Codice identificativo monumento: 4745
I ruderi dell'Arco di Malborghetto sono trasformati in un casale, circondato da un piccolo borgo o castrum fortificato, chiamato Burgus S. Nicolai de Arcu Virginis.
Il Burgus San Nicolai de arcu Virginis viene devastato dalle truppe degli Orsini per riconquistarlo alla famiglia Colonna.
Il complesso in rovina di Malborghetto viene affittato restaurato dallo speziale (aromatarius) milanese Costantino Petrasanta e poi nel XVIII secolo adattato a Stazione di Mezza Posta. L'evento è ricordato da una iscrizione su maioliche dipinte in azzurro su fondo, presente sulla sommità del lato meridionale (CONSTANTINVS PETRA SANTA [.] SMIPII V [.] MAXS RESTAURAVIT).
L'archeologo tedesco Fritz Toebelmann avvia un indagine approfondita sul complesso di Malborghetto, che durerà 5 anni.
Il casale di Malborghetto diventa Bene del Demanio.
Citato nei Cataloghi regionari del IV secolo col nome di Arcus Divi Costantini.
La struttura architettonica della costruzione originale era quella di un arco quadrifronte a pianta rettangolare (14,86 m x 11,87 m, alto circa 18 m).
I quattro pilastri (4,44 x 3,26 m), costituiti in opera cementizia, composta da scapoli di tufo di Grotta Oscura e malta pozzolanica, appaiono rivestiti da un paramento laterizio di mattoni triangolari o trapezoidali, ottenuti da bipedali. Poggiano su fondazioni singole in opus caementicium, sulle quali si imposta una platea di blocchi di travertino.
La struttura muraria in laterizio, ancora visibile, lascia supporre un rivestimento di lastre di marmo ancorate tramite grappe metalliche a fori quadrati ancora presenti sulle pareti esterne.
Al di sopra dei pilastri sono impostate quattro volte a botte realizzate con nervature laterizie, terminanti in una volta a crociera centrale. La trabeazione in marmo presenta alcuni settori aggettanti corrispondenti, su ognuna delle fronti principali, a quattro colonne a fusto scanalato con capitello corinzio e base composita, ciascuna delle quali era posta su basamento singolo, non collegato alla struttura dell'arco che, alla loro altezza, presentava delle lesene.
La costruzione era attraversata in direzione nord - sud dalla via Flaminia ed in direzione est – ovest dalla via Veientana.
Nel XI secolo, l'arco viene trasformato in chiesa a croce greca con la chiusura dei quattro fornici e la costruzione di un'abside sul lato orientale. Il basolato stradale fu deviato all'esterno.
Nel XVIII secolo il complesso viene adattato a Stazione di Mezza Posta.