Codice identificativo monumento: 569
Le grandi escavazioni nella valle del Foro romano, sospese nel mese di agosto a causa dei forti calori, e proseguite alacremente nell'ultimo bimestre, incominciano a produrre quei risultamenti che da luogo sì nobile, benché già frugato, era dato aspettare.
Le formalità legali per la espropriazione dei fondi limitrofi, hanno impedito fino ad ora di profilare lo scavo sul lato orientale, giungendo fino al piede dei monumenti, i quali da questo lato prospettano sulla via sacra, fra cui il più importante è il tempio del divo Romolo, trasformato in vestibolo della chiesa dei ss. Cosma e Damiano. Ma il pavimento della celebre strada è già scoperto, in tutto il tratto compreso fra il sito dell'arco fabiano, ed il dinao di Adriano. Sull'antico pavimento (assai malconcio e pieno di lacune) è disteso un secondo, più alto di circa met. 1,10, al cui livello corrispondono avanzi di edifici dei tempi di mezzo.« La via misura in alcuni punti una larghezza di 12 metri.
Dalla parte occidentale, cioè verso i confini della regione X, incomincia ad apparire la fronte perfettamente rettilinea di un grande edificio in opera laterizia, le cui pareti si intersecano tutte ad angolo retto. I bolli di mattoni, letti nel vivo dei muri, spettano alla seconda metà del secondo secolo. Nei punti ove le pareti si intersecano, l'edificio era rafforzato con pilastri di grandi massi di travertino, dei quali rimangono le sole impronte; essendo evidentemente stati rimossi in epoca ignota. La fronte dell'edificio, distando circa 12 metri dal margine della via sacra, lascia una striscia di suolo libera, la quale sembra sia stata occupata da monumenti di modeste proporzioni, ed indipendenti 1' uno dall'altro. Il più ragguardevole è un emiciclo di opera laterizia propria del secolo IV, il cui pavimento, commesso di lastrami diversi ed anche di frantumi di titoli sepolcrali, si innalza met. 1,35 sul piano della strada.
Nel corso delle ricerche fin qui accennate sono stati rinvenuti questi monumenti. Frammento dei fasti consolari, trovato il giorno 10 ottobre sul piano della via, presso il sito dell'arco fabiano. Si connette al frammento capitolino segnato col n. XXVII nel Corpus Inscr. Lat. vol. V, p. 439.
Frammento dei fasti trionfali, trovato nell'istesso luogo il giorno ! 5 ottobre. Fa seguito al frammento capitolino segnato coi num. XXIV. XXV nel Corpus vol. I, p. 460.
Piedistallo di marmo, alto met. 1,30 x 0,67 x 0,62, trovato il giorno 23 ottobre innanzi il tempio di Romolo. FABIVS TITIANVS VO CONSVI PRAEF VEBI CVRAVIT
Piedistallo di marmo alto met. 1,17, largo met. 0,68, grosso met. 0,56. Sosteneva una statua di bronzo. TOTO ORBE VICTORI D N CONSTANTIO MAX TRIVMFATORI SEMPER AVG FL LEONTIVS VC PRAEF VRBI ITERVM VICE SACRATVDICANS D NMQ EIVS
Due massi di marmo parallelepipedi, con trabeazione intagliata nella costa, e cassettoni intagliati nella superficie inferiore. Nel fregio era scritto con lettere di metallo, alte met. 0,17
Base e cimasa di un piedistallo, forse di statua equestre, lungo met. 3,42. largo met. 1,60. In un frammento del zoccolo rimangono le sigle ...INV. ...
Rodolfo Lanciani.
Nel palazzo de' Cesari prosegue la scoperta dello stadio, che divide le fabbriche augustée dalle settimiane. Continuano ad apparire i pilastri e le mezze colonne laterizie dell'ordine inferiore del portico, con avanzi .dell' impellicciatura di marmi colorati. Abbondano inoltre pure i frammenti delle basi, colonne, capitelli, delle transenne, della trabeazione ecc. dell'ordine superiore.
Rodolfo Lanciani.
Nel mese di gennaio è stato compiuto lo sterro della parte meridionale della valle del Foro, fra la Basilica di Costantino e la somma Sacra Via. In questo spazio si è ritrovato il basamento di una fontana fatta, probabilmente in forma di meta, e rivestita nel giro esteriore con lastroni di marmo. Nel centro del nucleo si vede il foro pel condotto portatore, e questo foro è in comunicazione con un cunicolo coperto a capanna.
Fra il margine occidentale della Sacra Via e la estremità dello scavo, sotto il muraglione degli orti farnesiani sono stati scoperti alcuni muri laterizi, costruiti contemporaneamente alle taberne, descritte nei rapporti antecedenti. Le ordinate dei pavimenti di queste fabbriche, determinate sia per mezzo degli avanzi dei pavimenti stessi, sia per mezzo delle riseghe delle pareti di perimetro, dimostrano che i piani salivano regolarmente, a partire dall'ordinata della Sacra Via, seguendo la pendice del Palatino: onde detta via trovavasi nel fondo di una gola.
Nell'eseguire un cavo per condottura di acqua sotto il muraglione degli orti farnesiani, fra il portone del Vignola e l'arco di Tito, si è riconosciuto che i muri laterizi proseguono anche al di sotto del terrapieno della strada, che mantiene provvisoriamente la comunicazione fra le valli del Foro e del Colosseo.
Essendosi poi compiuta la demolizione della casa già Beccari e dell'attiguo granaio, si è riconosciuta la esistenza di grandiose costruzioni laterizie, connesse con la Basilica di Costantino e ad essa contemporanee, la natura e la disposizione delle quali potrà meglio determinarsi dopo che sarà rimosso il terrapieno moderno, che ne ricopre la base.
Rodolfo Lanciani.
Gli scavi nella valle del Foro, fra la via sacra e gli orti farnesiani, hanno dato luogo alla scoperta di molte altre camere dell'edificio laterizio incerto, descritto antecedentemente. Una camera ha il pavimento pensile sulla fornace, e il basso delle pareti foderato di tubi caloriferi. Un' altra cella sembra fosse destinata ad uso di cucina, con annesso sterquilinio. Vi sono inoltre traccie di due scale per ascendere ai piani superiori. Quasi tutte le camere conservano qualche brano dei pavimenti, alcuni di lastra di marmi colorati, altri di mosaico a chiaroscuro. L'epoca della costruzione di questo vasto edificio è confermata dai seguenti bolli, esistenti in opera.
O DOL EX PR DPFLVCPAALEX NIGROE CAMER COS; EX FIG TVRSEI... SERV1ANO III ET COS; APR ET PAET COS EX PR T CLAND MAXIMI ISIACI; IMP CAE TROAVGEX fig. MARC DOLI C CAL FAYORIS; NICOMACHI DOMITI TVLLI; FALERNI... DOMITIOrwm LVCANI ET Tulli; Q OPPI VERECVNDI; CN DOMITI EVIARESTI; CN DOMITI CLEMENTIS; BBVTTmwA LVPI; L ANTONR... SYMFILO. Quest'ultimo dà indizio di restauri eseguiti nel secolo quarto: OFF SRF DOM
Nelle terre di scarico furono ritrovati : Una statuina di Esculapio di buona maniera, acefala. Testa, che sembra ritrarre i lineamenti di Nerone. Masso informe di marmo, in un lato del quale è graffi ta a grandi lettere: VIC S IVL
Negli ultimi giorni di febbraio, sotto il piano delle risegli delle pareti di una camera, lungo la via sacra, è stato ritrovato un frammento di piano di musaico a chiaroscuro, il quale offre la singolarità di una orientazione affatto diversa con l'asse del fabbricato. Ciò fa supporre che si tratti di un edificio anteriore, distrutto per ignota causa nel secondo secolo.
Rodolfo Lanciani.
Importanti sono i trovamenti avvenuti negli scavi della valle del Foro. Sotto le riseghe di fondamento dell'edifizio laterizio del secolo secondo, già descritto altra volta, si è riconosciuta la esistenza di un edificio anteriore appartenente al periodo republicano, e risarcito nei primi tempi dell'impero. La costruzione primitiva era in opera quadrata: i restauri sono parte in reticolato, parte in mattoni. Tutte le camere hanno pavimenti a musaico monocromo, o a chiaroscuro, o a colori, ed il loro livello non è uniforme. Due stanze hanno ornamento di colonne, delle quali rimangono le basi di travertino, intonacate di stucco. Siccome la descrizione esatta di questo vetusto edificio, e delle sue sovrapposizioni più recenti, riuscirebbe confusa e poco intelligibile senza il corredo di una pianta, così gioverà attendere il compimento delle ricerche per divulgarla.
Rodolfo Lanciani.