Codice identificativo monumento: 5659
A seguito di indagini preventive nella zona di Fralana ad Acilia, torna alla luce un'area di sepolture inquadrabili nel sec. II d.C. e un ampio bacino finalizzato allo sfruttamento delle risorse idriche del sottosuolo (cosiddetto lacus). Successivamente viene scoperta un'ampia villa rustica, sottoposta a vincolo archeologico diretto, escludendola così dalle attività edilizie e salvaguardandola all'interno di un parco pubblico.
La Soprintendenza Speciale di Roma termina il restaurro della Villa romana di Fralana.
Si tratta di una villa rustica romana, sorta tra il II sec. d.C., e rimasta operativa fino al IV-V sec. d.C., con una superficie di più di 700 mq. I resti mostrano una chiara distinzione di quella che doveva essere la pars dominica urbana (incentrata intorno a 4 ambienti con pavimentazioni a mosaico databili tra II e III sec. d.C., caratterizzati da motivi geometrici in bianco e nero).
I muri, parzialmente conservati, presentano differenti tecniche costruttive in opus mixtum e in opera laterizia. Il complesso mostra diverse fasi di vita che lo trasformarono profondamente, ampliandolo e cambiandone la natura.
Denominata di Fralana dall'antico nome della località, è ben visibile tra i ruderi una struttura circolare che gli archeologi hanno senza alcun dubbio identificato come base per l'alloggiamento di un torchio.
Vi è poi un complesso di vasche e cisterne (alcune a cielo aperto), utilizzate per la conservazione dell'acqua piovana e l’approvvigionamento idrico.
Sono presenti dei locali abitativi con pavimenti in mosaico bianco e nero in buono stato di conservazione.