonia agricola delle Tre fontane, e sul margine dell'antica via (Laurentina ?), si è ritrovato un cippo marmoreo di met. 1,11 X 0,90 X 0,78 scorniciato nei quattro lati, e ornato di candeliere sugli spigoli.
Nella fronte è incisa a lettere auree la memoria della carriera militare di Q. Sulpicio Celso: ma il marmo sembra essere stato esposto per lunghi anni all'azione delle acque correnti, dimodoché l'epigrafe è quasi interamente cancellata. Leggo le prime cinque linee così: CL SVLPICIO Q F QVIR CELSO PRAEFECTO FABRVM PRAEF COHOR VII LVSITANORVM PRAEF
Le altre linee potranno forse essere decifrate da occhi piii esperti dei miei. Nel fianco sinistro, si veggono scolpite d'alto rilievo due stendardi militari: nel fianco destro, la corazza colla spada appesa al balteo, e le decorazioni del valoroso ufficiale (armilla, corona vallare etc)..
Rodolfo Lanciani.
Nei lavori di prosciugamento del sottosuolo, che si vengono compiendo dalla Colonia agricola delle Tre Fontane, lungo il piede delle colline di ponte Buttero, è tornato in luce un antico sepolero, in forma di cassettone, con entro uno scheletro, ed i seguenti oggetti dei quali fece la descrizione il prof. Lanciani.
Grande e bella lucerna fittile bilicne, con rilievo rappresentante il mezzo busto di Diana. Un'anforetta di vetro a due anse, una delle quali spezzata. Tre unguentari di vetro. Due vasellini fittili, di tipo misto fra il bombylios e l’aryballos, che si direbbero prettamente italo-greci, a cagione della loro forma, e degli ornati policromi che portano dipinti sul ventre e sul collo. Ma un esame accurato dei due fittili e dell'argilla di cui sono impastati, li dimostra lavoro romano di imitazione, e lavoro del secondo secolo dell'impero. Sembrano usciti dalla istessa officina, cui spetta la bella lucerna bilicne sopradescritta.
I padri trappisti dell'Abbazia delle Tre fontane riprendono la tradizione del censo degli agnelli di Sant'Agnese.
1753
Giuseppe Vasi
Veduta della chiesa di San Paolo alle Tre fontane
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro III
1641
Israel Silvestre
San Paolo alle Tre Fontane
Antiche e Moderne Vedute di Romae
1613
Giacomo Lauro
Ecclesia ad tres fontes
Antiquae Urbis Splendor
1607
Giovanni Maggi
Abbazia delle Tre Fontante
Aedificiorum et ruinarum romae ex antiquis
1600
Veduta delle chiese delle Tre Fontane
Le nove principali chiese di Roma