Data: 1477 / 1900
Codice identificativo monumento: 553
Su ordine dell'imperatore Onorio, il magister militum generale Stilicone avvia una grande fase di restauri e rinforzo delle Mura difensive di Roma. L'altezza delle mura fu quasi raddoppiata (dai 6-8 metri circa precedenti ad almeno 10,50-15) creando un doppio camminamento, uno inferiore (quello precedente, che diventa così coperto, con feritoie per gli arcieri) e uno superiore, scoperto e circondato da merlature. le torri sono rinforzate con un secondo piano. Molte porte sono ristrutturate, altre create ex novo come Porta Pinciana. Anche il mausoleo di Adriano, sulla riva destra del Tevere, viene incorporato nelle mura con la nuova funsione di Bastione.
La Confraternita si San Bernardo abate, in una seduta presieduta dal priore pro-tempore don Pietro Fulvio, vedendo che la semplice distribuzione di pane ai poveri non soddisfaceva completamente gli iscritti nel loro intento di aiutare il prossimo, decide di fondare un monastero con un educandato per le fanciulle. Il monastero, sotto l'invocazione di san Bernardo, sarà aggregato all'Ordine Cistercense.
Papa Sisto V, con Bolla "Supernae dispositionis arbitrio" concede come sede della nuova Comunità monastica di san Bernardo, la chiesa dei santi Vito e Modesto, sita presso la Basilica di santa Maria Maggiore.
Papa Sisto V, con Bolla "Sacrosanctae militantis Ecclesiae" permette l'erezione, a fianco del monastero di San Vito e modesto, di un collegio dove accogliere ed educare le ragazze povere.
Il cardinale Decio Azzolino, riconsacra la chisa di San Vito e Modesto in Macello Martyrum, grazie alle offerte concesse dall'Arciconfraternita di San Bernardo.
Papa Sisto V, con Breve "Sacrosancta Romana Ecclesia" concede la Chiesa di santa Susanna alle Terme di Diocleziano alla Comunità Monastica Cistercense di san Bernardo, come nuova e più ampia sede. La Confraternita di san Bernardo, che aveva già sostenuto la fondazione dell'istituzione, affinchè il luogo risultasse confacente al tipo di vita contemplativa e claustrale che vi si doveva condurre, compraro dai signori Gaetani (al prezzo di millecinquecento scudi) la loro vigna che fiancheggiava la chiesa.
Papa Leone XII, con la bolla "Super universam", riordina le parrocchie di Roma. Sono istituite le parrocchie di Santa Lucia del Gonfalone, Santa Maria Maggiore in San Vito e quella di San Rocco. Sono soppresse le parrocchie di Santa Maria in Posterula, Sant'Apollinare, Santo Stefano del Cacco, San Nicola dei Prefetti, Santa Maria ad Marthyres, Santa Maria in trivio, San Benedetto in piscinula (le sue funzioni sono trasferita a Santa Maria della Luce, l'edificio chiuso al pubblico e gli arredi sacri trasferiti a Santa Maria della Pace), Santa Cecilia (le sue funzioni sono trasferisce alla chiesa grande dell'Istituto San Michele).
1864
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