Data: 1877 / 1883
Codice identificativo monumento: 4436
Nei movimenti di terra che si eseguiscono attorno gli spalti del forte Bravetta, a met. 3,500 di distanza dalla porta s. Pancrazio, sono stati trovati questi monumenti: Statua acefala, alta met. 0,90. rappresentante Giove seminudo, seduto sul trono col fulmine nella destra, ed aquila posata presso il suppedaneo. La scoltura è di buono stile, ma il marmo è alquanto corroso; Metà, di lastra scorniciata di marmo, alta m. 0,50; Pili cassettoni, posti nel suolo vergine, e formati con tegole bipedali segnate col bollo: OPVS DOLIARE EXPR DOMINI • N AVG •. In questi cassettoni furono trovati sei vasetti di coccio, due unguentari di vetro, alcune monete corrose, una lucerna ornata di globuli, ed un'arnia di terracotta.
Rodolfo Lanciani.
Nei fossati del forte Troiani, è stato ritrovato un sepolcreto, con oltre a quaranta scheletri. Alcuni giacevano entro casse di mattoni coi^erte alla cappuccina: le ossa di altri erano invece racchiuse entro anfore a larga bocca, la quale veniva otturata dal cranio.
Rodolfo Lanciani.
Negli spalti del forte Troiani, è stata scoperta e regolarmente esplorata ima rete di cuniculi scavati nel cappellaccio, la quale conta tre ordini. Vi si discende per mezzo di pozzi muniti di pedarole. I piani delle gallerie convergono verso il punto più depresso, dal quale le acque cadevano nella rete inferiore, filtrando attraverso gratelle di piombo.
Rodolfo Lanciani.
A Forte Bravetta viene fucilato da un drappello di militari capitanati da Armando Giua, l'anarchico Angelo Pellegrino Sbardellotto, condannato per aver progettato un attentato a Mussolini.
A Forte Bravetta sono fucilati Giacomo Proietti, Marco Amadei, Battista Graziani, Michele Pella, Giulio Pigliucci, Pietro Serra, Mario Sorbi.
Al Forte Bravetta viene eseguita l'esecuzione di 6 tra i 18 componenti di un gruppo armato che ha tentato nella notte precedente di impadronirsi dei generi alimentari e di vestiario in via Gelsomino. Sono stati catturati dai tedeschi e da guardie fasciste. Definiti dal Giornale d'Italia, teppisti comunisti, Battista Graziani, Giulio Pagliucci, Mario Sorbi, Marco Amadei, Pietro Serra, Michele Bella, sono fucilati, gli altri condannati a pene carcerarie.
Al Forte Bravetta vengono fucilato per complicità con i partigiani, Etargenio Angelini ed il capellano militare don Giuseppe Buttarazzi..
A Forte Bravetta viene fucilato Giuseppe Tirella.
A Forte Bravetta sono fucilati Agostino Basili e Walter Ludovisi.
Un gruppo di partigiani di Bandiera Rossa Roma guidato assalta un autocarro della Polizia dell'Africa Italiana che conduce un plotone d'esecuzione al Forte Bravetta, per fucilare sette partigiani. Catturato il mezzo, i partigiani indossano le uniformi dei militi disarmati ed accedono al forte in loro vece, ove hanno ragione del presidio, liberano i sette condannati a morte e fuggono insieme ad essi.
A Forte Bravetta sono fucilati Riccardo Di Giuseppe e Mario Carucci.
A Forte Bravetta sono fucilati Riziero Fantini, Antonio Feurra e Italo Grimaldi.
A Forte Bravetta sono fucilati i carabinieri Antonio Pozzi e Raffaele Pinto.
Fucilato a Forte Bravetta Andrea Franceschetti.
Fucilato a Forte Bravetta Salvatore Petronari.
A Forte Bravetta sono fucilati Giovanni Andreozzi, Mariano Buratti, Mario Capecci, Enrico De Simone, Augusto Latini, Vittorio Mallozzi, Paolantonio Renzi, Raffaele Riva, Franco Sardone e Renato Traversi.
A Forte Bravetta sono fucilati Ettore Arena, di Luigi, Benvenuto Badiali, Branko Bitler, Ottavio Cirulli, di Michele, Romolo Jacopini, Ezio Malatesta, Carlo Merli, Augusto Paroli, Gino Rossi Bixio, Guerrino Sbardella e Filiberto Zolito. Il plotone della PAI sbaglia intenzionalmente i bersagli. Un ufficiale tedesco uccide con un colpo alla nuca gli scampati alla raffica.
Scoperto dalla Gestapo il gruppo che fa capo al Fronte Militare Clandestino, comandato da Fabrizio Vassalli. I principali componenti sono tratti in arresto, oltre a Vassalli sua moglie Amelia Vitucci, Giordano Bruno Ferrari, Salvatore Grasso, Corrado e Jolanda Vinci, Pietro Bergamini, Bice Bertini. Vassalli, Ferrari, Grasso, Vinci e Bergamini saranno fucilati a Forte Bravetta.
Al Forte Bravetta sono fucilati Antonio Lalli e Eugenio Messina .
A Forte Bravetta sono fucilati Antonio Bussi, Concetto Fioravanti di Felice, Vincenzo Gentile, Giorgio Labò, Paul Lauffer, Francesco Lipartiti, Mario Mechelli, Antonio Nardi, Augusto Pasini e Guido Rattoppatore.
A Forte Bravetta viene fucilato don Giuseppe Morosini, sacerdote, attivo nella resistenza antifascista e antinazista.
A Forte Bravetta viene fucilato Pietro Benedetti.
A Forte Bravetta viene fucilato Tigrino Sabatini Badengo.
A Forte Bravetta sono fucilati Salvatore Fagiolo e Virginio Tagliaferri.
A Forte Bravetta è fucilato Francesco Vigilante.
A Forte Bravetta sono fucilati Corrado Vinci, Fabrizio Vassalli, Salvatore Grasso, Giordano Bruno Ferrari e Pietro Bergamini.
A Forte Bravetta sono fucilati Fortunato Caccamo, Mario De Martis, Costantino Ebat, Giovanni Lupis, Emilio Scaglia e Guido Orlanducci.
A Forte Bravetta, viene condannato a morte mediante fucilazione alla schiena, l'ex Questore Pietro Caruso.
Inizialmente doveva chiamarsi Forte Troiani.