Data: 1730 / 1821
Codice identificativo monumento: 458
Un anziano ormai cieco, mentre si trovava in un edificio fatiscente vicino alla Chiesa di San Salvatore della Corte, sente un rumore di sassi cadere e pensa che l'edificio stesse crollando addosso. Invece gli comparve chiaramente su un muro di fronte, l'immagine della Madonna col Bambino. Il vecchio, che aveva miracolosamente riavuto la vista, va in strada gridando "Luce! Luce!".
Papa Leone XII, con la bolla "Super universam", riordina le parrocchie di Roma. Sono istituite le parrocchie di Santa Lucia del Gonfalone, Santa Maria Maggiore in San Vito e quella di San Rocco. Sono soppresse le parrocchie di Santa Maria in Posterula, Sant'Apollinare, Santo Stefano del Cacco, San Nicola dei Prefetti, Santa Maria ad Marthyres, Santa Maria in trivio, San Benedetto in piscinula (le sue funzioni sono trasferita a Santa Maria della Luce, l'edificio chiuso al pubblico e gli arredi sacri trasferiti a Santa Maria della Pace), Santa Cecilia (le sue funzioni sono trasferisce alla chiesa grande dell'Istituto San Michele).
Esplode la polveriera del forte Portuense a Vigna Pia. Al momento dello scoppio, conteneva un quantitativo di esplosivo maggiore rispetto al consentito: 285 mila chilogrammi (rispetto ai 233 previsti). Le cause dello scoppio sono incerte. Danni ingenti nel vicino Istituto di Vigna Pia; nella basilica di San Paolo, si frantumarono le nuove vetrate delle navate esterne; nella chiesa di Santa Passera crolla il muro di destra; nella chiesa di Sant'Ignazio, si squarcia la tela della finta cupola; nella chiesa di Santa Maria della Luce a Trastevere viene danneggiata gravemente la cupola; nei Palazzi Montecitorio e Madama, oltre alle vetrate frantumate, si scoprirono delle crepe che compromettevano le strutture.
La chiesa ha un origine simile a quella della vicina San Bonosa. Fondata come oratorio dalla santa nel II sec., trasformata in chiesa da Giulio I nel III secolo, era conosciuta con il nome di San Salvatore in Corte.
Varie le possibili spiegazioni per l'appellativo, anche se la principale sia per la presenza nella zona dell'excubitorium, la VII coorte dei vigili dislocato da Augusto. Tra le altre, il nome di una famiglia De Curtibus che era vissuta nelle vicinanze, o la presenza della comunità ebraica (curti, cioè circoncisi), o per la costruzione all'interno di un antica Curia romana.
La chiesa venne ricostruita nel XII secolo. Di questo restauro rimangono oggi ancora il campanile, l'abside ed il transetto.
Fino al 1595, quando diviene parrocchia, rimane sotto la giurisdizione della vicina basilica di San Crisogono.
Nel 1728, ridotta in pessime condizioni, viene affidata alla Provincia Romana dei Minimi di San Francesco di Paola .
Nel 1730, secondo la tradizione, un'immagine dipinta sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze fà ritornare la vista ad un cieco. L'immagine, diventata oggetto di grande devozione, viene trasferita nella chiesa dai Padri che cambiarono la propria denominazione con quella attuale.
Nel 1730, in occasione del trasferimento dell'immagine, la chiesa venne ricostruita dell'architetto Gabriele Valvassori, che operò gratuitamente nei lavori per sdebitarsi di un voto fatto durante una malattia.
La facciata, rimane incompiuta in seguito alla mancanza di fondi, viene realizzata con una semplice rifinitura di stucco solo nel 1821.
La cupola del Valvassori viene gravemente lesionata nel 1891, in seguito allo scoppio di una polverirera a Vigna Pia. La struttura viene demolita e sostituita da un semplice lucernario.