Codice identificativo monumento: 5065
Il cardinale Giovanni Poggi, bolognese, tesoriere di papa Giulio III, si fa costruire una villa sul versante occidentale dell’antico Monte San Valentino, posizione che domina la valle del Tevere a nord di Roma.
Papa Giulio III acquista la proprietà di Villa Poggio, con tutte le opere d’arte ivi contenute, per ampliare il complesso di Villa Giulia.
Papa Paolo IV rivendica a Fabiano Ciocchi del Monte (nipote di Giulio III), la proprietà di Villa Giulia, perché acquistate con i soldi della Chiesa. Viene confiscata anche la Vigna di Balduino e la Vigna Bassa. Gli viene concesso comunque un sostanzioso vitalizio e la Vigna di Porto.
Papa Pio IV dona ai nipoti, il cardinale Carlo Borromeo e il conte Federico Borromeo, tutti i terreni di Villa Giulia nel fondovalle a destra della Flaminia: la palazzina appena cominciata e due vigne annesse, una dall altra parte di via Flaminia, verso il Tevere, altra sull'adiacente terreno settentrionale.
Villa Poggio ai monti Parioli, viene acquistata dal Cavaliere Giuseppe Balestra, che ne ridestina con successo la parte agricola a vigneto.
Parte del parco di Villa Balestra ai Parioli, viene aperto al pubblico.
Due portali di Villa Balestra vengono ricomposti come ingresso monumentale al Giardino degli Aranci a Piazza Pietro d'Illiria.
Gestito dall'Associazione Culturale Fontana Nuova, attualmente il Centro Internazionale di Studi Villa Balestra, Centro di formazione della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei.
L' attuale area dei giardini pubblici di proprietà del Comune di Roma copre una superficie di poco meno di 15.000 mq..