Codice identificativo monumento: 546
Secondo la Passio Sancti Sebastiani, nell'ippodromo del Palatino, per ordine di Diocleziano, San Sebastiano viene martirizzato con la flagellazione. Il suo corpo viene poi gettato nella Cloaca Maxima. Il corpo viene raccolto sul Tevere dalla matrona Lucina, che lo trasporta sino alle catacombe sulla via Appia.
Scavi nel Foro effettuati dall'architetto e topografo Pietro Rosa, portatono alla luce il tracciato della Cloaca Massima tra la Via della Salara Vecchia e la Marrana di San Giorgio. Il condotto viene in parte ripulito dal fango e dalle macerie che lo ingombravano.
Scavi al Foro di Nerva riportano alla luce il primo tratto della Cloca Massima.
È la più antica fogna ancora funzionante al mondo. Ha origine nella valle della Suburra per poi attraversare l'Argileto, il Foro, il Velabro, il Foro Boario, per poi scaricare nel Tevere nei pressi di Ponte Emilio.
Il condotto esplorato nel Foro di Nerva ha un'altezza di circa 3 metri (10 piedi romani), con il pavimento a circa 12 metri sotto il livello stradale moderno (ossia circa 6 metri sotto il livello antico).
Un primo tratto in tufo rosso dell'Aniene è forse databile all'età augustea, mentre la sezione al di sotto del Foro ha pareti in cementizio e volta in blocchi di peperino. Il tratto sotto la Basilica Emilia, in travertino e tufo dell'Aniene, è probabilmente contemporanea alla costruzione della basilica stessa (tra il 55 e il 34 a.C.).
Sotto il Foro Romano, per sopperire alla minore altezza, il condotto procede in due gallerie parallele. Realizzate in opera incerta e in opera reticolata, sono databili alla tarda età repubblicana. Sono comunque presenti anche resti più antichi che potrebbero risalire alla costruzione originaria, realizzati in cappellaccio e con tracce di falsa volta di copertura.
Il percorso prosegue attraversando il Velabro dove è presente un condotto in cementizio del I secolo d.C. che sostituisce con una modifica del percorso, uno più antico del IV secolo a.C., coperto con lastre di cappellaccio disposte a cappuccina.
Presso i resti del Ponte Rotto, si trova ancotra oggi l'antico sbocco della Cloaca, costituita da un arco a triplice ghiera di conci in pietra gabina.
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