Codice identificativo monumento: 5608
Il pittore irlandese Robert Fagan avvia una campagnia di scavi nella zoona del cosidetto palazzo imperiale di ostia antica, riportando alla luce un mitreo.
Eseguendosi una pulizia generale ed accurata dei monumenti di Ostia, sono stati rimessi allo scoperto e restaurati i mosaici delle Scholae nel così detto « Foro » dietro al Teatro, ritrovati nel 1882 e poscia ricoperti dalla terra, e quello del Mitreo del palazzo Imperiale, che più non si vedeva dal tempo degli scavi del Visconti. In questa occasione si sono fatti i seguenti ritrovamenti:
In fondo al Mitreo del così detto palazzo Imperiale (vedi la pianta in Casi Texles et monuments, II, pag. 240) il ripiano, cui si sale mercè i gradini, tot a sinistra dal muro di cinta m. 1,20. A m. 0,55 dal muro sinistro di cinta e a m. 0,50 a 0,60 dalla scala, a m. 2,25 di distanza dal muro di fondo, s'alza per “ba una lunghezza di m. 2 un muro costruito con cocci, mattoni, selci, sassi e terra, con- mi: servato per un'altezza di m. 1,40. Tra questo muro e la scaletta si sono rinvenuti, coricati per terra: vi un'anfora (C.I.L. tav. II, n. 28) alta m. 0,47 e col diametro alla bocca di m. 0,11; un frammento di dolio, su cui è scritta la lettera N; altri grandi frammenti di cocci. Tra il muro suddetto e quello di fondo, in mezzo a frammenti di nessun conto: un collo di anfora con turacciolo a metà del collo, coperto superiormente di calce; ne 4 un'antefissa con una testa nel centro di una palmetta (m. 0,16 X 0,10); un fondo di vaso aretino con la scritta (C.I.L. XV, 92): LGELLI
Nell'istesso Mitreo, presso l'edicola accanto all'ingresso, si è notato un vuoto nel muro, chiuso inferiormente da rozzi pezzi di tufo. Dietro si vedevano delle anfore coricate. Aperto un cavo della stanza adiacente, il cui pavimento è m. 1,20 più alto del piano del Mitreo, a un metro sotto a quello, si sono rinvenuti: un'anfora (C.I.L. XV, tav. II, n. 20) col bollo SER sull’ansa (C.I.L. XV, 3180) (alta m. 0,65; diam. al ventre m. 0,56); un frammento d'anfora (forma c. s.) col bollo CHRYSANT; un'ansa di anfora con il bollo MON; un ventre ‘l’anfora con la lettera R alta m 0,15; un vasetto di terra rossa (alt. m. 0,45; diam. m. 0,12); molti frammenti di vasi aretini, di vasi di terra verniciata in rosso e di altri più grandi di impasto rozzo scuro; tre frammenti di rozzo mosaico bianco-nero; una laminetta di bronzo (m. 0,08 X 0,09 X 0,01); un chiodo di bronzo; una lucerna (C.I.L. XV, tav. III, n. 30) con la marca: FLORENT; un frammento del bollo di mattone C.I.L. XV, 368; tre frammenti di vasi di terracotta a vernice invetriata, su uno dei quali sono rappresentate foglie e ghiande; molte ossa di animali. Il buco nei muro e tutto questo materiale colà scaricato doveva servire a facilitare lo scolo dell'acqua. Nell’intercapedine dei magazzini, accanto al muro di massi squadrati di tufo, sono tornati in luce alcuni bolli di mattoni: C.I.L. XV, 658 a, 658 b, 2150 (2 es ), 2197 e: ENNI EVTYCH forse: Her]enni Eutyeh[etis] (cfr. C.I.L. XV, 2171) e EX OFICINA EGRILI EVTYCH. Il nome Egrilius ricorre di frequente nelle iscrizioni di Ostia.
Nelle due prime stanze, a destra per chi vien dal Tevere, nel così detto « Piccolo mercato » sono tornati in luce molti frammenti di bolli di mattoni (C.I.L. XV, 19 d, 25 c, 495 (16 es.), 525 c (2 es.). 693 (2 es.), 633 c, (2 es.), 1347, 1348 3); un mezzo follis di Costantino IV Pogonato, Eraclio e Tiberio (a. 668-669 d. C.; Sabatier, II, pag. 16, n. 18, tav. 36,7); un frammento di sarcofago (m. 0,14 X 0,15 X 0,07) della cui rappresentanza resta soltanto parte della figura di Diana, che si rivolge indietro mentre sale sul carro, ed un frammento di cornicione in terracotta (m. 0,18 X 0,12 x 0,08).
Dante Vaglieri
Scavato tra il 1794 e il 1802 dal pittore Robert Fagan, doveva trovarsi tra il cosiddetto "Palazzo imperiale" e la foce.