Data: 422 / 432
Codice identificativo monumento: 477
Papa Simmaco inaugura il sinodo dei vescovi riunito a San Pietro in vaticano, per decide sulle nuove norme per la successione papale: La nomina del successore deve competere di norma al vescovo in carica, in caso di morte improvvisa, all'ordo ecclesiasticus (Gli atti di questo sinodo si sono conservati ed anno aiutato a ricostruire la lista delle chiese presenti all'epoca a Roma): Aemilianae (Santi Quattro Coronati), Anastasiae (Sant'Anastasia al Palatino), SS. Apostolorum (Santi Apostoli), Byzantis o Vizantis (sconosciuta), Caeciliae (Santa Cecilia in Trastevere), Clementis (San Clemente), Crescentianae (San Sisto Vecchio), Crysogoni (San Crisogono), Cyriaci (di incerta identificazione), Damasi (San Lorenzo in Damaso), Equitii (San Martino ai Monti), Eusebi (Sant'Eusebio), Fasciolae (Santi Nereo e Achilleo), Gaii (Santa Susanna), Iulii (Santa Maria in Trastevere, identico al Callixti), Lucinae (San Lorenzo in Lucina), Marcelli (San Marcello al Corso), Marci (San Marco), Matthaei (San Matteo a via Merulana), Nicomedis (San Nicomede in Via Nomentana), Pammachii (Santi Giovanni e Paolo), Praxedis (Santa Prassede), Priscae (Santa Prisca), Pudentis (Santa Pudenziana), Romani (sconosciuto), S Sabinae (Santa Sabina), Tigridae (incerto, forse Santa Balbina all'Aventino), Vestinae (San Vitale, Valeria Gervasio e Protasio ), S Laurenti (San Lorenzo in Panisperna).
Con una bolla Onorio III Savelli concede la proprietà del complesso di Santa Sabina ai Domenicani.
A seguito della morte di Onorio IV, il complesso di Santa Sabina viene scelto per ospitare il conclave.
I cardinali riuniti in conclave a Santa Sabina eleggono Girolamo Masci papa Niccolò IV.
Scavi diretti dai Domenicani nell'orto di Santa Sabina sull'Aventino, rivelano un tratto della cinta repubblicana, con edifici di epoca sillana addossati all'interno, e di epoca augustea all'esterno, ridotti in fasi successive a cisterne.
Quinta epidemia di colera. Il Comune utilizza il convento di Santa Sabina come lazzaretto.
Viene riaperta in modo solenne la Basilica di Santa Sabina, dopo tre di restauri, diretti da Antonio Munoz, sopraintendente ai monumenti di Roma:
"Così riapparvero via via nell'abside cieca le tre antiche grandi finestre, così sulla parete d'ingresso in luogo d'una moderna apertura a occhio di bue, e sotto il piano sopraelevato dell'abside tornò in vista l'antico pavimento di marmo e di mosaico e molti altri pezzi della decorazione primitiva.
Una scoperta particolarmente notevole fu quella delle transenne che chiudevano le tre finestre della tribuna, e i ventisei grandi finestroni sulle pareti laterali della navata di mezzo, come pure le cinque arcate del prospetto.
Demolendo i muri di chiusura del tempo di Sisto V, furono qua e la rinvenuti frammenti di transenne di vario disegno, alcune ad arcatelle in più ordini, altre a traliccio, altre a ruota o a rombi, alternati e mescolati capricciosamente con la massima libertà.
Le transenne sono di scagliola, cioè selenite cristallina alla cotta a temperature di 100° circa e poi finemente pestata e ridotta in polvere e quindi impastata con acqua e messa in appositi stampi.
E dentro le transenne, per chiuderne i vuoti, sono incastrate lastre trasparenti della stessa materia, in sottili strati a blocchi di selenite che si rinvengono comunemente nelle cave di gesso.
Calcando gli stessi disegni e adoperando la stessa materia sono state ricostruite le trentaquattro finestre di Santa Sabina, ridonando ai colonnati ed abside il ritmo, arioso e grandioso che avevan perduto.
La basilica appare tutta traforata a giorno, ripulita dalle molte brutture, col mosaico turchino., sulla parete d'ingresso ravvivato, colla marmorea schola cantorum riccalcando l'antico schema."
Scavi a Santa Sabina, nella zona occupata dalla parte alta delle navate e dell'abside rilevano due santuari arcaici del IV secolo a.C..
La scritta in mosaico della controfacciata racconta che:
Culmen apostolicus cum Cælestinus haberet Primus, et in toto fulgeret episcopus orbe, Haec quae miraris fundavit presbyter urbis Illirica de gente Petrus, vir nomine tanto, Dignus, ab exortu Christi nutritus in aula: Pauperibus locuples, sibi pauper, qui bona vitae. Praesentis fugiens, meruit sperare, futurum.
Mentre Celestino I teneva il seggio apostolico e in tutto il mondo il vescovo rifulgea, queste cose che tu ammiri, furono costruite da Pietro, prete della città, di razza illirica e uomo degno di tanto nome, cresciuto fin dalla nascita nella casa di Gesù Cristo. Ricco con i poveri fu povero con se stesso: e avendo sdegnato i beni della vita presente, meritò di sperare la futura.
Alle due estremità del carme scritto sono rappresentate due nobili donne vestite di stola matronale, reggenti un libro aperto: sulla prima il Ciampini vide l' imagine di Pietro, cui la mano divina porgeva il libro della legge; sopra la seconda era Paolo in atto di predicare.
Esse personificano: l'una, la Chiesa uscita dalla Sinagoga; l'altra, la Chiesa uscita dalle Genti. Sotto l'una si legge l'epigrafe: ECCLESIA EX CIRCVMCISIONE, e sotto l'altra: ECCLESIA EX GENTIBVS.
1896
Ettore Roesler Franz
Basilica di S. Sabina all'aventino
1856
anonimo
Monumento sepolcrale di Valentino D'Ausia del Poggio
Raccolta di monumenti sacri e sepolcrali scolpiti in Roma
1851
anonimo
Santa Sabina
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1846
Luigi Canina
Pianta di S. Sabina
Tempj cristiani
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta del Convento di Santa Sabina
Edifices Modernes de Rome
1838
Luigi Rossini
Interno della basilica di Santa Sabina
Scenografia delle più belle chiese e basiliche di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Santa Sabina
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1833
Agostino Tofanelli
Vestibolo di Santa Sabina
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1833
Agostino Tofanelli
Santa Sabina
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1831
anonimo
Veduta del Tevere e del Colle Aventino
1826
anonimo
Interno di Santa Sabina
Interni di varie chiese di Roma
1825
Bartolomeo Pinelli
Veduta del colle Aventino
Vedute dei sette colli di Roma
1823
Luigi Rossini
Veduta del Tevere presso la Cloaca Massima
Raccolta delle piu interessanti vedute di Roma antica
1818
anonimo
Conventi dell'Aventino
Catasto Urbano
1814
Christoffer Wilhelm Eckersberg
Vista da Ponte rotto
1814
Angelo Uggeri
Pianta di Santa Sabina
Edifizj della Decadenza
1787
Victor Jean Nicolle
Santa Sabina
1756
Giuseppe Vasi
Chiesa di S. Sabina e convento dei padri domenicani
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro VII
1588
Girolamo Francino
S. Sabina
Le cose maravigliose della citta di Roma