Data: 1594 / 1936
4/1/1588: Presso l'Arco di Settimio Severo, viene scoperta una statua fluviale (che prende il nome di Marforio per una scritta presente ma ora scomparsa, con scritto "Mars in foro") e una vasca. Quest'ultima viene lasciata al campo vaccino riutilizzata come abbeveratorio, mentre il gruppo marmoreo viene trasferito a piazza della Concha, davanti Palazzo Venezia, in attesa di essere ricomposta con la vasca già presente, in attesa delle condotte dell'acquedotto vergine.
1815: La fontana di Campo vaccino viene smantellata. La vasca viene riutilizzato per ornare la fontana di Piazza del Quirinale. Il precedente catino viene riutilizzato come fontana nel secondo cortile del convento dei Santi Apostoli.
1827: Il mascherone della fontana del campo vaccino viene posto ad ornamento di un abbeveratoio nel porto Leonino.
1890: In seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere, il Mascherone che orna l'abbeveratoio del porto leonino viene smontato e depositato nei magazzini comunali.
La fontana, che si vede attualmente è il risultato della composizione relativamente recente che l'Architetto Antonio Munoz realizza nel 1936, inserendola in una nicchia del nudo muro di mattoni, cinta della Chiesa di S. Sabina e del Parco Savello.
Il catino, non originario, è un'antica vasca termale di granito, caratterizzata da maniglioni in bassorilievo; da esso l'acqua trabocca nella sottostante piscina a raso terra, di forma rettangolare, riproponendo l'antica struttura.
Il Mascherone , contenuto nella valva di una conchiglia, marcato da ciglia aggrottate e grandi baffi occultanti la bocca d'acqua, è opera dello scalpellino Bartolomeo Bassi che realizza il manufatto nell'anno 1593, sul disegno di Giacomo della Porta.
Il progetto arcitettonico si basa sull'utilizzo di una bella vasca circolare in granito egiziano, che sormontata da un'edicola, con volute laterali, inglobante il mascherone, poggia su una bassa piscina rotonda; la vasca è la gran tazza di granito , così definita da Flaminio Vacca nelle “Memorie” del 1594, proveniente dal Foro Romano; qui è rinvenuta, interrata, davanti alla statua di Martorio, accanto all'Arco di Settimio Severo.
L'opera, alimentata dall'Acqua Felice, va a sostituire la più modesta vasca ivi esistente, realizzata da Matteo Bartolani. La bellezza della composizione dà una nota d'importanza all'area del Foro, ormai pascolo di bovini, e suscita l'interesse di un altro progettista, Carlo Fontana, che ne propone più degna collocazione, nel 1782.
L'idea viene approvata ma realizzata solo nel 1816 : la fontana del Campo Vaccino viene quindi smontata nel 1815 ed il solo catino adorna il piazzale di Montecavallo, antistante la nuova sede papale mentre il mascherone, spogliato dell'edicola, viene addossato ad un nudo muro di un abbeveratoio, nel porto Leonino alla Lungara.
Questa sistemazione, lungo la riva esterna del Tevere, diventa provvisoria per la decisione di costruire i muraglioni degli argini fluviali e dopo esservi stato allocato nel 1827, il Mascherone smette nel 1890 di far zampillare il getto nell'anonimo abbeveratoio, viene quindi rismontato e depositato nei magazzini comunali.
L'Architetto Munoz, operante fin dal 1909 quale Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti nella sistemazione urbanistica di Roma, dirige numerosi lavori di restauro di antichi templi e basiliche della città Caput Mundi; in questo ambito recupera il Mascherone dai magazzini comunali, decide di dargli nuovo lustro e ne propone la collocazione sull'Aventino.