Informazioni storicheCodice identificativo monumento: 4500
CronologiaNuove scoperte di antichità ad ostia antica
Nel così detto Piccolo mercato fu rinvenuto un frammento di sarcofago marmoreo (m. 0,31 X 0,66 X 0,42), sulla cui fronte, entro un clipeo, è scolpito il busto di una ragazza con capelli spartiti sulla fronte e sulle orecchie, vestita di tunica manicata; il clipeo era sostenuto da due putti alati, dei quali si scorge soltanto quello a destra. Vi si rinvenne pure un collo d'anfora con la leggenda FP.
Negli sterri eseguiti dalla Cooperativa dei Ravennati, entro le case della via della Fontana, tornarono in luce gli oggetti seguenti: Un frammento di bel fregio marmoreo a foglie di acanto, il quale ha sofferto il fuoco (m. 0,55 X 0,55 X 0,06); un capitello corinzio (m. 0,28 X 0,34 X 0,34); frammenti di antefisse di terracotta con ornati; due frammenti di vaso di vetro con intorno attaccata una rete di filo di vetro; un intinnabulum eneo; un piccolo frammento di statua panneggiata; un piccolo bronzo di Claudio (Cohen?, 46); un’ansa di anfora su cui è inciso: VD altra simile con l'iscrizione: FRATERNI; un coperchio di dolio col bollo C.I.L., XV, 1097); i seguenti bolli di mattone C. I. L., XV, 190. 40 (2 es.). 45 (4es.). 71 (2 es.). 79 (5es.). 103 (3 es.). 104. 105 a. 131. 249 (2 es.). 3760. 495. 648 5. 939 (2 es.). 958 a. (3 es.). 10004. 1037 a. 1068 a. 1094. 1094 4. 1096. 11204. 1347 (2 es.). 1430 (2 es.). 1434 (4 es.). 1435 (10 es.). 1436 (2 es.). 1449 e. Inoltre un frammento di matrice di terracotta (m. 0,06 X 0,08), simile a quelli pubblicati nelle Mozizie 1906, pag. 327 segg.; vi si vede una donna nuda, sdraiata, appoggiata sul braccio destro, in basso a sin. scudo e lancia (tirso e vaso?); in alto sembra doversi vedere una coda di delfino; una matrice di palombino (m. 0,11 X 0,11) per tessere di piombo ove sono incisi il canale centrale, i canaletti per il metallo e sette tessere (diam. mm. 9) di cui la rappresentanza è tanto rozza, che non si può interpretarla.
Si ebbero inoltre questi altri oggetti: un frammento di lastra marmorea scorniciata (m. 0,24X 028 X 0,08), col seguente avanzo epigrafico: ...FIVS PRIM... CIT; Altro frammento (m. 0,15 X 0,18 X 0,07) in cui restano le lettere: ...M PRAI… ; Altro pezzo marmoreo (m. 1,10 X 0,21 X 0,07), dal quale si cominciò a ricavare una mensola. La superficie non è levigata, e vi rimangono le lettere rozzamente: incise: AN; Altro frammento (m. 0,26 X 0,32 X 0,04) che conserva questa notevole epigrafe mutile: ...fel ET MARTINVS im G EX ARG P II ...ANTE AEREV ...PAIECT VS ...CELI D D et ob dedic DIVISERVN sport VLAS SING XII | L FALE... M MART... CORPOR... IMAG... ET OB Dedic DED XVII
Presso il tempio di Cibele è stato rinvenuto un frammento di lastra marmorea (m. 0,25 X 0,22 X 0,04): F... Sul lato destro del Teatro si rinvennero frammenti di due lastre di marmo: 1. (m. 0,23 × 0,15 x 0,03): ET PO INFRON; 2. (m. 0,14 X 0,20 X 0,25): LIBI
Nella via dei Sepolcri è stato pulito l’ipogeo dove sono stati trovati gli ollarii al di travertino, su cui vedi C. L. Visconti, Ann. dell’Inst. arch: 1857, p. 291. L'iscrizione pubblicata in C.I.L., XIV, 1442 non sta in due linee su un ollario, ma è e; divisa su due ollarii, contenente ciascuno due olle. Un terzo ollario, a tre olle, conserva. nella parte superiore, dinanzi il buco centrale, l'iscrizione: CARITO,dinanzi a quello di destra: AGRIPPA. L'iscrizione dinanzi a quello di sinistra è abrasa.
Dante Vaglieri.
Solo nell'autunno si riprese lo sterro, mettendo anzitutto allo scoperto le tombe sulla destra della via dei sepolcri tra questa e la grande via, in cui dovremo riconoscere, a quanto pare, l'Ostiense. In parte fu qui scavato sotto la direzione di Pietro Ercole Visconti il quale ebbe il torto di far ammucchiare sulle tombe la terra tolta dalla via dei sepolcri, se pure forse già questo non avvenne nei lavori che a suo tempo fece eseguire il cardinale Pacca.
In tali condizioni questo sterro non può dare speranza di notevoli trovamenti; ad ogni modo esso era necessario sia per mettere e lasciare in luce questo gruppo di monumenti, sia per riconoscere il rapporto tra luna e l'altra delle due vie sì prossime, sia infine per dare alla grande via siccome sfondo la bella rocca di Giulio II, e godere d'altra parte dall'alto di questa lo spettacolo delle rovine antiche.
Di fatto però il risultato di questo sterro ha superato ogni mia aspettativa. Non solo ho rimesso in luce un gruppo di monumenti per vari rispetti interessante e in taluni punti di bellissima costruzione, ma ho potuto constatare che i miei predecessori non approfondirono lo scavo, talvolta perchè ingannati da uno strato di terra battuta, ma più spesso, ritengo, perchè furono delusi nella speranza di rinvenire oggetti, il luogo essendo stato in massima parte devastato in antico.
Per l'illustrazione delle singole tombe non è ancora il momento: essa è impossibile senza il sussidio di una pianta, che non si potrà fare se non a sterro compiuto e quando la località sarà sistemata. Si tratta infatti di costruzioni irregolari, fatte in ispazio angusto, e rifatte e riadattate e riadoperate, traendosi profitto di ogni tratto di terreno.
Vi sono stanze sepolcrali con avanzi di pitture e mosaici, con colombari, e olle in nuda terra e inumazioni. Queste, che sembrano le ultime, e ad ogni modo non molto recenti, sono raramente isolate; ma per lo più le fosse sono regolarmente disposte nelle stanze, che occupano interamente e spessissimo a più ripiani. Talvolta contenevano la cassa in terracotta, ma per lo più esse erano semplicemente ricoperte da tegoloni, e questi alla loro volta da un forte strato di calce. Il ripiano più alto era poi spesso ricoperto di mosaico, purtroppo sinora però mai rinvenuto intatto. Nessuna di queste fosse contiene altro all'in fuori dello scheletro, non di rado completamente disfatto.
Una di queste fosse merita particolare menzione. Conservava a posto, saldata entro la calce, mista a pezzi di tegole, una lastra marmorea (m. 0,315 X 0,19 X 0,016), sulla quale era stata incisa la seguente epigrafe: D M IVLIA BENE RIA VIXIT AN NIS XXIIII MESIBVS V DXVIII MATERFILIE DVCISSIME FECIT (sic). La madre cioè fa il sepolcro alla figlia dolcissima, Giulia Veneria, morta nella età di 24 anni, 5 mesi o 18 giorni.
Rotto il fortissimo strato che copriva la tomba, si vide lo scheletro della defunta intatto, perchè ben protetto dalla copertura, con la spina dorsale contorta. Stranamente, tra le gambo della giovane donna stava lo scheletro di un bambino, collocato con la testa in giù, quasi fosse proprio allora venuto al mondo. Non è a me possibile di giudicare se si tratti del seppellimento di una donna morta di parto, come è sembrato potersi dedurre dalla posizione del tìglio, o se ci troviamo di fronte ad un caso stranissimo supposto da qualcuno, cioè che una donna, sepolta in istato catalettico, avesse partorito entro la tomba.
La scoperta più importante nell'area delle tombe è una grossa lastra marmorea scorniciata, ehe apparteneva forse alla prima tomba sulla destra della via, uscendo dalla porta principale, tomba costruita su altra circolare distrutta. Nel suo campo epigrafico (m. 1,35 X 0,85) è incisa la seguente iscrizione: C DOMITIO L FIL PAL Fabio | HERMOGENI | Equili roMANO SCRIBAE AEDIL CVRVL DEC Adl | FL divi ha ria X INCVIVS SACERDOTIO SOLVS AC PRIMVS VI os | scaenic OS SVA peCVNIA FECIT AEDILI HVNC SPLENDIDISSIMVS ORDO DECVI ionum | fun. publico HON O RAVIT EIQVE STATVAM EQVESTREM SVB SCRIPTIONE OB AMOR em et | industrAM OmneM IN FORO PONENDAM PECVNIA PVBLICA DECRE vi et | in locum e vs ae DIL SVBSTITVENDVM NON PVTAVIT IN SOLACIVM FABi paTRIS | qu&B HONORES ei habi OS HS L M N REI PVBLICAE DEDIT EX QVORVM VSVRIS QVINCVN ci BVS | quOD ANNIS XIII Kal AVG RIE NATALI EIVS DECVRIONIB X DL PRAESENTIB IN FORO ANTE statuas | diviDANTVR ECU RIALIBVS SCRIBIS CERARIS X XXXVIIS LIBRARIS X XIIS ITEM LICTORIBVS XXXV | L FABIVS EVTYCHVS LICTOR CVRIATIVS SCRIB acERarius | ET LIBRARIVS QQ COLLEGI FABR TIGN VAR OSTIENS ET ARTORIA VS PARentes
Nel 1824 il Cartoni scoprì nel Foro di Ostia, cioè innanzi al supposto tempio di Vulcano, una grande base, le cui iscrizioni, risegate, si conservano nel Museo Luteranense. Quella della fronte (C. /. L. XV, #353), completata secondo la nostra, dice: [C. Domitio L. fil. Pal(atina)] Fabio Hermog[eni], equo publico), scribae aedil(ium) cur(ulium), dec(urioni) adlect(o), flam(ini) divi Hadriani], in cuius sacerdotio solus ac primus ludos] scaenicos sua pecunia fecit, [aedili]. Hunc splendidissimus ordo dec[ur(ionum) fun(ere) p(ublico)] honoravit eique statuam equestre m sub in]scriptione ob amorem et industria[m omne]m in foro ponendam pecun(ia) publica) decr[evit], inque locum eius aedil(em) substituendum [non] putavit in solacium Fabi pat[ris]. Qui ob honores ei habitos (sestertium quinquaginta) m(ilia) n(ummum) [rei publicae] dedit ex quorum usuris quincunci[bus quod] annis XIII Kalendas) Aug(ustas) die natali eius dec[urionibus singulis (denarios quinos) dentur et decuri[alibus ce]raris (denarios) XXXVII S, libraris (denarios) [XIIX S, item] lictoribus (denarios) XXV. old no mota inolepol
E sul lato si leggeva: in aede Romae et Augusti placu[it] ordini decurionum pr aesente Fabio patre idi sporlulas die natal(i) Hermogenis fili eius praesentibus in foro ante statuas ipsius dividi stipulatione interposita.
Come si vede, sulla tomba di Ermogene, innalzata dal padre L. Fabio Euticho e dalla madre Artoria, era ripetuta l'iscrizione che era incisa sulla base della statua equestre innalzatagli dai decurioni nel foro.
Una diversità nella dicitura è per noi importante. Nella iscrizione del Foro si diceva che a ciascun decurione si dovevano dare cinque denari ; in quella sepolcrale che i decurioni in complesso dovevano riceverne 550, sicché ne risulta che i decurioni di Ostia erano 110. Nel testo della nuova iscrizione è poi detto quanto stava sul lato del cippo, che la distribuzione doveva aver luogo nel foro innanzi alle statue (decurionibus praesentibus in foro ante statuas).
Ora conosciamo il nome intero di Ermogene, e sappiamo che fu scriba aedilium curulium; l'edilità, che il Dessau aveva supposto al principio del cursus, stava invece alla fine. Nuova credo sia la menzione, che alla morte di un magistrato non si sia nominato il suffetto : ad Ermogene noti fu sostituito un altro edile in solacium patris. Possiamo determinare con sicurezza la somma annualmente distribuita: oltre ai 550 denari dati ai decurioni, di cui Ermogene era stato collega, si davano 37 1/2 denari ai librari cerarii, 12 1/2 ai librarli e 25 ai littori, insieme 625 denari, cioè 2500 sesterzi, precisamente le usurae quincunces di 50000 sesterzi. E infine intendiamo perchè queste tre classi di apparitoli siano state comprese nella divisione, perchè cioè il padre Euticho fu appunto in Ostia lictor curialius, scriba cerarius e scriba librarius. Fu inoltre quinquennale dell'importante collegio dei fabri tignuarii di Ostia, ufficio che vediamo occupato anche da altri due apparitoti ostiensi (C.I.L. XIV, 296, 374).
Menzione particolare merita fin d'ora una tomba, che si trova dietro a quella segnata dal Visconti, Escavazioni ostiensi, col n. 7. Questa tomba aveva l'ingresso sulla via Ostiense. La porta, con soglia in travertino, è ad un livello molto più alto di quello stradale. È costituita di due stanze. La prima, di m. 4,50 X 2,90, conserva avanzi del pavimento a mosaico bianco e nero. Approfondito lo scavo dove questo mancava, vennero in luce delle tombe costruite con tegoloni, alcune con tetto alla cappuccina. Sotto queste tombe fu scoperto uno strato di pezzi di pozzolana nera, e verso l'angolo est tra fini calcinacci tre olle con ossa cremate. Verso l'angolo ovest venne in luce una tomba a fossa con muretti in laterizio. Converrà però esaminare questa camera, più largamente, anche nella parte più bassa.
La seconda stanza, quasi quadrata, mostrava nel lato est un cattivo muro in laterizio: dietro a questo, coperto da esso, vennero in luce due loculi con affreschi imitanti il marmo giallo, con faccioni imitanti il verde antico. Verso il fondo altre traccio di nicchie con avanzi di affresco a fondo rosso. Il pavimento era in mosaico bianco e nero con disegno geometrico. Accanto alla parete ovest, verso l'angolo esterno, incastrata nel mosaico, era, a posto, una lastra marmorea di m. 0,415 X 0,355 con l'iscrizione: D M MENAMDRO ARK (sic)
Tolta la lastra, venne in luce il cadavere di questo arcano. Esso era coperto da tegoloni messi alla cappuccina, appoggiati dall'una parte al muro del sepolcro e dall'altra ad un muro sottile. Vennero quindi in luce altro quattordici tombe a fossa, in media di m. 1,00X0,46X0,58 ognuna, con un cadavere coperto di uno strato di m. 0,10 di calce. Sotto vi è un'altra serie di tali tombe.
Approfondito lo scavo dov'era la tomba dell'arcano, si notò che il muro del sepolcro posava sulla terra. Continuata l'indagine, più sotto venne in luce un bel muro a reticolato con affreschi a riquadri bianchi e neri con zoccolo a fascioni verdi e rossi. Nel riquadro nero si vede dipinto un vaso di vetro, poi un'incannucciata che forma una finestra. Il sepolcro superiore fu dnnque costruito, quando ne era stato distrutto uno anteriore. Nella terra che riempiva il sepolcro superiore si raccolse: 1. Fronte di sarcofago marmoreo in due frammenti, con maschere agli angoli. L' iscrizione tra le due maschere (m. 0,31 X 0,26; 0,55 X 0,30) reca iscrizioni greche; 2. Frammenti di lastra marmorea (m. 0,365 X 0,35 X 0,032); 3. Id. (m. 0.17 X 0,22 X 0,02): ...M FAVSTO | ...VIII MES V | ... aqVILINA FECIT | ...CISSIMO; 4. Id. (in. 0,21 X 0,15 X 0,02): A A QVILINA | NIVGI DVL | cVM QVEM | ANN XXV...; 5. Id. (m. 0,165X0,15X0,02): ...M… | ...ST... | ...NI…
Anche in un'altra tomba, approfondendosi lo scavo, venne in luce a circa m. 0,30 sotto il pavimento, tra la sabbia lasciata probabilmente dal Tevere in una inondazione, un cippo di travertino (m. 0,45 X 0,24) con la seguente iscrizione: C CRITONius cl | PHILIPP VS | CRITONIA CL | THAIS | C CRITONIVS C L | PHILOTIMVS | CRITONIA CO L | FORTVNATA | IN F P XXI IN AG P XXV. E questa è altra prova delle strane vicissitudini di questi monumenti.
Dalla terra, che riempiva la tomba, provengono oltre a frammenti di stucco di vòlta e di cornici ed a frammenti di affreschi, i seguenti oggetti:
Marmo. Frammenti di sarcofagi marmorei, oltre ad altri di minor conto: 1. Parte sinistra di coperchio di piccolo sarcofago. All'angolo testa virile barbuta con berretto frigio. La rappresentanza centrale si riferisce alla scena della preghiera di Priamo ad Achille perchè gli restituisca il corpo del figlio. A sinistra si vede su una colonna tortile un vaso, il quale dovrebbe indicare che la scena si svolge nella tenda. Un giovano (Achille) sta seduto presso la colonna, posando il piede sinistro innanzi su una massa informe, che è forse la roccia, come sulla roccia, non sulla sedia, sembra che appoggi la mano destra; con la sinistra regge sul ginocchio destro il lembo del manto, che, attortigliato, dalla spalla sinistra gli scende dietro il dorso ; la spada è sostenuta dal balteo; ha nei piedi i calzari; l'elmo corinzio sta a terra alla sua destra e lo scudo alla sinistra. Un guerriero barbato con lorica, balteo e scudo, sul quale fu posto come emblema il gorgoneion, sta in piedi nel fondo accanto a lui. Tra questo e il giovane si vede la testa con le spalle di un'altra figura con vestito fermato sulla spalla destra. Tutti e tre sono rivolti verso la figura di Priamo, di cui si vede solo il braccio destro, coperto di manica, teso in atto di preghiera verso Achille, parte del mantello con fiocco ed un piede (m. 0,30 X 0,65 X 0,56). 2. Frammento di grande sarcofago, con rappresentanza relativa al riconoscimento di Achille tra le figlie di Licomede. La prima figura ben conservata a sinistra è Ulisse, barbato, in exomis, con pileo, spada retta dal balteo e con bastone (?) tenuto con la sinistra, allontanandosi rapidamente verso destra, voltando indietro la testa, nel consueto atteggiamento. Egualmente si allontana verso destra, voltandosi indietro, un uomo più giovane (Diomede) con capegli ricci tenuti fermi da una tenia, con clamide fermata sulla spalla destra; regge con la sinistra l'impugnatura della spada e tiene il braccio destro piegato, con la mano all'altezza della spalla destra. Nel lato destro del sarcofago si vede la poppa col timone della nave che ha portato Ulisse ; la poppa è decorata di scudo, e sul bordo è disteso un drappo (?). Nella barca vi è un guerriero sbarbato, con elmo e clamide ; tiene la destra al petto e con la sinistra regge un remo(?). Più a destra si vede parte di altra figura (m. 0,60 X 0,65 X 0,30). 3. Frammento di coperchio (m. 0,15 X 0,09 X 0,09). Parte di figura con veste a larghe pieghe e berretto frigio; tiene il braccio d. disteso lungo il fianco e con la d. regge qualche cosa, che sembra avvolta intorno al collo. 4. Due frammenti della fronte di un sarcofago verso sinistra (m. 0,68X0,17; 0,40X0,017). Si vedono due gruppi di figure: nel primo a sinistra una donna vestita di chitone, volta a d., tiene la d. appoggiata sul braccio sin. di un uomo volto a sin., vestito di tunica a corte maniche, e col braccio d. dietro le spalle della donna; nel secondo, in cui le teste sono rotte, una donna (?) stringe con la d. il polso sin. di un uomo; segue l'iscrizione: AELiae pREPVSAE. 5. (ni. U,15 X 0,39). Parte inferiore di colonna tortile a sin.; a d. parte inferiore di figura virile vestita. 6. (tu. 0,15 X 0,18 X 0,035). Parte inferiore di persona seduta su sella pieghevole ; ha lunga veste e calzari e stringe con la sin. l'estremità di qualche cosa che non si riconosce. 7. (m. 0,39 X 0,32). Parte di figura muliebre, innanzi ad una tenda, con lunga veste; tiene il braccio d. abbassato, avendo in mano probabilmente un gambo, e il sin. piegato (Mg. 7). 8. (m. 0,155 X 0,14 X 0,045). Parte superiore di figura virile barbata, avvolta nel manto, che scende dalla spalla; regge con la sin. una capsa. 9. (m. 0,22 X 0,097). Parte sinistra di figura muliebre seduta, avvolta nel manto. 10. (m. 0,152 X 0,27). Parte inferiore di figura a gambe nude, in moto verso sin. e a d. strie verticali. 11. (m. 0,31). Figura muliebre vestita. 12. (m. 0,36 X 0,265 X 0,06). Lauro a d. e parte di figura a sin. Abbozzalo. 13. (m. 0,11 X 0,10 X 0,05). Parte superiore di amorino, con braccia protese e parte di altro simile. 14. (m. 0,30X0,26X0,04). Amorino su delfino. Abbozzato. 15. (m. 0,115X0,115X0,055). Gamba di figura sdraiata, su onde marine. 16. (m. 0,14 X 0,19 X 0,045). Ala e parte di spalla. 17. (m. 0,105 X 0,09 X 0,053). Parte di braccio. 18. (m. 0,11 X 0,14). Ala. 19. Parte di lato sin. (ni. 0,21 X 0,30). Maschera all'angolo e testa di delfino. 20. (m. 0,20 X 0,26 X 0,04). Cavallo marino su onde a sin. 21. (m. 0,42X0,20X0,04). Grifo. È dello stesso sarcofago, di cui formava parte il frammento precedente. 22. (m. 0,16 X 0,09 X 0,04). Animali che si inseguono. 23. Busto (alt. m. 0,44) di uomo barbato e coronato, con manto che gli lascia scoperta la spalla destra; verso di questa sale un aspide (tìg. 8). 24. Statuetta di Venere nuda, mancante della testa e della parte inferiore della gamba dostra (alt. m. 0,43). Due treccie le scendono sulle spalle. Di lato un' anfora, su cui è deposto il manto. Le gambo orano già restaurate in antico. 25. Statua femminile anche acefala (alt. m. 0,765) con chitone e manto; tiene con la d. per la groppa un leoncino. 26. Parte inferiore di testa muliebre con capelli divisi, coperta di manto (m. 0,11). 27. Emetta di giallo antico, rappresentante un uomo barbato, con tenia (alt. m. 0,175) e altri frammenti di statue. 28. Tre frammenti di una piccola cornice d'angolo con una linea di palmette e sotto listelli, dentelli ed ovoli. Su uno di essi (m. 0,13 X 0,19 X 0,065) si vede un leone sdraiato rivolto a d. Nell'altro (m. 0,135 X 0,155X0,07) eravi pure una figura, ma è irriconoscibile; vi è il principio del timpano. 29. Due frammenti della cornice di un'edicoletta (m. 0,14X0,21). 80. Frammenti di cornici, transenne, colonnine ecc.
Si ebbero inoltre i seguenti pezzi marmorei iscritti: 1. Parte inferiore di statua di Apollo con onfalo e serpente (m. 0,16 X 0,14 X 0,085), la quale si incastra in una base (m. 0,75 X 0,14 X 0,13), sulla cui fronte si legge: VARENVSA VGG LIB ADIVT TABVL FDFOAPOLLINI VIP. Un Vareno, liberto di due imperatori, adiutor tabularii, fa al dio Apollo la statuina. Ignoro a che si accenni nell'ultima linea, se si tratti p. e. di un epiteto di Apollo o se si debbano separare le tre lettere. 2. Frammento di lastra (m. 0,155 X 0,155 X 0,04): SILVA… | ...SAC…; 3. Basetta (m. 0,10X0,85X0,02): … M | c RESCENT... | ...COLONI... | ...IMO FE…; 4. Base rozza superiormente e con un incavo sotto (m. 0,05 X 0,215 X 0,23): T FL FORTVNATvs CALCARIS D D. Un T Flavio Fortunato offre, a quanto sembra, un dono al collegio dei calcarti, calcis coclores o caìcarienses (Waltzing, Corporatio professionnelles, II, pag. 115 e seg.); 5. Frammento di lastra (m. 0,10X0,085X0,02): ...acHILLEO…; 6. Id. (m. 0,21 X 0,35 X 0,055): ...M | E AELIA... | DI VXORIBENE... | ...REN TI FECIT M A... | ZOT; 8. Id. (m. 0,105X0,047X0,02); 9. Lastra (m. 0.594 X0,32 X 0,2: M CALPVRNIVS | RESTVTVS FECIT SIBI ET | PATRONO SVO M CALPVRNIO FORTVNATO | ET CONIVGI SVAE TITLVM | POSVITET SVIS; 10. Id. (m. 0,70 X 0,65 X 0 52): M CALPVRNIVS RESTVTVS | FECIT SIBI ET COIVGI SVAE | LIBERTIS LIBERTABVSQVE | POSTERISQVE EORVM | HOC MONIMENTVM | HEREDE NON SEQVITVR | ITV AMBITV AVIA PVBLICA | HVI MONIMENTO DEBETVR | IN FR P XIIII IN AGR P XXI; 11. Id. (m. 0,09X0,23X0,037): P GRANIVS P A L AtflOCHVS GRANIA P C (rovsciata) L APHELIA; 12. Frammento di lastra (m. 0,22X0,19X0,03): M MARIVl... | FECIT S... | AELIAE PAN... | P AELIO BA...; 13. Id. (m. 0,95X0,09X0,02): ...P N...; 14. Id. (m. 0,09 × 0,085 × 0,02): LVFF | LIC PA...; 15. Id. (m. 0,165 X 0,110 X 0,023): ...EMIDV... | ...prMIGEn... | ...ISSIMIS; 16. Id. (m. 0,25 X 0,11 X 0,02):| HI | GEN...; 17. Id. m. 0,085 X 0,055 X 0,016): RI | SEX SV...; 18. Frammento di lastra marmorea m. 0,16 X 0,145 X 0,027): D M pacTVMEIVS ...STES | SIBI ET | RI; 19. Id. (m. 0,32 X 0,31 X 0,10): ...AVISI | ...IBVS HON... | ...PETRON | fecer VT SIBI ET... | ...LIB...; 20. Id. (m. 0,44 X 0,35 X 0,02): CTATINVS | C F | IHC DORMIT (sic);21. Id. (m. 0,285 X 0,20 X 0,03): MEIAEi... | ...N TRIBONIVS... | ... CONIVGI BENE | FECIT; 22. (m. 0,14 X 0,26 X 0,026): 23. Id. (m. 0,29 X 0,26 X 0,062): fecit | MATRI | ERENTI; 24. Id. (m. 0,12 X 0,22 X 0,025): AER ORIN CONIV M; 25. Id. (m. 0,10 X 0,12 X 0,02): Q... | ...O ET I... | ...RVM...; 26. Id. (m. 0,067 X 0,155 X 0,025): ...TIA...; 27. Id. (m. 0,16 X 0,145 X 0,02): ...MIT | ...VSVA | cogNATAE; 28. Id. (m. 0,11 X 0,076 X 0,017): ...STVS; 29. Id. (m. 0,13 X 0,09 X 0,02): ...RIA L F...; 30. Id. (m. 0,125 X 0,122 X 0,025): ... M | ... PATALO; 31. Id. (m. 0,111X0,122 X 0,015): AND... | DI; 32. Id. (m. 0,087 X 0,135 X 0,019): ...PO...; 33. Id. (m. 0,155 X 0,20 X 0,038): ...TORE; 34. Id. (m. 0,51 X 0,85 X 0,03): ....L C... | ...M IIII.... | ...ORII...; 35. Id. (m. 0,11 X 0,135 X 0,025): ...DIAN 36. Id. (m. 0,24 X 0,18 X 0,01): ERV... | ...TRON... | ...BER... | S...; 37. Id. (m. 0,024 X 0,124 X 0,053): ...ILV... | MI; 38. Id. (m. 0,06 X 0,205 X 0,02): PED XVIIIIIS; 39. Id. (m. 0,18 X 0,16 X 0,02): coniu GI BE | neme RENTI | CIT; 40. Id. (m. 0,085 X 0,085 X 0,03): M | QVI V xit | VI DIEb | VMPI; 41. Id. (m. 0,20 X 0,117 X 0,036): ET LIBER tis liber | TABVS Que | PXXVI e molti altri minutissimi frammenti d'iscrizioni e frammenti di cornici e capitelli.
Terracotta. Frammenti dei fregi del genere Campana: 1. (m. 0.26 X 0,26). Frammenti di fregi con amorini portanti encarpi. È conservato un pezzo con la figura di un amorino volto verso sinistra, che solleva le due braccia reggenti il festone di frutta. 2. (m. 0,13 X 0,20). Id. id. con amorino volto verso destra. 3. (m. 0,10 X 0,09). Id. id. con parte dell'ala di un amorino sotto una cimasa di ovoli. 4. (m. 0,125 X 0,14). Sotto ovoli e astragali si vede la parte superiore di un satiro, volto a destra, in atto di suonare il doppio flauto, e dietro a questo parte della testa di altra figura. 5. (m. 0,08X0,13). Appartenente all' istessa tegola; parte di una testa. 6. (m. 0,14 X 0,05). Un satiro con la nebride che gli svolazza dietro il dorso in atto di camminare verso sinistra, porta innanzi a sé all'altezza dei fianchi un oggetto che ora è perduto. 7. (m. 0,14 X 0,23). Un satiro col ginocchio sinistro a terra, mette in una cesta, piena di grappoli d'uva, un grappolo che stacca dalla vite, il cui tronco si vede a sinistra. Più a sinistra parte di un'altra cesta simile. 8. (m. 0,105 X 0,14). Ramo che, formando una voluta, finisce in testa di leone. Antefissa, che in forma di palmetta s'alza da un festone; sotto toro.
Mattoni con i bolli C.I.L. XV, 69, 107, 152*, 246, 347, 364, 437 a, 469, 525 e, 708, 709, 715, 1072, 1179, 1244, 1278, 1379*, 1422, 1432, 1512 a, 2161, 2179, 2199, 2203 e SEX PVBLICI FAVSTI AVG CONS ORTIs opDO EX… Il nome di Sex. Publicius Concors ricorre pure nelle tegole C.I.L. XV, 44 (ex praedis Augustorum noslrorum, figlinis Buccomonìs), 45 (ex praedis Aureli Caesaris et Faustinae), 46 ex praedis Augusti nostri), 154 (ex figlinis Domilianis), 186 (ex praedis Faustinae Augustae, ex officina Domiliana m... ). Si noti la strana collocazione del nome di Faustina minore, che è la proprietaria del fondo, tra il gentilizio ed il cognome dolV offici nator. Alla fine della seconda e della terza linea leggeremo forse ex [fig.] N[ovis]. a) ... EXPR | ...FR corona; b) TISF....IS; c) C CALVISI ANER | d) EXO fic m co RN VAL asino a lettere incavate.
Lucerne, tra cui C.I.L. XV, 2306, 6502, ed altra con la marca nel fondo: CIVN M. Anse di anfore con la marca C.I.L. XV, 2290 e a) CFA; b) QFSAX OFF…; c) CCPV; d) ...CCIHI. Parte di anfora con le seguenti lettere graffite sull'omero prima della cottura: VO. Fondo di vaso aretino con la marca C.I.L. XV 5496 c e a) SEXIA entro pianta di piede; b) TRASINPISAP. Dromo. — Lettera I per essere incastrata (alt. m. 0,19). Chiavi ecc.
Piombo. Basettina circolare (diam. m. 0,04).
Osso. Aghi crinali, di cui uno finiente a bustino su una palla; inoltre manici, dadi, cucchiai ecc..
Dante Vaglieri
Sterro lungo la via Ostiense, presso la porta e lungo la via del Teatro. Sotto le tombe a fossa, costruite entro un sepolcro più antico, venne in luce una testa marmorea (m. 0,105), virile, con capelli ricciuti, la quale era stata adoperata per una fontana, come risulta dal foro che l'attraversa. Nell'istesso sepolcro, a m. 0,40 dalla risega si trovò una fossa coperta alla cappuccina e, accanto a questa, una grande anfora con ossa umane. Nella terra intorno a quest'anfora si raccolse un medio bronzo di Antonino Pio. In un ambiente al di là dalla parete ovest di questo sepolcro si scoprirono altre tombe a fossa, sotto un pavimento a mosaico bianco; una di esse era coperta con tegole ed embrici a due file. Nella terra entro questo ambiente si raccolse un medio bronzo del secondo secolo e l' iscrizione (m. 0,08 X 0,09 X 0,03 ; 0,29 X 0,27 X 0,03): ...M | ...PO AQVILINAE | ...VICTOR | ...MERENTI | fecit
Negli scarichi presso questa tomba venne in luce: 1. Frammento di lastra marmorea (m. 0,085X0,095X0,017): ...DR...; 2. Frammento di lastra iscritta (m. 0,20 X 0,21 X 0,16), trasformata in capitello. Vi si conserva una grande lettera C . 3. Frammento di sarcofago marmoreo (m. 0,17X0,12), con rappresentanza di Amore e Psiche, che, abbracciati, si baciano.
Dante Vaglieri
Sterri nell'area delle tombe. di Ostia antica.
Sistemandosi l'area della necropoli, tra la via Ostiense e quella dei sepolcri, furono approfondite le ricerche nelle tombe già esplorate dal Visconti tra il 1855 e il 1858, alla cui pianta mi riferisco.
Nelle tombe I-V vennero in luce fosse sepolcrali e olle cinerarie; Nella I, nella parte nord si notò un intonaco a fondo rosso, e nel corridoio addossato alla parete est riapparvero delle nicchie con olle. Tra queste olle si raccolse: una lucerna, un coperchio di anfora ed una tazzina; Nella IV vennero in luce un sarcofago di tufo ; una tomba, scavata nella sabbia, a tegoloni verticali con tetto alla cappuccina. In un tegolone del piano leggesi il bollo C.I.L. XV, 1397. Nella V, insieme a tre monete di bronzo, si rinvennero i seguenti frammenti di lastre marmoree: 1. (m. 0,087X0,087X0,01): I ELICIS | BRIT N...; 2. (m. 0,07X0,11X0,018): D | AE M; 3. targa da colombario (m. 0,055 X 0,073 X 0,025 ; 0,078 X 0,065 X 0,025): C F PN S | INEAON... XXV (sic); 4. (m. 0,06 X 0,074 X 0,014) a belle lettere: IRC; 5. in situ (?) nel pavimento: DIS MANIBVS; Nella VI si raccolse un frammento di fregio in terracotta (m. 0,21 X 0,175) con bella maschera scenica; nella parte superiore corre una zona di ovoli, e nell'inferiore un listello; la lastra doveva essere incastrata.
Dante Vaglieri.
Opere d'arte e decorazioni
Stampe antiche