Codice identificativo monumento: 5670
Il Castello di Fidene e l'agro risultano appartenere al monastero di San Ciriaco a Via Lata.
Pietruccio Puccio Giubileo, del rione Pigna vende Castello Giubileo a Lello Maddaleno, col tenimento di dominio diretto del monastero di San Ciariaco.
Paolo Orsini al comando delle milizie pontificie bombarda il castello Giubileo, al cui interno si sono rifugiate le truppe del Re di Napoli. Nell'assalto sono demolite parte delle mura. Le campane della cappella del castello sono portate come trofeo al palazzo apostolico.
Papa Eugenio IV sopprime il monastero di San Ciriaco de Camiliano e lo unisce alla vicina diaconia di Santa Maria in via Lata. Le sue proprietā, tra cui il Castel Giubileo, sono acquisite dalle monache.
Papa Pio II, dopo una messa nella basilica vaticana, prende il vessillo della Croce e si mette in viaggio per Ancona, per porsi alla guida dei crociati. Soggiorna la prima notte di viaggio a Caste Giubileo sulla Salaria.
Castello Giubileo č assalito e saccheggiato dalle truppe di Ferdinando I di Napoli nella guerra con Sisto IV.
Alcuni trasteverini sfogano il loro rancore per la famiglia Della Rovere saccheggiando Castel Giubileo, portando via mucche, maiali, asini, formaggi e vini. I saccheggi si ripeteranno fino a quando il castello non verrā definitivamente abbandonato.
Garibaldi e le sue truppe si installano a villa Spada presso il Ponte Nomentano, nella speranza di suscitare, con la sua presenza, una ribellione a Roma. I soldati Pontifici fanno saltare Ponte Salario e il Nuovo Ponte Mammolo, per impedire l'accesso a Roma alle truppe garibaldine. Il generale passerā la notte in una stanza di Castel Giubileo.
A causa del mancato segnalamento di un treno fermo per un guasto, alle 23:51 presso Castel Giubileo, avviene un grave tamponamento che causa una ventina di vittime e un centinaio di feriti. Il treno tamponato stava trasportando le delegazioni straniere che avevano appena partecipato a Roma al funerale di re Umberto I e alla successiva incoronazione di Vittorio Emanuele III. A seguito dell'evento, la stazione di Castel Giubileo viene ridenominata stazione di Settebagni. Tra le vittime vi fu il senatore barone Giuseppe Baratelli. Altri passeggeri coinvolti furono il Duca d'Oporto, la delegazione turca ed il rappresentante del re del Belgio, che riporta la frattura di entrambe le gambe.