Codice identificativo monumento: 5915
Il Ministro delle finanze del Regno d'Italia Quintino Sella, acquista la tenuta di Castel porziano come luogo di rappresentanza, riserva di caccia e azienda agricola del Re Vittorio Emanuele II.
Durante una caccia a Castel Porziano, la regina Elena fece esplorare sotto la sua personale cura uno dei tumuli, il quarto a est di Laurentum. Il tentativo fu premiato con la scoperta, la prima nella mia esperienza, di un cottage di modeste dimensioni e adatto ad una famiglia di modesti mezzi, come se ne trovano a centinaia nelle periferie delle nostre grandi città e nelle nostre località." Durante gli scavi si è trovata una bella copia del discobolo di Mirone, oggi custodita al Museo Nazionale Romano.
Il sabato nella tenuta reale di Castelporziano si svolge una partita di caccia alla quale paretcipa Vittorio Emanuele III, il Re di grecia Giorrgio I, la regina Elena e le due principesse Elena di Serbia e Vera del Montenegro.
Per generoso dono di S. M. il Re sono venute a far parto del Museo Nazionale Uomano insieme ad un notevole gruppo di epigrafi latine, alcune sculture marmoree ed altri pochi oggetti, ritrovati insieme, in terreno rimescolato, nella tenuta detta la Capocotta, confinante con quella di Castolporziano.
Data la presenza di avanzi di cemento attaccato ai frammenti marmorei, sembra che essi in altri tempi fossero stati adibiti come materiale di costruzione. Prescindendo dalle epigrafi, occone l'elenco:
Testa marmorea appartenente ad una statua rappresentante un vecchio sbarbato, con tutto il collo, che è tagliato alla base a cono, per essere inserito nel busto. Parecchi frammeuti di rilievi, che dalla eguale dimensione delle figure e dalla somiglianza della tecnica nel lavoro e anche dalla maniera come è stato martellato il marmo nel rovescio, risulta che questi appartenevano a uno stesso insieme; e sembra che quest'insieme fosse un sarcofago.
Oltre ai detti frammenti furono trovate ancora tre piccole teste virili.
I° edizione del Festival dei Poeti sulla spiaggia di Castel Porziano, nell'ambito dell'Estate romana. Per tre giorni su un palco di 40 metri per 10 alto sulla sabbia, declamano le loro poesie Dario Bellezza, Antonio Porta, Jaqueline Risset, Johann W. Von Goethe, George Baker, Evtusenko, Allen Ginsberg, Howl, William Borroughs, Gregory Corso, Ferlinghetti, Orlowsky e Amiri Baraka LeRoi Jones. Dai mille spettatori della prima sera si passa ai trentamila dell'ultima, il 30 giugno. I ragazzi salgono sul palco reclamando il diritto di prendere la parola e di esprimersi al pari dei poeti attraverso l’abolizione del loro privilegio che li pone al di sopra degli spettatori. I poeti vengono continuamente interrotti, alcuni reagiscono, altri discutono, altri ancora rinunciano.