Codice identificativo monumento: 500
Il Marchese Giovanni Pietro Campana scopre e scava il primo colombario di Vigna Codini.
Il Marchese Giovanni Pietro Campana scopre e scava il secondo colombario di Vigna Codini.
Pietro Codini scopre e scava il terzo colombario di Vigna Codini.
Su proposta del Soprintendente ai Monumenti del Lazio, viene emanato dalla Direzione Generale per le Antichità e le Belle Arti del Ministero dell’Educazione Nazionale il provvedimento di tutela che dichiara di notevole interesse pubblico ai sensi della L. 11 giugno 1922 n.778 “il terreno alberato con piante d’alto fusto ed ortivo presso l’Arco di Druso” situato nei pressi di Porta S. Sebastiano e confinante con le antiche Mura e con il Parco degli Scipioni.
Il Mibac con decreto ministeriale, dichiara un interesse archeologico particolarmente importante della porzione di Parco Archeologico dell'Appia Antica tra le mura Aureliane, la Cristoforo Colombo, la ferrovia Roma-Pisa e la via Latina, convenzionalmente denominato V settore.
Il primo colombario, si colloca tra la tarda età dell’imperatore Tiberio e quella dell’imperatore Nerone. Costituito da un ambiente a pianta quadrangolare ed circa 500 loculi alle pareti. Inognuno di essi sono murate due olle (vasi cinerari) e al di sopra sono dipinte delle targhette su cui era inciso il nome del defunto. Sulle pareti vi sono quattro riquadri con scene mitologiche.