Codice identificativo monumento: 5226
26/12/1901
Legge n.519, in cui il Governo viene autorizzato a procedere all'acquisto di Villa Borghese, per una spesa massima di tre milioni di lire. Il parco, in quel momento soggetto ad asta giudiziaria, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune di Roma, con l'obbligo a questi di trasformarlo in pubblico giardino, da unirsi al Pincio e da nominarsi Umberto I.
1986
Furto di tre statue nel Tempio di Esculapio a VIlla Borghese. Le rimanenti sette (le statue di Apollo, Igea, Artemide, Vittoria alata e Mercurio) sono conservate nel deposito di sculture all'interno del Museo Pietro Canonica. Al posto degli originali sono collocate delle copie moderne, realizzate in polvere di marmo e cemento.
1990
Le statue che ornano il Tempio di Esculapio nel Giardino del lago di Villa Borghese (Apollo, Mercurio, Igea, due Artemidi e due Vittorie), sono rimosse per restauri, sostituite da copie e ricoverate nel deposito scultoreo della Villa.
Il tempio neoclassico, è composto da un portico con quattro capitelli ionici che sorreggono un frontone triangolare. Fra il frontone e le colonne è collocata una trabeazione che reca una scritta in greco dedicatoria a Esculapio Salvatore, «????????? ??????» (Asclepioi Soteri = (dedicato) ad Esculapio Salvatore): al di sopra troviamo inoltre un timpano triangolare decorato con un bassorilievo a stucco raffigurante l'arrivo del dio a Roma.
Sul tetto vi sono varie statue ellenistiche, mentre dietro il portico vi è l'edicoletta con la statua di Esculapio. L'isolotto è raggiungibile dalla terraferma tramite un pontile in legno con ringhiere in acciaio chiuso al pubblico mediante un cancello.
Secondo le intenzioni originarie dei costruttori era prevista esclusivamente l'edificazione di un prospetto architettonico per accogliere la statua di Esculapio, portata alla luce presso le rovine del Mausoleo di Augusto. In seguito si decise di costruire un piccolo tempio isolato.