Data: 1884 / 1890
Codice identificativo monumento: 5160
Nei disterri per la costruzione della nuova batteria Nomentana, posta sullo spigolo del colle che domina il ponte sull'Aniene, in terreno acquistato dal signor Mangani, è stata scoperta una quantità considerevole di ossa umane ridotte in minuti frantumi, e miste a vasellame italo-greco monocromo, a patina iridescente.
Sono stati messi in disparte i seguenti campioni: Ciotola del diametro di mill. 141. Simile di mill. 95, con la sigla Y grafRta all'esterno. Simile di mill. 75. Vaso a cilindro, largo nel diametro mill. 81, profondo 40.
Orciuolo elegantissimo, con una sola ansa e becco laterale, alto mill. 82. Una lucerna di tipo arcaico. Due orciuoli di argilla giallastra, alti mill. 120. Alcuni frammenti di bronzo.
Lo strato di suolo vegetale che contiene gli ossami, ricuopre uno strato vergine di argilla, ghiaia e sabbia fluviatile, piena di avanzi della fauna fossile, propria della valle del Tevere. I pezzi migliori, che sono di dente di elefante, sono stati messi in disparte.
Nel fossato della batteria che guarda la valle di Bocca di Leone, sono apparso alcune fondazioni di muri antichi, presso i quali si è raccolta una bella lucerna fittile, il rilievo della quale rappresenta un Genio alato, con arnese incerto nella destra.
Dalla parto opposta della Nomentana, dove si esercitano alcune antiche cave di tufì, è stata scoperta la base di una parete collo zoccolo di giallo, e gli specchi superiori lavorati di stucco. Rimaneva in opera un solo frammento, con la rara e singolare rappresentanza di uno scheletro (piede destro e stinco): mentre si stava delineando, cadde in frantumi.
Nell'istesso luogo si trovano fra la ghiaia ossami fossili giganteschi.
Rodolfo Lanciani.