Codice identificativo monumento: 4700
Scavi effettuati dal marchese Marcello Sacchetti presso la propria tenuta a Castel Fusano, portano alla scoperta di una ricca domus romana, identificata come la villa di Plinio il Giovane.
Scavi condotti da Antonio Maria Colini nella Villa della Palombara. Scoperta di una basilichetta fuori dal muro di recinzione nord-orientale.
Indagini archeologiche condotte da Guglielmo Gatti nella Villa della Palombara, portano alla scoperta di una tomba di bambino con copertura a cappuccina ed un sarcofago in marmo con scene marine ed iscrizione funeraria, datato per stile e tecnica al 150-175 d.
Gli studi dell'architetto Eugenia Salza Prina Ricotti, e del professor Antonio Maria Colini, portano ad attribuire la proprietà della Villa della Palombara a Castel Fusano all'oratore romano Quinto Ortensio Ortalo. La villa di Plinio viene ritenuta essere invece la vicina Villa Magna, in località Grotte di Piastre, dentro la tenuta presidenziale di Castel Porziano.
Campagna di scavo presso la Villa della Palombara a Castel Fuano, diretti da Anna Maria Ramieri per conto della Sovrintendenza Capitolina.
Si coclude la Campagna di scavo presso la Villa della Palombara a Castel Fuano. Sono stati messi alla luce buona parte del complesso residenziale.
Campagna di scavo effettuati dalla Sovrintendenza Capitolina preso la Villa della Palombara a Castel Fusano. Le nuove indagini portano a una maggiore identificazione delle varie fasi edilizie, evidenziando un perimetro totale di 4 ettari di estenzione.
Si concludono i lavori di messa in sicurezza e ripristino della recinzione in tutto il perimetro della Villa romana della Palombara a Castel Fusano.
La villa è del tipo a fronte aperto, con una facciata monumentale verso il mare caratterizzata due torri poligonali allungate.
Il complesso è denominata Palombara, per la presenza di un grande leccio utilizzato nel XIX secolo per la caccia dei piccioni selvatici 8palombi) all'interno della tenuta di Castel Fusano.
Il cuore del complesso è grande peristilio di età giulio claudia a pianta quadrangolare con diversi ambienti disposti lungo i bracci del quadriportico. A EST, su un'ampia piattaforma elevata, si riconoscono resti della zona residenziale. A SUD–OVEST un impianto termale, nella cui sala principale è conservato il pavimento a mosaico in bianco e nero, con una rappresentazione di Nettuno con tridente su carro trainato da due ippocampi, datato al 139d.C..