Data: 1873 / 1874
Codice identificativo monumento: 5417
Vittorio Emanuele II acquista la Villa Pallavicini a Via Salaria. Avvia lavori per migliorarne la funzionalità, con la costruzione di utilità come le scuderie. L'ex Casino nobile risulta inadatto agli impegni di rappresentanza ed alle esigenze della famiglia reale, per cui viene avviata la costruzione della Palazzina Reale, nell'area un tempo della Vigna Barigione.
Per ampliare le proprietà presso la via Salaria, già acquistate dai pallavicini, la Real Casa acquista nuovi terreni limitrofi, raggiungendo l'estensione di circa 160 ettarila: la tenuta di Ponte Salario (corrispondente al Monte Antenne e ai terreni pianeggianti sottostanti sia verso l'Acqua Acetosa che verso Ponte Salario); la vigna dei Prati Filonardi e la vigna Gualdi Sabatini, sul versante dell’Acqua Acetosa fino al Tevere; le proprietà Massimo e Jannori nella zona del Monte Roccolo. Le varie tenute agricole sono convertite in un grandioso parco abbellito da costruzioni di servizio che di delizia. La sistemazione del verde viene affidata all’orticoltore amburghese Emilio Richter.
Umberto I vende Villa Savoia a prezzo di favore al conte Tellfner, amministratore dei beni della famiglia reale, che la intitola alla moglie Ada. Il Re non ama vivere in campagna e preferiva infatti vivere al Quirinale.
Vittorio Emanuele III riacquista Villa Ada per circa 610.000 lire, e la dona simbolicamente alla sua consorte Elena di Montenegro.
Il Duce Mussolini si presenta alle 17 a Villa Savoia per discutere con il Vittorio Emanuele III la precedente sfiducia ricevuta nella riunione del Gran Consiglio. Il re gli comunica la sua sostituzione da capo del governo con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Verso le 17:20 Mussolini, esce dalla villa e viene affrontato dal capitano dei carabinieri Paolo Vigneri, che in nome del re gli chiede di seguirlo per «sottrarlo ad eventuali violenze della folla». Ricevuto un rifiuto, Vigneri prende per un braccio Mussolini ed esegue l'arresto caricandolo su un'ambulanza militare (scelta per non destare sospetti) che era già sul luogo. Mussolini viene quindi condotto prima nella Caserma Podgora di Trastevere e dopo alcune ore tradotto nella caserma della Scuola allievi carabinieri a Prati.
Decreto del presidente della Repubblica per una variante al Piano Regolatore che trasforma il vincolo sulla zona di Villa Savoia da parco privato in parco pubblico.
Tramite un accordo con i Savoia, lo Stato acquisisce la parte della villa dislocata lungo la via Salaria e la tenuta di Forte Antenne.
L'Atto notarile sancisce la divisione di Villa Ada in una zona privata di 84 ettari (delle principesse Savoia e dei loro eredi) e una zona pubblica, pari a 34 ettari, cui si aggiungono in seguito 32 ettari relativi alla tenuta di Monte Antenne.
Deliberazione del Consiglio Comunale n.1577. L'amministrazione comunale prende in consegna provvisoria i comprensori di Monte Antenne e parte di Villa Ada Savoia dal Demanio dello Stato.
Lo Stato acquisisce dalla proprietà, Bocchi 74 ha di parco con 21 miliardi di lire reperiti nei fondi per Roma Capitale. La Palazzina reale e villa Polissena restano tuttavia fuori dalla trattativa;
La società Villa Ada 87 SpA e lo Stato egiziano, stipulano un atto di acquisto dell'immobile della palazzina Reale e dell'area di pertinenza di Villa Ada, per una somma di venticinque miliardi di lire.
Il Ministero dei Beni Culturali, trattandosi di bene vincolato ai sensi della L. 1089/1939, non esercita il diritto di prelazione.
Non sono note le motivazioni che indussero lo Stato italiano e, in seconda istanza, il Comune di Roma, a non acquisire il bene.