Codice identificativo monumento: 4472
L'archeologo Giuseppe Gagliardi e il conte Senni, grazie alle informazioni lasciate dallo scrittore romano Plinio, identifica i reesti presenti nella tenuta di Prima Porta come la Villa di Livia Drusilla, moglie dell'imperatore Augusto. Durante i primi scavi archeologici viene ritrovata la statua di Augusto loricato.
Relazionede di Giuseppe Lugli sui ruderi della villa di villa di Livia ad Gallinas albas.
La villa di Livia, la cui identificazione sulla collina di Prima Porta è fuori di dubbio, ci appare in origine come un modesto gruppo di edifici, degno piuttosto di una famiglia borghese che non della famiglia del primo imperatore romano. Ciò, però, non deve fare meraviglia, qualora si consideri la modestia della stessa casa di Augusto sul Palatino, anch'essa detta comunemente « di Livia), che gli antichi indicavano come esempio di sobrietà e di frugalità di vita del grande imperatore.
Forse l'importanza di questa villa fu più nel fatto prodigioso avvenuto a Livia, dopo il suo matrimonio, che non nel complesso dei suoi edifici ; infatti l'angustia della collina, che non permetteva la costruzione di grandi fabbriche, contribuì notevolmente a lasciarla, durante l'Impero, in secondaria importanza pur non essendo abbandonata.
Gli edifici che conosciamo si possono raggruppare sotto i seguenti periodi:
I periodo.
1. Bella sala di ritrovo, semisotterranea, con pitture, 3 sala attigua, alle quali si scendeva per mezzo di una scala.
2. Muro in reticolato che si vede all'esterno della sala, nella intercapedine moderna.
3. Conserva d'acqua rettangolare, situata sull'alto della collina.
4. Grande muraglione con contrafforti che sostiene l'angolo orientale.
La costruzione usata per i numeri 1, 2 e 4 è Vopus reticulatum dell'età primitiva, cioè della fine della Repubblica. La sola conserva n. 3 è in opus caementicium di tufo, senza paramento.
II PERIODO.
Questo periodo comprende alcuni muri in reticolato e altri in laterizio, che per la loro fattura risalgono al I sec. dell'Impero e forse all'età Claudio-Neroniana.
5. Camera in laterizio con volta, scoperta nel 1896 ai piedi della collina.
6. Muro in reticolato, con piedritti in mattoni e altri muri laterizi, uno dei quali di forma circolare, scoperti insieme.
7. Muro laterizio all'esterno della sala n. 1, visibile nella intercapedine moderna.
III PERIODO.
Età degli Antonini, secondo quanto si è detto per il bottino n. 8.
8. Bottino d'acqua, rettangolare, visibile di fronte all'osteria della Celsa.
9. Edificio termale con ipocausti e tubi caloriferi, sulla sponda opposta del fosso. La datazione di questo edificio, scoperto nel 1878, è fatta in base ai mosaici che adornavano i pavimenti.
IV periodo.
Restauri agli edifici precedenti, eseguiti nel III sec. d. Cr., specialmente sotto Settimio Severo come si ricava dai bolli di mattone.
10. Muro a tufelli e mattoni addossato al muro n. 2.
V periodo.
Restauri eseguiti sotto Teodorico, come si ricava dai bolli di mattone.
11. Restauri nelle terme n. 9.
A quest'epoca appartiene probabilmente anche il ponte sul fosso di Monte Oliviero.
Edifici di età incerta.
12. Stanze collegate con corridoi e scale, e disposte a terrazze, sulle pendici della collina, colla fronte rivolto verso Roma, cioè a mezzogiorno, in una delle quali fu trovato l'Augusto; quantunque non conosciamo l'epoca precisa di esse, pur debbono appartenere, per la loro natura, ad uno dei più antichi periodi della villa, cioè al I o al II.
Va escluso, infine, come si è detto, l'edificio termale scoperto nel 1892 in Quarto Montebello, presso il XIII chilometro della Flaminia, edificio nel quale erano conservati i quattro bellissimi pavimenti a mosaico, di cui uno con scena egizia.
L'Istituto Centrake per il Resturo avvia il distaccamento delle pitture nella sala sotterranea della Villa di Livia. Gli affreschi sono trasferiti nel Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano.
La collina dove si trova la Villa di Livia sulla via Flaminia viene espropriata dallo stato creando un parco pubblico.
Primi restauri delle strutture superstiti della Villa di Livia alla via Flaminia.
Proprietà di Livia Drusilla, moglie dell'imperatore Augusto. Qui fu rinvenuta la celebre statua di Augusto loricato.