Codice identificativo monumento: 5518
I fratelli Giambattista e Bernardo Lugari acquistarono dai Torlonia un vasto appezzamento di terreno nei pressi del Mausoleo di Sant'Urbano.
I fratelli Lugari, nell'eseguire alcuni lavori campestri nella loro vigna posta al quarto miglio dell'Appia antica, misero allo scoperto un tratto di antica strada, alla profondità di m. 1,70 dall'attuale piano di campagna.
Questo tratto secondo gli studi fattivi dall'architetto degli scavi sig. Marchetti, misura met. 10 in lunghezza, met. 4,25 in larghezza, ed è stratificato da poligoni di selce ben connessi ed abbastanza ben conservati. La strada scoperta o diverticolo, s'incontra a met. 285 dal quarto miglio dell'Appia antica, ed è normale alla direzione di questa.
Tale diverticolo, distaccandosi nell' indicato punto della via Appia, e dirigendosi verso ponente, va a sboccare sulla via Patinaria o Lanuvina, la quale in quel punto corre quasi parallelamente all'Appia, a settecento metri di distanza.
Il diverticolo è interrotto dalla costruzione di un antico sepolcro, nella parte anteriore del quale vi è ancora il nucleo della scala che vi dava accesso. Sui fianchi di questo nucleo appariscono gli avanzi di una costruzione medioevale, il che fa supporre che proprio su di esso fosse costruita la così detta Torre de' Borgiani, la quale secondo alcuni indizî doveva trovarsi precisamente in quel luogo.
Nel tratto scoperto sembra, che anche tale strada sia stata fiancheggiata da sepolcri, essendosene trovate le traccie. Vennero fuori anche avanzi di muri, di costruzione del IV o V secolo, con struttura alternata di filari di mattoni e ricorsi di pietre formanti un reticolato, tolte forse da altre costruzioni più antiche.
Rodolfo Lanciani.
I sigg. fratelli Lugari hanno proseguito lo scoprimento del diverticolo, che congiunge l'Appia con l'altra strada parallela, la quale da Tor Carbone si dirige verso Terricola, attraversando ed intersecando i terreni posti fra Appia e l'Ardeatina.
Il diverticolo conserva il suo pavimento di una freschezza tale, che par fatto ieri: è largo 3 mei, ed è fiancheggiato da crepidini larghe mezzo metro. Sopra una pietra della crepidine a destra è incisa una palma.
Il diverticolo conduce a vari fondi rustici maceria clausi, ed a vari fabbricati, scoperti in piccolissima parte. Il primo, a partire dall'Appia, è una piscina laterizia, la quale (aumentando la ricerca per le aree da seppellimento) fu convertita in sepolcreto. Negli interstizi, fra sperone e sperone, furono deposti fino a quattro cadaveri ; nei fianchi degli speroni furono scavati loculetti per bambini ; e nel vano interno della piscina furono costruiti sepolcri laterizi, di vario tipo.
Il secondo fabbricato, distante un trecento metri dall'Appia, appartiene ad una villa abbastanza considerevole, e cousta della parte più nobile per uso dei padroni, e della parte rustica per uso dell' azienda agraria. Si è quivi scoperto il granaio, con molti dolii messi in quincunce, e questi dolii sono i piii grandi ch'io abbia mai visto, larghi più che un metro e mezzo, e della capacità di LIIII anfore.
Presso il confine del terreno Lugari con quello annesso alla fortezza, a 25 metri dall' Appia, si è trovato il basamento di un mausoleo rettangolare, con pronao, vestibolo e cella. Forse apparteneva ad un seCUNDInus. La soglia del vestibolo è formata con una fronte capovolta di sarcofago, nella quale si vede un clipeo figurato fra due specchi baccellati..
Rodolfo Lanciani.
I signori Fratelli Lugari, consentendo il Ministero, hanno sterrato e scoperto il capo del diverticolo, il quale attraversa la loro tenuta (Tor Carbone) da oriente ad occidente, cougiungendo l'Appia con la cosidetta Patinaria.
Questa strada transversa era certamente privata, non ostante che superi l'Appia, stessa e nella larghezza e nella bontà del selciato: infatti alle due estremità era munita di cancelli, dei quali si veggono traccio evidenti.
Il fatto più singolare relativo alla strada è quello della sua perfetta, maravigliosa conservazione in alcuni tratti, della sua assoluta completa distruzione in altri, fortunatamente piìi brevi. A m. 80 circa di distanza dall'Appia, il diverticolo è attraversato da doppia coudottura di piombo.
Rodolfo Lanciani.
Iniziano le indagini archeologiche nell'area del sepolcro di Sant'Urbano all'Appia antica da parte dell’Istituto di Norvegia. Johann Rasmus Brandt, direttore degli scavi nel sito, ricorda un curioso aneddoto:
"Ero entrato nella proprietà con un gruppo di studenti norvegesi e danesi per cominciare a tagliare cespugli e boscaglia. Ma dopo poche ore fummo circondati da carabinieri armati di mitra con l'ausilio di cani giunti a bordo di Giuliette e atterrati con un elicottero. Avevano avuto la spiata che fossimo le Brigate Rosse che avevano appena rapito Aldo Moro. Ci volle poco per chiarire l'equivoco e che non stavamo allestendo in un Sepolcro romano la prigione o la tomba dello statista democristiano. Ma per noi fu un grande spavento".
La famiglia Lugari vende il sepolcro di Sant'Urbano ed il terreno limitrofe sull'appia, all'avvocato Anzalone.
Il Mibact acquisisce il Mausoleo di Sant'Urbano all'Appia antica, entrando a far parte dei monumenti del Parco Archeologico dell'Appia Antica.
1908
Pianta degli scavi effettuati nel sito Lugari
1882
Veduta del Sepolcro di S. Urbano
Monumenti antichi al IV miglio dell'Appia
1882
Pianta del Sepolcro di S. Urbano
Monumenti antichi al IV miglio dell'Appia
1856
Luigi Canina
Sepolcri tra la IV e la V colonna milliaria della via Appia
Gli edifizj antichi dei contorni di Roma
1691
Tempio antico poco lontano Capo di Bove
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