Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

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Codice identificativo monumento: 5608

Cronologia

1794

Il pittore irlandese Robert Fagan avvia una campagnia di scavi nella zoona del cosidetto palazzo imperiale di ostia antica, riportando alla luce un mitreo.

12/1906

Eseguendosi una pulizia generale ed accurata dei monumenti di Ostia, sono stati rimessi allo scoperto e restaurati i mosaici delle Scholae nel così detto « Foro » dietro al Teatro, ritrovati nel 1882 e poscia ricoperti dalla terra, e quello del Mitreo del palazzo Imperiale, che più non si vedeva dal tempo degli scavi del Visconti. In questa occasione si sono fatti i seguenti ritrovamenti:

In fondo al Mitreo del così detto palazzo Imperiale (vedi la pianta in Casi Texles et monuments, II, pag. 240) il ripiano, cui si sale mercè i gradini, tot a sinistra dal muro di cinta m. 1,20. A m. 0,55 dal muro sinistro di cinta e a m. 0,50 a 0,60 dalla scala, a m. 2,25 di distanza dal muro di fondo, s'alza per “ba una lunghezza di m. 2 un muro costruito con cocci, mattoni, selci, sassi e terra, con- mi: servato per un'altezza di m. 1,40. Tra questo muro e la scaletta si sono rinvenuti, coricati per terra: vi un'anfora (C.I.L. tav. II, n. 28) alta m. 0,47 e col diametro alla bocca di m. 0,11; un frammento di dolio, su cui è scritta la lettera N; altri grandi frammenti di cocci. Tra il muro suddetto e quello di fondo, in mezzo a frammenti di nessun conto: un collo di anfora con turacciolo a metà del collo, coperto superiormente di calce; ne 4 un'antefissa con una testa nel centro di una palmetta (m. 0,16 X 0,10); un fondo di vaso aretino con la scritta (C.I.L. XV, 92): LGELLI

Nell'istesso Mitreo, presso l'edicola accanto all'ingresso, si è notato un vuoto nel muro, chiuso inferiormente da rozzi pezzi di tufo. Dietro si vedevano delle anfore coricate. Aperto un cavo della stanza adiacente, il cui pavimento è m. 1,20 più alto del piano del Mitreo, a un metro sotto a quello, si sono rinvenuti: un'anfora (C.I.L. XV, tav. II, n. 20) col bollo SER sull’ansa (C.I.L. XV, 3180) (alta m. 0,65; diam. al ventre m. 0,56); un frammento d'anfora (forma c. s.) col bollo CHRYSANT; un'ansa di anfora con il bollo MON; un ventre ‘l’anfora con la lettera R alta m 0,15; un vasetto di terra rossa (alt. m. 0,45; diam. m. 0,12); molti frammenti di vasi aretini, di vasi di terra verniciata in rosso e di altri più grandi di impasto rozzo scuro; tre frammenti di rozzo mosaico bianco-nero; una laminetta di bronzo (m. 0,08 X 0,09 X 0,01); un chiodo di bronzo; una lucerna (C.I.L. XV, tav. III, n. 30) con la marca: FLORENT; un frammento del bollo di mattone C.I.L. XV, 368; tre frammenti di vasi di terracotta a vernice invetriata, su uno dei quali sono rappresentate foglie e ghiande; molte ossa di animali. Il buco nei muro e tutto questo materiale colà scaricato doveva servire a facilitare lo scolo dell'acqua. Nell’intercapedine dei magazzini, accanto al muro di massi squadrati di tufo, sono tornati in luce alcuni bolli di mattoni: C.I.L. XV, 658 a, 658 b, 2150 (2 es ), 2197 e: ENNI EVTYCH forse: Her]enni Eutyeh[etis] (cfr. C.I.L. XV, 2171) e EX OFICINA EGRILI EVTYCH. Il nome Egrilius ricorre di frequente nelle iscrizioni di Ostia.

Nelle due prime stanze, a destra per chi vien dal Tevere, nel così detto « Piccolo mercato » sono tornati in luce molti frammenti di bolli di mattoni (C.I.L. XV, 19 d, 25 c, 495 (16 es.), 525 c (2 es.). 693 (2 es.), 633 c, (2 es.), 1347, 1348 3); un mezzo follis di Costantino IV Pogonato, Eraclio e Tiberio (a. 668-669 d. C.; Sabatier, II, pag. 16, n. 18, tav. 36,7); un frammento di sarcofago (m. 0,14 X 0,15 X 0,07) della cui rappresentanza resta soltanto parte della figura di Diana, che si rivolge indietro mentre sale sul carro, ed un frammento di cornicione in terracotta (m. 0,18 X 0,12 x 0,08).

Dante Vaglieri

Fonte: Notizie degli scavi di antichità

Descrizione

Scavato tra il 1794 e il 1802 dal pittore Robert Fagan, doveva trovarsi tra il cosiddetto "Palazzo imperiale" e la foce.

Stampe antiche

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