Data: 315
Codice identificativo monumento: 539
313
Per celebrare la sua vittoria su Massenzio, presso la valle del Colosseo viene avviata la costruzione di un arco trionfale dedicato Costantino. Contestualmente viene restaurata la vicina fontana costruendo intorno un muro anulare rivestito in marmo.
25/7/315
Il popolo ed il senato inaugurano l'arco in onore di Costantino.
18/3/1145
Cencio Frangipane acquistano dai Monaci di San Gregorio una proprietà nei pressi delle rovine del Settiziono e la Torre della Moletta. L'Arco di Costantino e di Tito sono trasformati in accessi alla cinta muraria del Campo Torrecchiano.
1534
Lorenzino de’ Medici mutila alcune teste delle statue antiche dell’arco di Costantino.
5/4/1536
L'imperatore Carlo V giunge a Roma. Il corteo entra trionfalmente da Porta San Sebastiano alle ore 11. In testa marciano quattromila fanti spagnoli al comando del marchese del Vasto, in righe di sette e cinquecento cavalieri, seguivano gli inviati di Firenze, Ferrara e Venezia, i baroni romani, i grandi di Spagna, il senatore di Roma e il governatore della città. Procedono davanti all'imperatore, vestito di velluto viola e su un cavallo bianco, cinquanta giovinetti dell'aristocrazia romana, vestiti di seta viola. Seguono l'imperatore, i cardinali a cavallo a due a due. Poi 1500 soldati di fanteria, 300 cavdeggeri alla borgognona e 1000 archibugieri. Chiude il corteo la guardia imperiale, di duecento uomini. Il corteo percorre l' Appia, passando davanti alle Terme di Caracalla e al Settizonio, sotto gli archi di Costantino e di Tito, attraverso il Foro e l'Arco Settimio Severo, girando intorno al colle capitolino, raggiungendo la piazza di San Marco) dove era stato eretto da Sangallo il Giovane un arco trionfale ornato di statue e pitture). Probabilmente l'imperatore, fa sosta al palazzo Caffarelli, per poi proseguuire lungo la via Papale e i Banchi, il ponte di Castel Sant'Angelo e attraverso Borgo, arriva in piazza San Pietro salutato dal rombo delle artiglierie di Castello. Davanti alla basilica, Carlo V scese da cavallo e presenta il rituale omaggio al pontefice che lo aspettava nel portico. Insieme entrano in San Pietro per assistere a una funzione religiosa e si recarono nella sala Regia e nella cappella di Nicolò V, dove il papa prese congedo e l'imperatore fu accompagnato nell'alloggio predisposto.
4/12/1571
L'ammiraglio Marcantonio II Colonna celebra il trionfo dopo la vittoria sui turchi ottenuta a Lepanto dalla Flotta della Lega Santa. Il corteo si muove da Porta San Sebastiano a San Pietro, con tappe all'arco di Costantino, di Tito, di Settimio Severo e dal Campidoglio al Vaticano. La porta era adorna di festoni e della rappresentazione "di varie spoglie tolte ai nemici; si scorgevano timoni, remi, antenne, galee fracassate, artiglierie ed altre cose relative alla battaglia navale". Sulla grande arcata della predetta porta, così come sui tre antichi archi di trionfo ch'egli avrebbe attraversato lungo la Via Trionfale e la Via Sacra, erano state affisse delle grandi iscrizioni in latino inneggianti alla vittoria navale ed ai suoi artefici. La prima di esse, in particolare, recava la dedica del Senato e del Popolo Romano a "Marco Antonio Colonna, ammiraglio della flotta pontificia, altamente benemerito della s. Sede, della salute degli alleati e della dignità del popolo romano". I festeggiamenti proseguono per sette giorni.
1835
Papa Gregorio XVI pianta un doppio filare di olmi lungo via di San Gregorio a collegare l'arco di Costantino con il circo Massimo.
10/9/1960
Abebe Bikila vince la maratona delle Olimpiadi di Roma, tagliando il traguardo sotto l'Arco di Costantino.
17/7/2020
Inaugurata la nuova illuminazione artistica dell'Arco di Costantino. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Roma Capitale (Dipartimento Simu), Acea e Parco archeologico del Colosseo, è stato realizzato dalla multiutility mediante l’utilizzo di 30 luci a led di ultima generazione, che hanno sostituito le vecchie apparecchiature, minimizzando l’impatto estetico dei proiettori, migliorando l’effetto cromatico dell’illuminazione d’accento delle arcate e riducendo i consumi energetici.
L'arco è realizzato nei piloni in opera quadrata di marmo, mentre l'attico (che ospita uno spazio accessibile) è realizzato in muratura e in cementizio rivestita all'esterno di blocchi marmorei. Misura 21 metri di altezza, 25,9 m di larghezza e 7,4 m di profondità. La struttura architettonica riprende quella dell'arco di Settimio Severo nel Foro Romano, con i tre fornici inquadrati da colonne sporgenti.
Sull'arco sono reimpiegate otto lastre in marmo pentelico greco, di un unico grande fregio (forse proveniva dal Foro di Traiano) di circa 3 m di altezza con scene di battagli. I quattro pannelli a rilievo sono collocati sulle pareti laterali del fornice centrale e sui lati corti dell'attico. Il fregio raffigurava le gesta dell'imperatore Traiano durante le campagne di conquista della Dacia (102-107). Dello stesso periodo (e forse provenienti dak foro di Traiano), otto statue di prigionieri Daci, in marmo pavonazzetto collocate su basamenti in marmo cipollino, decorano l'attico. Testa e mani delle sculture e una delle figure per intero, in marmo bianco, sono riferibili al restauro eseguito nel 1742 dallo scultore Pietro Bracci.
Gli Otto rilievi circolari (di oltre 2 m di altezza) collocati al di sopra dei fornici laterali, sono identificati all'epoca dell'imperatore Adriano. Raffigurano alternativamente scene di caccia (partenza per la caccia, cacce all'orso, al cinghiale, al leone) e scene di sacrificio a divinità pagane (ciascuna collegate ad una delle cacce). Incerta la provenienza dei rilievi, forse da un monumento dedicato ad Antinoo situato sul Palatino, o forse realizzati nella prima fase di edificazione dell'Aro trionfale.
Sull'attico, ai lati dell'iscrizione, sono murati otto rilievi rettangolari (alti più di 3 metri) che raffigurano diversi episodi delle imprese dell'imperatore Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni (definitivamente sconfitti nel 175). Sulla facciata meridionale, da sinistra a destra: Rex datus (presentazione all'imperatore di un capo barbaro sottomesso); Captivi (prigionieri condotti all'imperatore); Adlocutio (discorso ai soldati); Lustratio (sacrificio al campo). Sulla facciata settentrionale, da sinistra a destra: Adventus (arrivo dell'imperatore a Roma); Profectio (partenza da Roma); Liberalitas (distribuzione di denaro al popolo); Submissio o Clementia (sottomissione di un capo barbaro). I dodici rilievi provenivano forse da un arco trionfale, oggi scomparso.
Sui lati corti sono presenti due tondi appositamente scolpiti all'epoca di Costantino: sul lato est il Sole-Apollo sulla quadriga sorge dal mare; sul lato ovest la Luna-Diana guida invece una biga che si immerge nell'Oceano.
Della stessa fase il fregio continuo al di sopra dei fornici laterali (sotto i tondi) e sui lati corti del monumento. Il racconto, che riguarda gli episodi della guerra contro Massenzio e la celebrazione della vittoria di Costantino a Roma: Profectio (partenza da Milano); Obsidio (assedio di Verona); Proelium (battaglia di Ponte Milvio): Ingressus (arrivo a Roma); Oratio (discorso dai rostra nel Foro Romano); Congiarium o Liberalitas (distribuzione di denaro al popolo).
Le altre decorazioni scultoree eseguite in epoca costantiniana sono: rilievi sui plinti delle colonne, accoppiati simmetricamente e raffiguranti, sul fronte Vittorie e trofei con barbari orientali e nordici prigionieri, sui lati dei fornici laterali Prigionieri nordici e orientali da soli o con soldati romani, sui lati del fornice centrale Soldati coi "signa" o Sol Invictus e Victoria; otto busti su lastre inseriti nella muratura dei passaggi laterali, con ritratti imperiali e figure di divinità; Vittorie alate con trofei e i Geni delle Stagioni nei pennacchi del fornice centrale; personificazioni di fiumi nei pennacchi dei fornici laterali; sculture delle chiavi d'arco con raffigurazioni di divinità, sui fornici laterali Marte, Mercurio, Genius populi Romani, sul fornice centrale Roma e Quies Rei Publicae.
Al centro dei due lati dell'attico è presente la seguente iscrizione:
« IMP(eratori) · CAES(ari) · FL(avio) · CONSTANTINO · MAXIMO · P(io) · F(elici) · AVGUSTO · S(enatus) · P(opulus) · Q(ue) · R(omanus) · QVOD · INSTINCTV · DIVINITATIS · MENTIS · MAGNITVDINE · CVM · EXERCITV · SVO · TAM · DE · TYRANNO · QVAM · DE · OMNI · EIVS · FACTIONE · VNO · TEMPORE · IVSTIS · REM-PUBLICAM · VLTVS · EST · ARMIS · ARCVM · TRIVMPHIS · INSIGNEM · DICAVIT · »
« All'imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo, Pio, Felice Augusto, il Senato e il popolo romano, poiché per ispirazione divina e per la grandezza del suo spirito, con il suo esercito rivendicò per mezzo di giusta guerra lo Stato tanto dal tiranno e, ad un tempo, da ogni fazione, dedicarono questo arco insigne per trionfi. »
1864
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